Un importante punto di riflessione, nel ruolo dell’editoria italiana all’estero, è come sia cambiata l’informazione per gli italiani all’estero e c’è un dato oggettivo: la nuova emigrazione non usa più i vecchi mezzi di informazione per apprendere le notizie quotidiane sull’Italia, ma si informa direttamente attraverso le testate nazionali italiane, intrattenendo un rapporto diretto con i mezzi di informazione italiani.
Diventa fondamentale, allora, rivedere quindi l’editoria italiana all’estero come fulcro di quella che è l’informazione delle comunità e delle rappresentanze diplomatico-consolari, fornendo una informazione locale che le testate nazionali non possono dare.
Questa importante funzione deve essere salvaguardata dal nostro Paese, dedicando maggiori risorse all’editoria italiana all’estero che diventa così vera e propria promotrice del sistema-Paese all’estero. Dobbiamo quindi salvaguardare i contributi dedicati all’editoria all’estero affrontando i problemi di oggi e lavorando insieme, cercando una revisione delle regole correnti dei contributi, anche attraverso una semplificazione delle norme.
Parlando del processo di attribuzione della qualità del prodotto, c’è però spesso una grande disparità sui pareri che vengono dati da Comites e Ambasciate italiane all’estero. I Comites sono organi politici, non tecnici, e non possono essere forzati ad aderire a criteri oggettivi. Aiutiamoli a strutturare questo parere dando loro dei criteri guida.
Il giudizio dei Comites e della rappresentanza consolare deve essere solo uno dei punti per assegnare il finanziamento, senza che tale giudizio sia vincolante, così da non incorrere in disuguaglianze o ingiustizie. C’è bisogno di riportare un’oggettività, centralizzando in maniera comparativa la valutazione della qualità delle testate, così da bilanciare il parere delle rappresentanze all’estero e dare coerenza.
Infine, è importante dedicare anche una particolare attenzione alla valorizzazione dei mezzi online. Nonostante le ultime modifiche alla normativa per includere i mezzi online, il lavoro fatto da molte testate online non è ancora valorizzato a sufficienza, e molte di queste svolgono un lavoro essenziale, soprattutto negli Stati Uniti e nel Centro America, dove nel tempo non si sono conservate importanti reti di distribuzioni di carta stampata così come avvenuto in Canada.