Fra i momenti più attesi alla Convention Repubblicana, che si terrà a Milwaukee (Wisconsin) dal 15 al 18 luglio, c’è sicuramente l’annuncio del vicepresidente di Donald Trump, nel caso in cui venisse rieletto a novembre.
Nelle ultime settimane ci sono state diverse speculazioni su chi potrebbe essere stato scelto dall’ex presidente, che ha annunciato di aver deciso senza però rivelarne l’identità. “In testa ce l’ho”, ha detto Trump a NBC News a margine di un rally a Filadelfia.
La prima qualità che ricerca Trump è la capacità di essere un ottimo sostituto: “Se dovesse succedere qualcosa, devi avere qualcuno che sarà un grande presidente”. Si specula anche sul fatto che il suo secondo sarà anche colui che prenderà l’eredità del partito repubblicano, probabilmente candidandosi alle presidenziali del 2028.
Fra i favoriti ci sono: Doug Burgum (67 anni), governatore del North Dakota, e il senatore dell’Ohio J.D. Vance (39 anni), autore del bestseller Hillibilly Elegy: A Memoir of a Family and Culture in Crisis (Harper, 2016), già scelto dall’opinione pubblica. Infatti, diversi media riportano che gli elettori MAGA sembrerebbero propendere su di lui dato che ha sempre parteggiato per la classe lavoratrice, di cui la maggioranza ne fa parte.
Anche Marco Rubio (53 anni), il senatore della Florida che ha aiutato il tycoon a prepararsi al dibattito con Joe Biden del 27 giugno, è stato indicato come possibile candidato, ma, secondo la Costituzione, il presidente e il suo vice non possono avere la residenza nello stesso Stato. Quindi qualcuno dovrebbe trasferirsi legalmente fuori dalla Florida.
Nei mesi scorsi si sono alternati anche: il governatore della Florida Ron DeSantis (ritiratosi dalle presidenziali a fine gennaio); l’ex deputata democratica Tulsi Gabbard; il deputato repubblicano Byron Donalds; il senatore repubblicano Tim Scott; l’imprenditore biotecnologico ed ex candidato alle primarie GOP Vivek Ramaswamy (anche lui ha rinunciato alla corsa elettorale a metà gennaio); e la governatrice del South Dakota Kristi Noem. Quest’ultima era una fra le più papabili se non fosse che si è auto-eliminata a fine aprile dopo aver rivelato di aver ucciso il suo cane perché troppo “indisciplinato” nel suo libro No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics and How We Move America Forward (Center Street, 2024).