“Ero esausto quando ho fatto il dibattito. Supero un test cognitivo ogni singolo giorno”. Così ieri sera il presidente Joe Biden si è giustificato nel corso di una intervista, la prima dopo il disastroso dibattito con Donald Trump della settimana scorsa.
Parlando con George Stephanopoulos della ABC News il presidente ha detto di essere la persona più qualificata per sconfiggere Donald Trump. “Ho lasciato che Donald Trump mi distraesse – ha affermato il presidente riferendosi al dibattito -. Ho capito che non ero vigile. Donald Trump è un bugiardo patologico. Ricordo che nel 2020 dicevano che non potevo vincere” prosegue Biden, mentre George Stephanopoulos gli fa notare che nel 2024 è molto più difficile. Biden risponde: “Non quando si corre contro un bugiardo patologico. Tutte le rilevazioni indicano che sarà un testa a testa. Non penso che ci sia nessuno più qualificato di me per essere presidente e vincere la corsa. Sono il più qualificato”. Quando Stephanopoulos gli ha fatto presente che un presidente con solo il 36% dei consensi non è mai stato rieletto, Biden ha detto di non credere in questi sondaggi.
Poco prima che il programma andasse in onda Stephanopoulos ha detto che si trattava di un’intervista inedita. “Non ci sono tagli, né modifiche. Non l’abbiamo toccata”.
Un’ intervista per cercare di affievolire il coro che chiede al presidente di abbandonare la sua corsa per la Casa Bianca. Ma il coro, a dispetto dei toni di Biden, si allarga, prende altre voci, il dissenso si estende, i donatori multimilionari che con i loro contributi finanziano la campagna elettorale prendono le distanze, salgono i toni della discordia all’interno del partito democratico. Biden, almeno per ora, non getta la spugna e rilancia. Questo weekend tenta il tutto per tutto: comizi in Wisconsin e in Pennsylvania e questa intervista ad ABC News per cercare di convincere gli elettori che la sua disastrosa prestazione al dibattito è solo stata un incidente di percorso dovuto alla stanchezza, che le sue facoltà intellettive sono inalterate.
Biden che, pur essendo tornato da alcuni giorni dai viaggi in Europa non era riuscito a recuperare le differenze del fuso orario in tempo per il dibattito, ha detto che si era preso anche un brutto raffreddore. “Mi sentivo malissimo – ha spiegato nel corso dell’intervista con Stephanopoulos – mi hanno fatto dei test per vedere se avevo il Covid ma era solo un brutto raffreddore”.
In Wisconsin per incontrare gli elettori Biden ha rivolto un duro rimprovero ai suoi critici affermando che non avrebbe abbandonato il tentativo di rimanere nell’Ufficio Ovale. In tono combattivo, nel suo comizio a Madison ha arringato per un quarto d’ora i suoi sostenitori attaccando Donald Trump definendolo “criminale condannato”, “il più grande bugiardo” e “una minaccia per la democrazia in America”.
Parlando delle disastrose condizioni in cui l’amministrazione Trump aveva lasciato il Paese all’inizio della crisi della pandemia, Biden si è preso il merito “di aver creato una economia forte, con poca disoccupazione”. “Ho rimesso in piedi il Paese” ha rivendicato il capo della Casa Bianca. Il suo appello finale è stato “Restiamo uniti, vinciamo queste elezioni ed esiliamo politicamente Donald Trump”.
Ma dietro le quinte le manovre per forzargli la mano ed abbandonare la corsa per la Casa Bianca si fanno più serrate. Secondo il Washington Post il senatore democratico della Virginia Mark Warner ha contattato un largo numero di colleghi democratici per convincerli a parlare con Biden affinché ponga fine alla sua candidatura per la rielezione. Il senatore della Virginia si è detto profondamente preoccupato che Biden non abbia le forze per condurre una campagna in grado di battere Trump.
Separatamente, Maura Healey, la governatrice democratica del Massachusetts, è diventata la prima governatrice di uno stato a suggerire a Biden di farsi da parte. Healey era tra i governatori che alcuni giorni fa hanno incontrato il presidente alla Casa Bianca.
Ma anche i donatori hanno tirato il freno. Il primo è stato Reed Hastings, il co-fondatore di Netflix che nel corso degli anni ha versato oltre 20 milioni di dollari al partito democratico, poi Abigail E. Disney, l’erede dell’impero di Topolino, che a muso duro ha detto alla campagna di Biden che non darà più un centesimo fino a quando il presidente non deciderà di abbandonare la corsa elettorale. Così come Ari Emmanuel, il super agente cinematografico di Hollywood.
Ma le brutte notizie per Biden non si sono fermate qui. A seguire la Casa Bianca ha ricevuto una lettera di 168 manager di aziende di primo piano dell’economia americana e di donatori istituzionali del partito democratico, in cui si chiede a Biden il ritiro della candidatura “per il bene della nostra democrazia e del nostro Paese”.
Domenica Biden farà tappa in un altro stato altalenante, la Pennsylvania. La sua campagna elettorale ha dichiarato che spenderà altri 50 milioni di dollari in pubblicità nel mese di luglio, compresi gli spot pubblicitari che verranno pubblicati durante la Convention nazionale repubblicana e le Olimpiadi.
Gli ultimi sondaggi di FiveThirtyEight mostrano che Trump, in Wisconsin, ha due punti di vantaggio su Biden.