Donald Trump vola in Montana, mentre Kamala Harris e Tim Walz vanno in Arizona. La campagna per le presidenziali entra nel vivo a dieci giorni dalla Convention Democratica di Chicago con i sondaggi che alimentano la frenesia elettorale.
Ora, dopo che per il 10 settembre è stata fissata la data del primo dei tre dibattiti tra Trump e Harris, la sfida elettorale riprende il suo cammino. L’ex presidente parlerà questa sera a Bozeman, una incantevole piccola città tra le Montagne Rocciose, a un centinaio di chilometri dal parco nazionale di Yellowstone. Il Montana è uno Stato saldamente repubblicano. Trump parlerà alla Montana State University per appoggiare il candidato del GOP al Senato Tim Sheehy che alle elezioni di novembre cercherà di spodestare il senatore democratico in carica Jon Tester.
Listening to Donald Trump it’s clear he’s an unhinged 78 year old racist & ridiculous disaster!
WTF is he talking about his crowd vs Dr Martin Luther King Jr’s crowds in the civl rights movement. This man is deranged!
A Mar-a-lago Mess!#DonaldTrump #Trump #BreakingNews #CNN pic.twitter.com/TYJbdCTBT2
— Chris (@RealDealChris) August 8, 2024
Normalmente Trump dà le sue benedizioni politiche senza andare personalmente ad appoggiare il candidato, ma la sua visibilità mediatica, dopo la scesa in campo di Harris, si è appannata e così usa questa occasione per cercare di riprendere la luce dei riflettori. Ma è anche un modo per soddisfare la sua ossessione degli stadi straboccanti di suoi ammiratori. Una fissazione peraltro ampiamente ribadita giovedì nel corso della sua conferenza stampa a Mar-a-Lago, quando nel suo bizzarro discorso ha paragonato la partecipazione del pubblico ai suoi comizi a quella di dimensioni oceaniche che prese parte al celebre discorso di Martin Luther King Jr. “I have a dream”.
Prima del comizio, l’ex presidente sarà ospite a una raccolta fondi organizzata dal governatore del Nord Dakota, Doug Burgum, che era uno dei possibili compagni di corsa di Trump per la Casa Bianca prima che venisse nominato JD Vance. Il tycoon ha vinto lo Stato del Montana nel 2020 e se lo dovrebbe aggiudicare anche in questa tornata elettorale.
I sondaggi mostrano che il vantaggio che l’ex presidente aveva nei confronti di Joe Biden si è sgretolato. Uno Stato dopo l’altro gli stanno scivolando di mano. Oggi FiveThirtyEight di ABC News mostra Kamala Harris in vantaggio su Donald Trump a livello nazionale, anche se solo di 2,1 punti. Un sorpasso inaspettato della candidata democratica che continua a macinare punti in Michigan, in Wisconsin e in Pennsylvania. Trump mantiene un vantaggio minimo, di mezzo punto o ancora meno, in Arizona – dove questa sera è attesa la vicepresidente – e in Georgia. Il sondaggio, quindi, mostra come Harris abbia trasformato in un testa a testa la corsa per la Casa Bianca che, meno di un mese fa, contro Biden, il tycoon considerava praticamente vinta.
Do voters want Republicans or Democrats in Congress?
An updating estimate of the generic congressional ballot, based on polls that ask people which party they would support in an election. https://t.co/AvRMHa7H8x
— FiveThirtyEight (@FiveThirtyEight) August 8, 2024
La vicepresidente ha ridato vita al ticket democratico raccogliendo una quantità incredibile di fondi elettorali e annullando il vantaggio che l’ex presidente aveva. Ma soprattutto è riuscita a risvegliare le masse elettorali, assopite dalla mancanza di ascendente dell’81enne presidente, rivitalizzano un’elezione che non prometteva nulla di buono per il partito e non solo per la conquista della Casa Bianca, ma per le maggioranze al Senato e alla Camera.
Giovedì sera, Amy Walter del Cook Political Report, un’organizzazione non partigiana, ha detto a PBS che, prima che Harris entrasse in gara, Biden “era indietro di un numero significativo, non solo al voto popolare nazionale, ma in quegli Stati in bilico. C’erano quasi sei punti di svantaggio in uno Stato come la Georgia e il Nevada. Ora, da quando Harris è la candidata tutto è cambiato. Ci sono spostamenti di quattro o cinque punti negli Stati incerti. Cambiamenti che rispecchiano ciò che stiamo vedendo anche nel sondaggio nazionale. Questo non significa che gli Stati in cui Trump era in vantaggio ora favoriscono Harris. Significa solo che ora la gara non è più così sbilanciata a favore di Trump come lo era a fine luglio. Motivo per cui stiamo definendo questa gara un testa a testa”.
Joe Biden darà il suo aiuto a Harris e insieme prenderanno parte a un evento nello Stato del Maryland il 15 agosto.
Il Guardian mette in evidenza la frustata di energia che il partito democratico ha trovato con la candidatura di Kamala Harris. Donald Trump appare spiazzato dallo slancio della vicepresidente che in poche settimane ha riaperto una partita che sembrava chiusa in suo favore. Un fatto che, secondo il giornale britannico, preoccupa la campagna elettorale dell’ex presidente che ammette la possibilità della sconfitta a novembre e nel Trumpworld iniziano a emergere fratture e tensioni, con alcuni alleati MAGA che criticano le scelte dei consiglieri del tycoon. Prima tra tutte quella di JD Vance come suo vice. Non proponendo nulla di costruttivo, la strategia dell’ex presidente punta a demolire la popolarità degli avversari sottolineando le mancate riforme per il confine di Harris e il servizio militare di Tim Walz.
JD Vance SHREDS the coward, Tim Walz. 🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥 He ran from war…he’s #NoBallzWalz
Real men only. 🇺🇸 pic.twitter.com/t0DgFy4lWQ
— 💓Nikki💓 (@Niknakgirl23) August 8, 2024
JD Vance, che è stato dispiegato due volte in Iraq durante la guerra del Golfo, suona la carica contro il rivale democratico e lo accusa di aver lasciato la Guardia Nazionale, dove Walz ha militato per 24 anni, per evitare di essere schierato a Baghdad. Il candidato vicepresidente, nella sua lunga carriera militare come istruttore di artiglieria, che lo ha visto anche in una base al Circolo Polare Artico, era stato mandato in Italia, a Vicenza, nelle forze di supporto per l’operazione Enduring Freedom quando poi si è candidato per la Camera dei Deputati. Alcuni mesi dopo il suo pensionamento, la sua unità fu spedita in Iraq. Secondo i repubblicani, Walz era venuto a sapere che il suo gruppo sarebbe stato dislocato al fronte e per questo avrebbe chiesto di ritirarsi prima. Tattiche di discredito già usate del 2004 da Chris LaCivita contro l’allora candidato alla presidenza John Kerry che mise in dubbio le imprese militari in Vietnam del democratico e le sue medaglie al valore. Le accuse si rivelarono infondate, ma ebbero molto peso nelle elezioni di quell’anno vinte poi da George W. Bush. LaCivita, oggi, è uno degli strateghi chiave della campagna di Trump.