Joe Biden e Donald Trump si affronteranno tra tre giorni per uno storico dibattito presidenziale. Ma su questo confronto, come una spada di Damocle, pende sul repubblicano l’imminente sentenza della Corte Suprema in merito alla sua richiesta di immunità. Una decisione che potrebbe condizionare sia il confronto che la sua eleggibilità. In attesa, e con i sondaggi che li danno in parità, entrambi i candidati hanno intensificato i loro attacchi personali.
Biden affronterà Trump per un’ora e mezza alle 21 (ora locale) di giovedì 27 giugno negli studi televisivi della CNN ad Atlanta. Il dibattito sarà moderato da Jake Tapper e Dana Bash, i due noti giornalisti. Ci saranno due interruzioni pubblicitarie durante le quali lo staff non potrà interagire col candidato e i microfoni verranno disattivati quando non è il proprio turno di parlare. La posizione sul podio è stata determinata con il lancio della monetina e ai due verrà data una penna, un blocco-notes e una bottiglia d’acqua.
Lo staff della campagna di Biden ha scelto la posizione sul podio: il presidente democratico sarà sul lato destro degli schermi televisivi e il suo rivale repubblicano sarà sulla sinistra degli spettatori. Trump avrà la dichiarazione finale.
Il dibattito successivo sarà il 10 settembre, organizzato dalla ABC News e condotto da David Muir e Linsey Davis.
L’appuntamento di giovedì si svolge due settimane prima che il giudice Juan Merchan a New York emetta la sentenza per il processo in cui Trump è stato riconosciuto colpevole di 34 imputazioni criminali in un piano per influenzare illegalmente le elezioni del 2016 attraverso un pagamento in denaro alla pornostar Stormy Daniels, comprando il suo silenzio sulla possibile relazione che avevano avuto.
Donald J. Trump@realDonaldTrump
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“Vincerò il dibattito contro Biden, li ho sempre vinti tutti”, ha detto Trump in un comizio a Philadelphia nel weekend. Ha chiamato il presidente con i soliti appellativi: “corrotto” e “addormentato”, “crooked” e “sleepy”. “È la prima volta che Sleepy Joe batte Crooked Joe!”, ha riso dopo aver chiesto al pubblico del suo comizio di applaudire o fischiare quando sentivano il nome suo e quello di Biden. “Devo essere duro e rinfacciargli che è il peggior presidente della storia o devo essere gentile e lasciarlo parlare? Lui sarà preparato comunque”, ha aggiunto Trump ironizzando sulla droga trovata mesi fa alla Casa Bianca. “Chissà dove è finita tutta quella cocaina”.
“Se l’ex presidente si concentrerà su quelle questioni che stanno a cuore agli elettori come l’immigrazione, la criminalità, l’inflazione… potrebbe aggiudicarsi il dibattito – ha detto al Washington Post David Urban, ex consigliere della campagna di Trump e stratega del GOP. – Ma se continua a parlare delle passate elezioni e della Giustizia usata come arma politica manterrà solo il suo elettorato MAGA senza far cambiare idea agli indipendenti, che alla fine saranno l’ago della bilancia”.
“La domanda che ci porremo venerdì sarà non tanto chi ha vinto il dibattito, ma chi lo ha perso” scrive il Los Angeles Times.
Altri commentatori politici sono stati ancora più espliciti nel definire l’obiettivo di Trump per l’evento e minimizzare il suo carattere irascibile, esplosivo e impulsivo descritto da Biden.
Ma l’alone della imminente sentenza della Corte Suprema potrebbe ridimensionare la copertura del dibattito.
L’analista della CNN Jamal Simmons ha affermato che una decisione sull’immunità avrebbe un impatto mastodontico sul dibattito se dovesse essere emessa prima del “duello televisivo”. Durante il programma di approfondimento politico della domenica, “State of the Union”, ha detto che la decisione della Massima Assiste giudiziaria “potrebbe far saltare in aria l’intera copertura del dibattito.”
Simmons ha aggiunto: “Immaginate che sopra questa sfida tra Biden e Trump ci sia sospeso un pallone pieno di cherosene e la decisione della corte suprema sia un fiammifero acceso”. Kaitlan Collins, la conduttrice del programma ha aggiunto: “Se la Corte Suprema dovesse negare l’immunità a Trump tutto il dibattito sarà concentrato sui guai giudiziari dell’ex presidente e sulla sua eleggibilità”.
Secondo Politico in tutto il paese il sostegno dei repubblicani moderati all’ex presidente si è attenuato, specie dopo la condanna emessa dal tribunale di New York. Una ventina di responsabili del partito, presidenti di contea e attuali funzionari del GOP, affermano di essere molto preoccupati dalle continue affermazioni estremiste sposate da Trump sull’aborto. Affermazioni e promesse per mantenere saldi i rapporti con gli evangelici. Secondo loro il rischio è quello che in molti stati chiave con queste sue dichiarazioni sta perdendo l’appoggio delle donne e degli indipendenti.
E proprio su questa vicenda partono le ultime bordate di Biden sull’ex presidente che accusa di essere “il responsabile di questo incubo”, per aver nominato i tre giudici conservatori che hanno annullato la sentenza che proteggeva il diritto delle donne sulla maternità. “Decenni di progresso sono stati cancellati solo perché quel tizio è rimasto quattro anni alla Casa Bianca. Ora cercheranno di vietare il diritto di scelta a livello nazionale, poi interverranno sul controllo delle nascite e la fecondazione in vitro”, afferma Biden, promettendo – se rieletto – di ripristinare i diritti delle donne e di proteggere le libertà americane.