La stretta di mano iniziale, gli sguardi di disappunto, l’aria solenne: così è cominciato il primo dibattito fra Kamala Harris e Donald Trump in diretta su ABC News, moderato dai giornalisti David Muis e Linsey Davis.
Due tecniche di dibattito a confronto: Trump si muove sul podio, stacca la mano, il volto si aggrotta, ma non guarda mai la vicepresidente né si rivolge davvero al pubblico a casa quando parla; Harris prende appunti e si gira verso il suo avversario quando parla, rimane composta, ride maliziosa, scuote la testa, “andiamo avanti, voltiamo pagina” è il suo motto stasera e guarda la telecamera quando lo ripete, come se guardasse negli occhi ogni singolo elettore. Entrambi si mordono la lingua ogni volta che l’altro dice qualcosa con cui non è d’accordo, e viceversa. I microfoni rimangono spenti e sono i moderatori a dare la parola all’uno o all’altra. Solo sull’aborto c’è stato un vero botta e risposta.
La prima domanda sull’economia va a Harris, che non perde tempo ad attaccare: “Sono l’unica a questo dibattito che ha un piano chiaro e a favore della classe media”, ricordando i punti della sua agenda economica e accusando Trump di aver favorito i miliardari con i tagli delle tasse. “Same old tried playbook”, chiosa sui commenti dell’ex presidente – la stessa frase detta anche alla giornalista di CNN, Dana Bash, in risposta ai dubbi sulla sua origine etnica.
Poi si passa all’aborto e Harris si rivolge direttamente agli elettori indecisi facendo leva sul loro senso di libertà, quello protetto dal Primo Emendamento: “Certe libertà non devono essere gestite dal governo”. L’ex presidente confuso ha cercato di rispondere: sono un grande sostenitore dell’IVF, non ho mai detto di essere a favore di un veto sull’aborto, non ho mai discusso con JD Vance di voler bandire l’aborto. Una serie di affermazioni che si accavallano e infossano Trump, dando l’idea che non abbia un piano chiaro, ma solo l’intenzione di remare contro ai democratici.
E così prosegue il dibattito su immigrazione, Europa, petrolio, Obamacare, il futuro degli americani (bianchi e neri e latino). Sulla guerra a Gaza, Trump ha attaccato Harris sostenendo che la vicepresidente odia Israele – falso. Ha evitato di rispondere alla domanda del giornalista se appoggiasse la vittoria dell’Ucraina, nel conflitto contro la Russia. Anzi, il tycoon ha accusato Biden di non aver mai parlato con Putin. “Vorrei ricordare all’ex presidente che sono io a correre per le elezioni e non Joe Biden”, ha risposto Harris, rilanciando su come Trump si sia fatto manipolare “con lusinghe e disgrazie” dai dittatori del mondo.
Il tono è decisamente diverso rispetto a quello di giugno con Joe Biden, dove il presidente arrancava sotto all’aggressione di Trump. Harris è pronta a rispondere, lucida e, se non aveva ancora raggiunto il pubblico più ampio dopo la Convention Democratica, questo dibattito è il suo miglior biglietto da visita.
La folla newyorkese, intanto, al rooftop del 239 5th Avenue, si prende gioco delle affermazioni sconclusionate di Trump, che cerca di riprendersi i suoi spazi, anche sopra ai giornalisti o litigandoci.