Primarie infuocate in Arizona. Tanto infuocate che l’ex presidente Donald Trump ha mandato il suo vice, JD Vance, al confine con il Messico, tanto per sottolineare che il problema con la frontiera resta una delle principali carte che i repubblicani vogliono giocare contro Kamala Harris.
Dopo aver perso la corsa per diventare governatore dello Stato, Kari Lake, 54 anni, la fiera sostenitrice di Trump, ha vinto la nomina come candidata repubblicana al Senato per il seggio lasciato scoperto dalla democratica/indipendente Kyrsten Sinema. Ha battuto il suo sfidante, lo sceriffo Mark Lamb della contea di Pinal, con un vantaggio di 14 punti percentuali, 55% a 39%.
Da questo momento, si passa alle elezioni generali del 5 novembre, forse le più competitive di queste presidenziali, perché Lake si scontrerà con il democratico Ruben Gallego, 44 anni, veterano dei Marine e parlamentare che ha lasciato il seggio alla Camera per candidarsi al Senato.
Ma l’Arizona ha delle regole elettorali diverse dalla maggior parte degli altri Stati. Fra tutte, permette il voto anche ai non iscritti al partito. E quest’anno il GOP cerca di ricostruire una credibilità gravemente compromessa dalla farsesca difesa delle accuse dei brogli elettorali culminati con i riconteggi dei Cyber Ninja, che, alla fine, cifre alla mano, sono stati costretti a convalidare la sconfitta di Trump. Una ferita che ha spaccato profondamente il partito, tanto che molti eletti tra le fila repubblicane non si sono ricandidati o hanno detto di appoggiare i democratici. Come è successo con il sindaco di Mesa, John Giles, il quale ha incoraggiato i colleghi a scegliere, “in queste elezioni, il Paese al posto del partito e a votare contro Donald Trump”.
Republican Mayor of Mesa, Arizona, John Giles, on his endorsement of Kamala Harris:
“I don’t question that at the top of her agenda is what is in the best interest of the United States. I honestly can’t say I think that’s the case with Mr. Trump.” pic.twitter.com/nS4WuKgTAS
— Republican Voters Against Trump (@AccountableGOP) July 30, 2024
Ma non ci sono solo le lotte intestine nel GOP. Gli oppositori accusano i repubblicani di aver candidato e finanziato dei “finti democratici” alle primarie democratiche.
Una delle elezioni di martedì 30 luglio che vedeva un seggio alla Camera a Phoenix ha attirato un curioso gruppo di interessi: i gemelli Winklevoss, famosi per Facebook. Nel 3° distretto congressuale, quello che era detenuto da Gallego, è in testa l’ex consigliera comunale Yassamin Ansari, che sta vincendo di un 46,1% contro l’ex parlamentare statale Raquel Terán (al 42,7%) e il pediatra Duane Wooten (all’11,1%). Ansari, che si presenta con l’etichetta di ambientalista, ha suscitato fortissime polemiche a causa del sostegno alla sua campagna da parte dei gemelli Winklevoss, oltre a un importante donatore di Trump. L’ex consigliera comunale si è opposta a Terán che mette in dubbio la sua fede democratica ritenendola una pedina repubblicana infiltrata nel partito per cercare di tacitare il movimento della difesa dei lavoratori ispanici. Perplessità alimentate dal sostegno che Ansari ha ricevuto dal settore delle criptovalute.

Figlia di immigrati iraniani, Ansari ha misteriosi legami con investitori delle criptovalute. Non è la prima volta che rappresentanti del denaro alternativo si riversano in una competizione elettorale alla Camera. È già successo in Oregon nel 2022, con l’allora magnate delle criptovalute Sam Bankman-Fried. Ma non solo. I documenti della Commissione elettorale federale mostrano che i finanziamenti elettorali ad Ansari per 1,3 milioni di dollari sono stati fatti dal gruppo Protect Progress PAC, sostenuto da due finanziatori di Trump, Marc Andreessen e Ben Horowitz. I gemelli Winklevoss, che hanno a lungo accusato il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, di aver rubato la loro idea di social media, sono diventati importanti attori delle criptovalute. Pochi giorni dopo che la vicepresidente Kamala Harris è diventata la candidata dei democratici, Tyler Winklevoss ha affermato che lui e il fratello avrebbero tutto il possibile per cercare di sconfiggerla alle elezioni di novembre.
Ed ecco che il seggio di Phoenix assume un ruolo molto più significativo, quasi a tracciare quella che potrebbe essere una nuova strategia dei repubblicani per cercare di confermare la maggioranza alla Camera il prossimo novembre. Le elezioni di oggi in Arizona aprono scenari finora inediti.
Terán, nel frattempo, ha ricevuto il sostegno di Bold PAC, il braccio della campagna del Congressional Hispanic Caucus, e l’approvazione di una vasta gamma di organizzazioni sindacali, latine e per l’equità, così come di quelle focalizzate sui problemi riproduttivi delle donne, come Planned Parenthood. Ha anche l’appoggio del parlamentare della California Pete Aguilar e del senatore dell’Arizona Mark Kelly.