Ho letto la recente intervista del Console Generale di New York Fabrizio Di Michele su La Voce di New York che sottolinea le tante novità a cui il Consolato ha lavorato per migliorare i servizi consolare per i connazionali. Sono in contatto col Console Generale Di Michele proprio per dialogare su queste tematiche e voglio ringraziare il Console per la propensione al dialogo con la nostra comunità, con i parlamentari, e in particolare con il Comites di New York. Il rinnovato Comites di New York ha infatti cercato, nell’ultimo anno, un dialogo costruttivo col Consolato proprio per cercare di risolvere i problemi dei nostri connazionali, uno sforzo per il quale ringrazio il Presidente Alessandro Crocco e il Consigliere Enrico Zanon, con delega ai rapporti con il Consolato.
Tra le varie novità, è importante sottolineare la strutturata collaborazione con i patronati che permette la prenotazione via email, senza l’uso del portale Prenotami, agli utenti sopra i 75 anni. Credo che questa iniziativa rappresenti la strada giusta per essere vicini alla fascia più anziana della popolazione, che troppo spesso si sente spiazzata dall’uso dei mezzi digitali per interagire con i nostri Consolati. In assenza di una convenzione MAECI-patronati, prevista dalla legge, ma mai attuata, questa collaborazione strutturata rappresenta un modello da guardare con attenzione come replicabile in altre realtà proprio per soddisfare i bisogni della fascia più anziana.
In aggiunta a questa iniziativa, sono di particolare importanza le missioni del Consolato in New Jersey e in Connecticut che riescono a rendere il Consolato più vicino proprio a chi ha difficoltà a recarsi in sede.

Ovviamente si può fare ancora molto per migliorare i servizi in quella che è la circoscrizione consolare con il maggior numero di iscritti all’AIRE in Nord America, ma quando le iniziative vanno nella direzione giusta a vantaggio della comunità e collaborando con Comites e patronati, credo sia qualcosa di cui tutti possiamo essere felici come comunità, pur continuando il dialogo con uno sguardo verso ulteriori miglioramenti.
In questo contesto, è particolarmente importante, per noi parlamentari, continuare a chiedere un adeguamento del salario del personale a contratto, che affligge a dismisura città come quella di New York con costo della vita altissimo rispetto anche ad altre città in Nord America.
Per poter offrire una offerta veramente competitiva con il mercato del lavoro americano ai contrattisti, che sono quelli che svolgono molte delle mansioni del Consolato, il ri-adeguamento stipendiale deve essere considerato necessario, insieme a una adeguata copertura sanitaria (la corrente copertura esclude cure dentistiche, per esempio).
Purtroppo durante la legge finanziaria il mio emendamento sul ri-adeguamento del fondo per il personale a contratto è stato bocciato dal governo e le misure dedicate non sono sufficienti. Per questo continuerò in parlamento a portare questa problematica all’attenzione del governo perché è una problematica chiave per la tenuta della rete consolare del Nord America e per il miglioramento dei servizi ai nostri concittadini.