Jonas Iaffaldano Di Gregorio è nato a Roma nel 1983. Ha conseguita la laurea in Filosofia presso l’Università La Sapienza. Dal 2019 è residente in California, dove vive con sua moglie. Lavora presso l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, un organismo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che promuove la cultura e l’insegnamento della lingua italiano all’estero.
Ricopre inoltre il ruolo di trustee del Global Ecovillage Network, un’organizzazione internazionale non profit con sede nel Regno Unito che promuove la permacultura, gli ecovillaggi e gli stili di vita sostenibili. È candidato capolista alla camera con il Movimento 5 Stelle per le elezione politiche 2022 nella circoscrizione America Settentrionale e Centrale.
Ha deciso di candidarsi per attuare il programma elettorale Italiani all’Estero del Movimento 5 Stelle, per condividere le proprie competenze e per contribuire al miglioramento della qualità della vita degli italiani.
Qual è secondo voi il problema più urgente dell’Italia e cosa proporreste per risolverlo?
“L’Italia, assieme all’Europa, sta vivendo un periodo molto delicato. Ritengo che la crisi energetica rappresenti il problema più urgente da risolvere. Migliaia di imprese sono al collasso e tanti cittadini fanno fatica ad arrivare a fine mese. Occorre ripensare al modello energetico puntando, come diciamo da anni, su fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Questo darebbe tantissimi posti di lavoro e mitigherebbe gli effetti del cambiamento climatico. La transizione ecologica di cui il Movimento 5 Stelle si fa promotore è una grande opportunità per affrontare la nostra dipendenza dal gas e dal petrolio che importiamo dall’estero”.
Il governo Draghi è stato un grande alleato degli Usa. Che posizione dovrà tener l’Italia nella prossima legislatura rispetto a Washington e nei confronti della guerra in Ucraina?
“Penso che l’Italia debba continuare sulla linea individuata dal nostro presidente Giuseppe Conte. L’Italia è un alleato storico degli Stati Uniti e paese fondatore della Nato. Riguardo la guerra in Ucraina ci auguriamo che si possa giungere al più presto ad una soluzione diplomatica e alla pace”.
Le regole e le modalità del voto per gli italiani all’estero vi soddisfano o il sistema dovrebbe essere cambiato ? E come?
“Riguardo le regole e le modalità del voto per gli italiani all’estero riteniamo che si debba intervenire per favorire la maggior partecipazione possibile. In tal senso riteniamo essenziale offrire una procedura che, anche affiancando quella già esistente per corrispondenza, faccia pieno utilizzo della tecnologia informatica.
Auspico, inoltre, che si possa migliorare anche la comunicazione tra i Consolati ed i cittadini italiani all’estero in modo da facilitarne l’iscrizione all’AIRE. Molti, purtroppo, lamentano difficoltà ad iscriversi all’AIRE, pertanto penso si debba intervenire su questo punto rendendo la procedura più semplice e più veloce”.
Pensate che l’istituzione del Com.It.Es (Comitato degli italiani all’estero) abbia bisogno di essere riformato per servire i cittadini in maniera efficiente?
“Purtroppo sono pochissimi gli Italiani all’estero che conoscono questo importante organo di rappresentanza, pertanto ritengo si possa fare qualcosa per promuoverlo e potenziarne le funzioni”.
Quali sono le vostre difficoltà in questa campagna elettorale? Oltre a La Voce di New York, ci sono state altre realtà istituzionali o private che hanno creato occasioni per farvi conoscere dai cittadini iscritti all’Aire che fra pochi giorni dovranno votare votare per voi?
“Le principali difficoltà incontrate durante la campagna elettorale sono da ricondursi principalmente ai tempi stretti, alla difficoltà ad intercettare i cittadini aventi diritto al voto e al fuso orario con l’Italia. Per quanto concerne le occasioni di confronto non ce ne sono state molte, pertanto colgo l’occasione per ringraziare la Voce di New York per aver dato la possibilità ai candidati di farsi conoscere”.