Deputata in carica con Forza Italia, Fucsia Nissoli si ripresenta di fronte agli elettori per chiedere il rinnovo del mandato. “Mi chiamo Fucsia Nissoli FitzGerald, sono nata a Treviglio (BG) e vivo da 33 anni negli USA. Sono sposata con un americano e mamma di tre meravigliosi figli: Melania, Pauline e Thomas. Sono sempre stata impegnata nel volontariato con la Comunità italiana in USA e dal 2013 sono membro del Parlamento ed ho fatto parte, sia nella XVII che nella XVIII Legislatura, della Commissione Esteri della Camera dei Deputati.
La mia candidatura alla Camera dei Deputati con Forza Italia, nella coalizione di Centro Destra a queste elezioni politiche è una conferma del mio impegno portato avanti sin ora per i bisogni delle Comunità italiane in Nord e Centro America. Infatti, ho iniziato battaglie importanti su temi di particolare interesse per i connazionali in Nord e Centro America e, nella prossima Legislatura, se rieletta, potrò portarli a termine.
Il mio impegno è per migliorare i servizi consolari anche tramite l’innovazione, rendere efficiente il sistema pensionistico ed aggiornare le convenzioni internazionali per renderle rispondenti alle esigenze dell’oggi, voglio sostenere e promuovere il Made in Italy sia materiale che immateriale dando più visibilità alla cultura italiana all’estero. Inoltre, ritengo che sia venuto il momento di ridare la cittadinanza a chi l’ha persa in seguito ad espatrio facilitando le procedure.
Questi sono solo alcuni degli argomenti su cui mi sono impegnata e continuerò a impegnarmi con tutta me stessa, con determinazione, responsabilità e passione, consapevole che una coalizione, coesa e vincente, potrà aiutarmi a raggiungere gli obiettivi prefissi. Chiedo ai connazionali di rinnovarmi la fiducia per realizzare insieme tutto questo.
Qual è secondo voi il problema più urgente dell’Italia e cosa proporreste per risolverlo
“Oggi, le priorità sono quelle legate all’emergenza economica ed alla crisi energetica connesse alla situazione politica internazionale. Le due cose sono interconnesse e ritengo che bisogna affrontare immediatamente il problema dei costi dell’energia per non vanificare il percorso di ripresa aiutato dal PNRR e venire incontro alle esigenze delle famiglie e delle imprese che a causa dell’aumento dei costi dell’energia sono in ginocchio.
Per aiutare l’Italia, dobbiamo fare di più per coinvolgere gli italiani all’estero nel nostro sistema Paese e sostenere e promuovere il nostro patrimonio culturale nel mondo ed il Made in Italy anche con il loro coinvolgimento, che deve essere più sistematico. Ritengo che bisogna lavorare per garantire a chi vive all’estero delle corsie preferenziali per investire in Italia e contribuire al rilancio del nostro Paese. Io, ho proposto sgravi fiscali per gli iscritti Aire che investono in Italia con emendamenti ad hoc durante l’esame della legge di stabilità ma non sono stati approvati. Ritengo che dobbiamo lavorare di più per fare in modo che questa grande ricchezza costituita dalle Comunità italiane nel mondo possa essere inserita nel mondo produttivo italiano e contribuire allo sviluppo del nostro Paese”.
Il governo Draghi è stato un grande alleato degli Usa. Che posizione dovrà tener l’Italia nella prossima legislatura rispetto a Washington e nei confronti della guerra in Ucraina?
“L’Italia è saldamente ancorata all’Alleanza atlantica e Membro dell’Ue e quindi le sfide internazionali, compresa la questione della guerra in Ucraina, vanno decise in tale contesto, certamente facendo valere le nostre esigenze! L’amicizia tra Stati Uniti e Italia non è solo un fatto strategico ma è suggellata dalle tante storie di italiani che hanno contribuito a fare grande l’America, da tante famiglie miste, da un patrimonio culturale comune che è alla base della cultura occidentale di cui Cristoforo Colombo è simbolo”.
Le regole e le modalità del voto per gli italiani all’estero vi soddisfano o il sistema dovrebbe essere cambiato ? E come?
“Mi sono sempre battuta per aggiornare la legge elettorale per la Circoscrizione estera proprio per eliminare quegli aspetti critici evidenziati dal 2006 ad oggi per rendere il voto più sicuro conformemente al dettato costituzionale per cui il voto deve essere: “personale ed eguale, libero e segreto”. Su questo punto sono intervenuta più volte, durante la mia attività parlamentare, per sollecitare il Governo a mettere in sicurezza il voto all’estero. Oltre ai brogli di cui si è parlato, addirittura c’è stata una lista che è riuscita a presentare il proprio simbolo, qui nella ripartizione Nord e Centro America, nel 2018, presentando una documentazione fasulla. Ecco, questi sono episodi che non si devono più ripetere e dovrebbe essere priorità condivisa assicurare adeguate procedure per l’esercizio del voto democratico e garantire, quindi, la giusta rappresentanza della volontà popolare. Ci sono plichi che non raggiungono l’elettore perché gli indirizzi sono sbagliati e qui credo che bisogna rendere più efficiente il sistema, oltre che fare in modo che i cambiamenti di indirizzo siano comunicati tempestivamente ai consolati. Poi, c’è tutto il discorso sulla sperimentazione del voto elettronico che si potrebbe introdurre ma oggi vi è l’emergenza cybersecurity per cui prima di fare un passo del genere bisogna essere certi che la procedura non possa essere attaccata dagli hacker, che spesso sono riconducibili a Stati ostili. Pertanto, ritengo che vada avviata una riflessione ampia e condivisa per riformare il voto all’estero tenendo conto delle novità derivanti dall’innovazione tecnologica e dell’esigenza di tutti i connazionali di accedere al voto nella maniera più semplice e sicura possibile”.
Pensate che l’istituzione del Com.It.Es (Comitato degli italiani all’estero) abbia bisogno di essere riformato per servire i cittadini in maniera efficiente?
“Ritengo di si e a tal proposito ho anche depositato un progetto di legge in materia. Bisogna rafforzare tali organismi anche alla luce della riduzione del numero dei parlamentari e del mutato scenario emigratorio italiano dando vita ad un processo di riforma che li renda più efficienti e consoni alle mutate condizioni. In questa riforma bisogna tenere conto dei cambiamenti nelle politiche di internazionalizzazione del nostro Sistema Paese, delle mutate esigenze degli italiani all’estero, dell’uso delle nuove tecnologie e della necessità di un adeguato budget”.
5) Quali sono le vostre difficoltà in questa campagna elettorale? Oltre a La Voce di New York, ci sono state altre realtà istituzionali o private che hanno creato occasioni per farvi conoscere dai cittadini iscritti all’Aire che fra pochi giorni dovranno votare votare per voi?
“La difficoltà principale è fare campagna elettorale su un territorio vasto come un continente, quindi con evidenti difficoltà a raggiungere tutte le Comunità presenti nella Ripartizione. Devo dire che ci sono molte associazioni che hanno organizzato momenti di confronto e che questi sono stati molto utili permettendo di toccare con mano le esigenze concrete dei connazionali da tradurre, poi, in impegno parlamentare”.
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