Le Nazioni Unite hanno lanciato lunedì i nuovi Principi Globali per l’Integrità dell’Informazione, mettendo in luce l’urgenza di azioni immediate contro la disinformazione, la misinformazione e i discorsi di odio.
In un briefing ai giornalisti al Palazzo di Vetro, il Segretario Generale Antonio Guterres ha spiegato: “In un’epoca in cui miliardi di persone sono esposte a false narrazioni, distorsioni e menzogne, questi principi tracciano un percorso chiaro verso il futuro, fondato saldamente sui diritti umani”. Guterres ha evidenziato come le false informazioni alimentino pregiudizi, violenza e conflitti, oltre a demonizzare le minoranze e minare l’integrità delle elezioni.
I principi sono il risultato di consultazioni approfondite con gli Stati Membri dell’ONU, il settore privato, i leader giovanili, i media e la società civile. Il documento, esteso a circa quaranta pagine, mira a creare “un ecosistema dell’informazione più umano”, concentrandosi su cinque temi principali: fiducia e resilienza della società, media indipendenti, liberi e pluralistici, incentivi trasparenti e sani, emancipazione pubblica e per finire trasparenza e ricerca.
Il Segretario Generale ha esortato governi e industrie delle relazioni pubbliche a prendersi la responsabilità nella diffusione e monetizzazione di contenuti dannosi. Riguardo alle aziende tecnologiche, Guterres ha sottolineato l’importanza di priorizzare la sicurezza, la privacy e il sostegno all’integrità dell’informazione, specialmente in periodi elettorali, rispetto a modelli di business che dipendono dalla pubblicità guidata da algoritmi. Ha infine chiesto agli attori coinvolti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale di garantire un’implementazione etica, sicura e responsabile, rispettando i diritti umani.
The spread of hatred and lies online is causing grave harm to our world.
Today I presented a starting point for solutions: the @UN Global Principles for Information Integrity – based on an overriding vision of a more humane information ecosystem.
— António Guterres (@antonioguterres) June 24, 2024
Durante la conferenza stampa, il Segretario Generale ha anche criticato gli “algoritmi opachi”, evidenziando come non siano progettati per proteggere gli interessi degli utenti, ma piuttosto per tracciare il loro comportamento al fine di raccogliere dati personali e mantenerli coinvolti.

Dopo di lui, ha continuato a rispondere alle domande dei giornalisti Melissa Fleming, capo del Dipartimento delle Comunicazioni Globali delle Nazioni Unite, la quale ha espresso preoccupazione riguardo a questi algoritmi, lamentando il trattamento svantaggioso dell’ONU sulle piattaforme Meta. “I nostri contenuti partono da un punto di partenza molto più basso rispetto agli altri e abbiamo chiesto più volte a Meta di correggere questa situazione.”
Ma la scarsa visibilità dell’ONU sui social media è soltanto dovuta ad algoritmi arbitrari? Fleming ha suggerito che esista anche una correlazione con i nuovi codici di comunicazione che l’ONU non segue attivamente. Rispondendo ad una nostra domanda, sul perché l’ONU non abbia una presenza più prominente sui social in modo da raggiungere e informare soprattutto i giovani sulle sue attività, Fleming ha dichiarato: “Negli ultimi anni abbiamo lavorato per espandere la nostra presenza sui social. Gli account dell’ONU hanno raggiunto i 60 milioni di follower. Siamo attivi anche su TikTok, nonostante le sfide incontrate, poiché non seguiamo la tendenza di accompagnare le dichiarazioni con balli etc, anche se a questo punto forse potrei considerarlo dopo ogni conferenza stampa”,