Alla fine l’accordo lo hanno trovato: i leader del Congresso hanno raggiunto una intesa bipartisan per evitare venerdì lo shutdown posticipando la scadenza dei finanziamenti governativi al 14 marzo e stanziando oltre 100 miliardi di dollari in aiuti di emergenza per far fronte alle spese dovute alle calamità, come gli uragani.
L’annuncio ufficiale ancora non c’è, ma, secondo Politico e CNN, la CR, l’intesa per la Continuing Resolution, la legge ponte per finanziare per altri tre mesi le attività di governo, è stata trovata. E come sempre succede quando si passano leggi sul finanziamento, sono state allegate anche nuove normative per limitare gli investimenti americani in Cina, l’estensione dei programmi sanitari in scadenza per la mutua degli agricoltori, la proroga di un anno della legge sull’agricoltura e 10 miliardi di dollari in assistenza economica all’industria agraria. Era proprio quest’ultima appendice al provvedimento che aveva bloccato l’approvazione della Continuing Resolution per alcuni giorni. I repubblicani chiedevano 12 miliardi di dollari e democratici si sono impuntati su 10. Ma poi si nono “vendicati” imponendo una lunga serie di altri finanziamenti, anche per lo stadio di Washington, dove giocano i “Commanders”.
C’è molta riservatezza sulla vicenda perché i repubblicani, che chiedono a gran voce i tagli al bilancio, alla fine sono stati costretti a spendere. Lo speaker Mike Johnson domenica avrebbe dovuto rendere noto il testo del disegno di legge, ma non lo ha fatto. Il senatore repubblicano John Hoeven, il capo della sottocommissione per gli stanziamenti che supervisiona i finanziamenti all’agricoltura, ha scritto in una dichiarazione che i membri del GOP avevano proposto un pacchetto con 12 miliardi di dollari di aiuti per le perdite economiche e 16 miliardi di dollari di assistenza per le condizioni meteorologiche, a cui i democratici si sono opposti.
Nelle nuove disposizioni è inclusa anche un’estensione dei programmi di facilitazione per l’acquisto dei macchinari agricoli e il mantenimento della vendita di etanolo E15 come additivo al carburante. L’etanolo si ottiene dal mais.
I democratici hanno cercato fino all’ultimo di includere una disposizione che avrebbe fatto sì che il governo federale coprisse l’intero costo delle operazioni di recupero e ricostruzione del ponte Francis Scott Key di Baltimora. Non è chiaro, per ora, se queste spese aggiuntive siano state incluse.
Data la “vulnerabilità” dei repubblicani, che non vogliono iniziare una nuova legislatura con una battaglia parlamentare e invece puntano ad approvare velocemente le richieste che il presidente eletto Donald Trump farà al Congresso, i democratici ne hanno approfittato e la Continuing Resolution è diventata un “albero di Natale” decorato con i progetti preferiti dai legislatori. Un gonfiamento delle spese che mette a repentaglio la presidenza della Camera di Johnson. Lo speaker per essere riconfermato deve ottenere i voti di 218 repubblicani e l’aumento delle spese è contestato dall’ala dura del partito e Johnson dovrà probabilmente contare sul sostegno dei democratici per farla passare. Ma è un’arma a doppio taglio, perché gli “irriducibili” del “Freedom Caucus” hanno costretto Johnson ad usare passaggi procedurali in aula per aggirare gli ostacoli che i suoi stessi compagni di partito gli avevano posto. Tutto da vedere cosa succederà alla prima riunione della nuova legislatura quando lo speaker della Camera dovrà essere eletto.
“Non mi preoccupa il voto, bisogna guardare al futuro. Tutti sanno che abbiamo circostanze difficili. Stiamo facendo del nostro meglio in queste circostanze”, ha detto Johnson ai microfoni della CNN.
Mentre parlava, dall’altra parte del Campidoglio, il leader della maggioranza del Senato, il democratico Chuck Schumer ha detto che il piano era ancora in elaborazione e che un accordo sarebbe stato trovato. I democratici sono stati ottimisti sul processo.
Non è ancora ben chiaro se nella Continuing Resolution sia stata inclusa anche una disposizione per trasferire dallo Stato federale al comune di Washington la proprietà del terreno dove sorge lo stadio RFK in modo che la squadra di football dei Washington Commanders possa iniziare le trattative con il comune per costruire un nuovo stadio. I legislatori del Maryland dove sorge lo stadio in cui ora giocano i Commanders hanno chiesto concessioni alla squadra per compensare la potenziale perdita economica per il loro stato se il nuovo stadio verrà costruito.