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February 12, 2018
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Matteo Gazzini: subito contributo di 500 euro per assistenza sanitaria all’estero

Per il manager di finanza immobiliare candidato con la destra in quota Lega, "tutto va cambiato, rottamando la vecchia classe politica e puntando sui giovani”

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Matteo Gazzini: subito contributo di 500 euro per assistenza sanitaria all’estero
Time: 5 mins read

Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?

“Nel 2011, dopo avere lavorato per 6 anni in una azienda di sviluppo ed asset management immobiliare, ho rassegnato le dimissioni e sono partito per la Florida per perseguire la mia passione per il volo. Dopo essere diventato pilota commerciale ed istruttore di volo, mi sono trasferito a Syracuse, NY per aprire una società di investimenti immobiliari ed acquisizioni d’azienda. Sono oramai più di 7 anni che vivo negli USA. Nel dicembre 2017, l’On. Picchi della Lega, mi ha telefonato per chiedere la disponibilità a candidarmi alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Da sempre simpatizzante Lega, ho deciso di accettare”.

Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?

“L’Italia è in una situazione drammatica. Lo dico in qualità di imprenditore e soprattuto da cittadino. Abbiamo un debito sovrano al 133% sul PIL ed in continua crescita, un PIL che negli ultimi anni ha visto un trend negativo ed attualmente in stagnazione, una burocrazia da capogiro, un imposizione fiscale di stampo feudale, una preoccupante disoccupazione al 12% con la disoccupazione giovanile al 36%,  una deflazione che picchia, una giustizia che non funziona, una spesa pubblica tra le più alte al Mondo, un incessante immigrazione clandestina, degrado nelle città, infrastrutture del paese obsolete, mancanza di un canale diretto tra la politica ed il cittadino ed, ultimo ma non meno importante, una mancanza di sobrietà e capacità della nostra classe politica. Questi sono alcuni dei tanti problemi del Bel Paese. Non esiste un problema immediato, tutto va cambiato. Questi problemi vanno affrontati da persone capaci, preparate, impegnate e con senso pratico. Bisogna rottamare la vecchia classe politica e puntare sui giovani”.

Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero e in particolare in Nord-Centro America considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?

“Ci sono diversi temi che vorrei affrontare immediatamente: in primis, mi impegnerò ad ottenere per tutti gli iscritti all’AIRE in paesi extra-europei un contributo di 500 Euro all’anno per l’assicurazione sanitaria. Tutti noi sappiamo quanto la sanità all’estero sia costosa e credo fermamente che se gli Italiani residenti in Italia godano della sanità gratis, allora anche gli Italiani all’estero dovrebbero essere aiutati in tal senso, non ci devono essere figli e figliastri. In secundis, provvederò immediatamente ad informatizzare la piattaforma consolare ed espanderò la rete con consolati onorari. Creerò anche consolati itineranti per meglio servire il cittadino e le aziende. In fine eliminerò sia l’IMU che la TASI. Credo che questi due siano balzelli canaglia che vanno eliminati senza se e senza ma”.

Sarebbe disposto e quanto ad andare contro le decisioni del suo partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’è una forza politica o un leader politico al quale lei non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito lo chiedesse?

“Quando la Lega mi ha chiesto di candidarmi, sono stato chiaro su un punto: la “conditio sine qua non” era che io potessi sempre votare secondo coscienza. Sono una persona molto “goal-oriented” e penso che siano i risultati quelli che contano e non i buoni propositi e le chiacchiere. Nel mondo in cui vivo, quello dell’imprenditoria, l’affidabilità della persona regna sovrana, gli inaffidabili e quelli che non mantengono la parola data vengono subito alienati. L’unica fiducia che darò sarà con la Lega protagonista”.

Il Nord e Centro America è una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vivono? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?

“E’ sicuramente difficile conosce i propri elettori uno ad uno. Il mio auspicio è che questo avvenga nei miei prossimi 4 anni da deputato. Sono una persona che viaggia assiduamente ed ho avuto modo di conoscere una gran parte dei paesi dove sono candidato. Vivo da 7 anni negli USA e sono stato diverse volte in Canada, Messico, Bahamas, Cuba, Antigua, Panama, Repubblica Dominicana, Jamaica e Puerto Rico. So parlare correntemente l’italiano, l’inglese, il portoghese e comunico piuttosto bene anche in spagnolo. La vita romana è quella che molti dei miei “competitor” aspirano. Io aspiro a  portare risultati e se dovrò fare a mie spese viaggi tra Roma e l’America, non mi tirerò indietro”.

La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…). Eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla in modo migliore nel Nord e Centro America?

“La cultura, l’istruzione, le scienze e la tecnologia sono punti importantissimi per me. Sotto la guida della Lega, la Lombardia è risultata uno delle regioni leader d’Europa per innovazione, tecnologia e cultura. Nel mio programma elettorale enuncio la volontà di creare un network Italia-America per favorire le attività dei ricercatori italiani impegnati oltreoceano”.

Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…)  e cosa invece vorrebbe che il vostro paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia? 

“Vorrei che l’Italia diventasse una repubblica federale presidenziale. Credo che sia negli USA che in Messico questo format funzioni e sono sicuro che porterebbe enormi vantaggi anche all’Italia”.

C’è un personaggio storico italiano (nella politica come della letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?

“Ci sono diversi grandi uomini nella storia italiana. Voglio citarne 3 che sono sicuramente di grande ispirazione: Ottaviano Augusto che all’età di diciannove anni formò un esercito con il quale restituì la libertà alla repubblica dominata ed oppressa e che trovò una città di mattoni e la restituì di marmo. Galileo Galilei, padre della scienza moderna accusato di eresia. Sosteneva che le cose sono unite da legami invisibili; non si può cogliere un fiore senza turbare una stella. Ed in fine, Cristoforo Colombo che non trovò una nuova rotta verso le Indie eseguendo una direttiva votata a maggioranza. Chissà che cosa avrebbe scoperto se l’America non gli avesse sbarrato la strada, diceva Stanislaw Lec”.

Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?

“Gli abusi sessuali di qualsiasi tipo e rivolti nei confronti di qualsiasi individuo, donna, uomo o bambino, sono comportamenti inaccettabili e vanno puniti severamente.  La Lega proponeva addirittura la castrazione chimica per reati sessuali particolarmente esecrabili. Secondo me, lo Stato non può essere boia, quindi, per ripugnante che questo sia, sono contrario a violare il corpo dell’individuo. Credo che la pena debba essere particolarmente dura, ma sempre nel rispetto della dignità umana. La donna va tutelata! I recenti scandali di Hollywood lasciano diversi punti interrogativi. Le indagini sono ancora in corso ed aspetto una sentenza per formulare un’opinione. Se le accuse dovessero risultare vere, sarebbe terribile”.

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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