Claudio Vignola ha 27 anni e nonostante la giovane età vive da quasi 10 anni negli Stati Uniti. È un ricercatore e dottorando presso Arizona State University. Specializzato in robotica e systems engineering, i suoi interessi di ricerca includono esoscheletri e medical devices.
Si è avvicinato ad Azione ed è subito diventato segretario di Stati Uniti in Azione. Si sente parte degli italiani di ultima e penultima generazione che hanno lasciato l’Italia per trovare all’estero spazio per farsi apprezzare ed esprimere le proprie competenze e per i quali è giusto creare le possibilità di trovare anche nel proprio paese altrettante opportunità.
Come tutti i giovani è vicino ai temi ambientali e si definisce un progressista liberale con una visione profondamente europeista. Gli italiani nel mondo non sono solo “pizza e mandolino” ma anche competenza, eccellenza, credibilità e autorevolezza. La sua sfida è la difesa della collocazione internazionale del nostro paese.
Pragmaticamente questo si fare favorendo la democrazia, rendendo semplice, veloce e accessibile l’espressione del diritto di voto per gli italiani, stabilmente e temporaneamente residenti all’estero. Favorire l’iscrizione all’A.I.R.E. “rivedendo” le implicazioni che questo comporta (SSN, IMU, etc). Investire nei “cervelli” garantendo l’equipollenza delle qualifiche professionali e dei titoli di studio.
Qual è secondo voi il problema più urgente dell’Italia e cosa proporreste per risolverlo?
“Attuazione del PNNR e strategia di sviluppo. Perdere questa possibilità sarebbe creare un ulteriore gap tra l’Italia e il resto dei paesi europei e creare una maggior disavanzo tra il nord e il sud (il vero cantiere inutilizzato per il rilancio dell’economia e del tessuto sociale italiano. AGENDA DRAGHI CON IL PIL AL 7.5 %, mai visto dal boom economico degli anni ‘60). Dal 1970 sono andati via milioni di italiani e siamo il paese più anziano d’Europa, secondo l’Eurostat nel 2050 potremmo perdere tra i 2 e i 10 milioni di abitanti, avendo come motivo prevalente il lavoro per l’emigrazione”.
Il governo Draghi è stato un grande alleato degli Usa. Che posizione dovrà tener l’Italia nella prossima legislatura rispetto a Washington e nei confronti della guerra in Ucraina?
“Questo l’ho discusso personalmente con il Generale Camporini. L’Italia è un membro fondamentale del patto atlantico però purtroppo siamo ancora indietro al raggiungimento degli obbiettivi della riforma Di Paola del 2012 e inoltra la spesa militare è rimasta al 1.5% del PIL italiano, al di sotto degli accordi NATO con un target del 2%. L’Italia è uno dei paesi più esposti al rischio di un prolungamento e cronicizzazione della guerra e delle sue sanzioni. Abbiamo però visto che durante il governo Draghi si sono trovate delle soluzioni altrenative al gas russo e alle materie prime ucraine. Ciò che dobbiamo fare è migliorare il coordinamento delle nostre forze armate e aumentare l’efficienza della difesa partendo dal integrazione della catena logistica militare europea”.
Le regole e le modalità del voto per gli italiani all’estero vi soddisfano o il sistema dovrebbe essere cambiato ? E come?
“Io sono un forte sostenitore del rinnovamento (PNRR) dei sistemi di amministrazione pubblica con l’uso di tecnologie gia esistenti come lo SPID.
Come alternativa abbiamo la creazione di una piattaforma digitale da parte della polizia postale in collaborazione con la Farnesina attraverso la quale si potrebbe bypassare eventuali problematiche riguardanti l’autentificazione SPID, e accedere attraverso il codice fiscale.
In ogni caso i vantaggi del voto online sono chiari: Risparmiare minimo un 1M€ per stampa e logistica di corrispondenza, spostando l’impiego di risorse Consolari in altre attività, quindi migliorarne l’efficienza durante il periodo elettorale, riduzione impatto ambientale e eliminando i viaggi di persone che rientrano in Italia solo per il votare, garantire la votazione anche in tempi stretti.
L’estero potrebbe essere il beta tester di una normativa che potrà diventare nazionale, ciò eliminerebbe il problema dei fuori sede, etc. Inoltre il voto digitale potrà essere accompagnato dal voto classico per le popolazioni più anziane che non hanno avuto la possibilità di sviluppare una competenza più approfondita delle nuove tecnologie”.
Pensate che l’istituzione del Com.It.Es (Comitato degli italiani all’estero) abbia bisogno di essere riformato per servire i cittadini in maniera efficiente?
“I Comites sono ancora troppo poco conosciuti dalla comunità italiana, istituiti nel 1985 sono poco sponsorizzati, e finanziati. È fondamentale destinare maggiori fondi e maggiore autonomia nelle attività che i membri dei Comites possono e devono svolgere, in maniera che ogni cittadino italiano in qualsiasi Paese estero sia a conoscenza della loro esistenza, sappia che può affidarsi a loro, e soprattutto che possa facilmente entrarci in contatto. Bisogna inoltre favorire la partecipazione dei cittadini, abolendo l’inversione dell’opzione, e trasformarli in organismi che siano la vera espressione delle comunità in cui operano”.
Quali sono le vostre difficoltà in questa campagna elettorale? Oltre a La Voce di New York, ci sono state altre realtà istituzionali o private che hanno creato occasioni per farvi conoscere dai cittadini iscritti all’Aire che fra pochi giorni dovranno votare votare per voi?
“Come candidato di un nuovo partito, questa campagna elettorale è stata molto difficile. Inanzitutto tutte le spese sono a carico personale, dove invece altri partiti supportano le campagne elettorali di almeno il capolista. La creazione del mio sito “vignolaclaudio.com” e dei contenuti web sono tutte opere personali e sostenute dall’aiuto di amici e del gruppo Stati Uniti in Azione. Per farci conoscere agli iscritti AIRE si può solo per posta, ma ciò comporta che i vari consolati rispondano alla richiesta dei candidati delle liste, nel mio caso ciò non è avvenuto. Come Stati Uniti in Azione abbiamo svolto degli eventi pubblici e degli incontri di persona con gli elettori per discutere del programma e delle incertezze che l’italia si trova di fronte. Io nel mio sito do la possibilità agli elettori di contattarmi personalmente e di predere anche appuntamento per discutere il programma elettorale. Come Ripartizione America Settentrionale e Centrale rappresentiamo più di 22 paesi esteri, abbiamo svolto eventi anche con i paesi latini e informiamo l’elettorato attraverso Facebook, Twitter, Youtube e Instagram”.