Nell’impossibilità di essere dappertutto e di avere poco tempo prima del 5 novembre, per la campagna di Kamala Harris Zoom è diventata la piattaforma ideale attraverso la quale raccogliere più elettori possibili. Settantamila persone hanno partecipato al rally virtuale organizzato da “Republicans for Harris” per reclutare i repubblicani che non hanno intenzione di votare per Donald Trump. “I curiosi di Kamala”, così li ha definiti uno degli organizzatori, Reed Howard.

Cinque minuti di tempo concessi a ogni speaker, tutti “repubblicani convertiti”, per cercare di coinvolgere gli altri delusi delle politiche MAGA. A moderare l’evento c’era Olivia Troye, ex collaboratrice dell’ex vicepresidente di Trump, Mike Pence, e fra le primissime del GOP ad appoggiare la candidatura di Harris, tanto che, da quando è stato lanciato il programma, sta provando a coinvolgere anche il suo ex capo. Insieme a lei, la sua ex collega, Stephanie Grisham, ex portavoce ed ex direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca, occupandosi soprattutto di Melania Trump, fino ad aprile 2020.
Nella schiera degli oltre centomila seguaci di X/Twitter dell’account “Republicans for Harris”, ci sono già diversi repubblicani di spicco che sono apparsi anche al raduno virtuale. Fra questi, il deputato dell’Illinois Adam Kinzinger, che ha dichiarato: “Non chiediamo a nessuno di mettere in gioco la propria vita. Stiamo solo chiedendo, solo questa volta, se necessario, di mantenere l’etichetta di repubblicani, ma di votare per difendere la democrazia. Questo è uno dei più grandi gruppi di un partito diverso che abbia mai visto”.

E ancora, l’ex tesoriera di George Bush Rosario Marin (che, nel suo intervento, ha fatto riferimento agli elettori degli Stati in bilico) e gli strateghi Rina Shah (che ha sottolineato come il trattamento di Trump nei confronti delle donne e delle persone non bianche sia antitetico del GOP) e Craig Snyder (che ha fondato il gruppo “Haley Voters for Harris”). Ma anche attori e artisti, quali Mark Hamill (noto per il ruolo di Luke Skywalker in Guerre Stellari).
Oltre a loro, qui l’elenco completo riportato da Newsweek:
- L’ex tenente e governatore della Georgia Geoff Duncan.
- L’ex deputato dell’Illinois William Joe Walsh.
- L’ex governatore dell’Illinois Jim Edgar.
- L’ex governatore del Massachusetts Bill Weld.
- L’ex governatrice del New Jersey Christine Todd Whitman.
- L’ex sindaco di Mesa, in Arizona, John Giles.
- Il presidente comunale del partito repubblicano a Upper Merion Township, in Pennsylvania, Matthew McCaffery. Per aver dichiarato pubblicamente di votare la candidata democratica rischia il suo posto. La contea di Montgomery ha chiesto le sue dimissioni e l’udienza disciplinare è fissata per il 19 agosto.
- L’ex dipendente dell’amministrazione Reagan ed ex presidente della campagna presidenziale 2012 di Rick Santorum in New Hampshire, Claira Monier.
- L’ex candidato repubblicano al Congresso, James Steiner.
- L’ex segretario alla Difesa, Chuck Hagel.
- L’ex segretario ai Trasporti, Ray LaHood.
- L’ex presidente del GOP e senatore dello Stato di Washington, Chris Vance.
- L’ex presidente del Partito Repubblicano in New Hampshire, Jennifer Horn.
- L’ex deputato di Washington, Rod Chandler.
- L’ex deputato del Missouri, Tom Coleman.
- L’ex deputato del Maine, Dave Emery.
- L’ex deputato del Maryland, Wayne Gilchrest.
- L’ex deputato della Pennsylvania, Jim Greenwood.
- L’ex deputato del Connecticut, Christopher Shays.
- L’ex deputato del Vermont, Peter Smith.
- L’ex deputato di New York, John LeBoutillier.
- L’ex deputato di New York, Jack Quinn.
- L’ex deputata di New York, Susan Molinari.
- L’ex deputato della Virginia, Denver Riggleman, che una volta faceva parte del gruppo House Freedom Caucus ed è stato consulente della commissione parlamentare che ha indagato sull’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021.
- L’ex deputato del Texas, Alan Steelman.
- L’ex deputato del Michigan, David Trott.
- L’ex deputata di Rhode Island, Claudine Schneider.
Nonostante il grande entusiasmo che ha fatto rifiorire il partito democratico e ha coinvolto migliaia di repubblicani, solo il 4% di questi ultimi ha dichiarato di voler votare per Harris in un sondaggio del Marist College, condotto dal 1 al 4 agosto – prima del lancio della campagna “Republicans for Harris”. La percentuale è mediocre rispetto all’8% che aveva Biden a proprio favore quando ancora correva per il secondo mandato – il risultato risale alla prima settimana di luglio.