Carlo Calenda, leader di Azione al centro delle cronache dopo aver rotto l’accordo con il Partito Democratico a soli quattro giorni dalla sua firma, lancia ora la sua campagna elettorale dal nome “Italia sul serio”.
Lo annuncia parlando a Canale 5, aprendo la porta a Matteo Renzi con cui sono in corso contatti da ieri che proseguiranno anche nella giornata di oggi. “L’importante – spiega – che ci sia chiarezza, che le cose siano fatte bene. L’obiettivo di Azione, se gli italiani gli daranno credito, sarà quello di chiedere a Draghi di rimanere”.
Calenda risponde anche ad una domanda su Giorgia Meloni: “Ha un problema di preparazione”, dice riferendosi alla possibilità che possa diventare presidente del Consiglio. “Non penso sia fascista – aggiunge – ma non ha mai detto la parola definitiva su questo tema, con il rischio di finire nella serie C dell’Europa, che sarebbe gravissimo”.
Il leader di Azione ritorna anche sui rapporti con Enrico Letta dicendosi “dispiaciuto” per la rottura con il Pd. “Ma c’era nell’alleanza una classe dirigente ex M5s, come Di Maio e Di Stefano, impresentabile”. Per non parlare del rapporto con la sinistra di Fratoianni. “Quello che manca nella politica è la nettezza”, racconta, spiegando come stia provando ad esserlo da “uomo libero”.
“Ci presenteremo con un programma molto chiaro e di buon senso, che ricalcherà il discorso fatto da Mario Draghi al Senato”. La famosa “Agenda Draghi” di cui per ora non sono stati definiti i confini.