“Deve essere Draghi” a intervenire sul caro-energia, “anche perché è il migliore che abbiamo, sa dove mettere le mani, e come”, dice l’ex premier Matteo Renzi intervistato da La Stampa.
Ieri, il segretario del Partito Democratico Enrico Letta si è chiesto con quale credibilità i partiti che hanno mandato a casa Draghi ora chiedano a lui di intervenire. È d’accordo? “Il principio è sacrosanto. Ma mi domando con quale credibilità Letta faccia agli altri le prediche dopo aver imbarcato in coalizione chi ha sempre combattuto Draghi – lo attacca Renzi -. Fratoianni è alleato di Letta, eppure in Parlamento ha sempre contestato Draghi”.
Quando gli viene chiesto se creda alla promessa moderata di Giorgia Meloni di essere una garanzia della continuità europea ed atlantica dell’Italia, lui storce il naso. “Non credo alla Meloni. La ricordo difendere a Putin e attaccare il governo in una trasmissione qualche anno fa. La ricordo amica di Orban e della peggiore destra europea. La considero inadeguata e mi colpisce che nessuno dica la verità su di lei: come fai a parlare oggi di trivelle quando sei anni fa dicevi che le trivelle non servivano ed erano funzionali solo alle esigenze delle ‘grandi lobby di Renzi’?”.
“Detto questo – conclude – ho apprezzato la posizione sulla Nato e se sarà premier non avrà i nostri voti ma avrà il nostro rispetto istituzionale. Farò di tutto per farla perdere, così da avere di nuovo Draghi. Ma se vincerà saremo un’opposizione civile. Inflessibile ma civile”.