Joe Biden oggi compie 81 anni. Un inizio settimana in cui la Casa Bianca cercherà di dare maggior risalto alla tradizionale grazia concessa ai tacchini in occasione della festa del Ringraziamento che non al compleanno del presidente. Non ci saranno molte cerimonie pubbliche perché questa degli anni è una storia che mette in difficoltà sia il presidente che gli elettori. Torta e candeline mettono in risalto che Joe Biden è il presidente più anziano della storia americana e che se otterrà un secondo mandato l’anno prossimo avrà 86 anni quando se ne andrà.
Biden a volte ci scherza e gli assistenti sottolineano il suo vigoroso programma che metterebbe a dura prova i più giovani. Ma i sondaggi sono implacabili: l’età del presidente è la più grande preoccupazione per l’elettorato. Timori rafforzati da una serie di scivoloni, dalla perdita dell’equilibrio sui gradini dell’Air Force One ad alcune risposte sconclusionate durante le conferenze stampa. Passi falsi ripetuti in continuazione dai media di Rupert Murdoch, che, nonostante una serie di sue recenti gaffe, Biden molto probabilmente dovrà affrontare l’anno prossimo.
Ma l’ex presidente non suscita le stesse preoccupazioni tra gli elettori nonostante anche lui non sia più giovanissimo. Ha solo 3 anni e mezzo meno di Biden e di gaffe e di conversazioni sconclusionate ne fa molte di più dell’attuale presidente. Nelle ultime settimane, Trump ha confuso il leader ungherese Orban per quello turco Erdogan, ha affermato di aver sconfitto nel 2016 Barack Obama – e non Hillary Clinton, la sua rivale -, e ha avvertito che il mondo potrebbe andare verso la seconda guerra mondiale invece di dire la terza guerra mondiale. I video del 77enne presidente che balbetta, inciampa verbalmente o appare confuso, impacciato, tremante e sudato vengono pubblicati sui social media dal team della campagna di Ron DeSantis, ma non dai democratici perché Biden non vuole parlare dell’età.
Durante una visita per incontrare i lavoratori del sindacato dell’Illinois, ha scherzato dicendo: “So che sembro solo 30enne, ma sono in giro da molto tempo” – e quando un giornalista è inciampato mentre cercava di avvicinare il microfono al presidente, Biden ha detto, “Voglio solo che la stampa sappia che non sono stato io.”
In altre occasioni, Biden l’ha usato per presentarsi come una coppia politica sicura, dicendo che l’età porta con sé un po’ di saggezza. Ma se rieletto, lascerebbe l’incarico con ben nove anni in più rispetto al record di Ronald Reagan, quando si dimise all’età di 77 anni.
La Casa Bianca minimizza i sondaggi d’opinione e, con molta furbizia, si appropria delle battaglie dell’elettorato democratico, come aborto, giustizia sociale e riforma delle leggi sulle armi, per prendersi i meriti dei successi elettorali.
Ma i numeri sono cupi per il presidente. Secondo un recente sondaggio della ABC/Washington Post il 74% delle persone intervistate ritiene che Biden sia troppo vecchio per ricoprire un secondo mandato, rispetto al 50% di Trump.
Un sondaggio di Yahoo/YouGov ha rilevato che il 54% degli americani ritiene che Biden non abbia più “la competenza per svolgere la carica di presidente”, rispetto al 41% prima delle elezioni del 2020.
Barron’s, il settimanale del Wall Street Journal, ha pubblicato un lungo articolo sull’età del presidente, riportando una intervista fatta dalla AFP al dottor S. Jay Olshansky, ricercatore sulla longevità presso l’Università dell’Illinois a Chicago, il quale ha detto che letà è stata ingiustamente “utilizzata come arma” nella politica statunitense. “L’invecchiamento non è più quello di una volta”, ha detto Olshansky. “Ci sono segmenti molto ampi della popolazione che superano l’età avanzata perfettamente capaci di essere presidente, o di fare quello che vogliono”. Biden – e Trump del resto – sono entrambi probabilmente “Super-Agers”, un termine coniato dai ricercatori per descrivere un piccolo gruppo di persone che mantengono tutte le loro facoltà fino a tarda età, ha detto Olshansky.
Tuttavia, l’età di Biden è destinata a essere sottoposta a un esame ancora più approfondito nel corso di un’estenuante campagna elettorale con i repubblicani che hanno puntato il fuoco sulla persona che è a un passo dalla presidenza, se dovesse accadere il peggio: la vicepresidente Kamala Harris, prima donna vicepresidente, prima afro-indiana-americana a ricoprire questa carica, ma il suo indice di approvazione è negativo quanto quello del suo capo, sotto il 40%.
La ricandidatura di Joe Biden alla Casa Bianca “nelle sue condizioni” è un atto di “profondo egoismo”, scrive velenosamente il board editoriale del Wall Street Journal, che per una bizzarria di Rupert Murdoch quando acquistò il giornale dalla famiglia Bancroft promise a Paul Steiger, che era il direttore del Wall Street Journal, che “Ciò che si trova nelle pagine delle Opinioni non potrà mai confluire nelle pagine delle notizie”. In pratica le opinioni dell’influente quotidiano economico sono indipendenti e molto spesso non rispecchiano la linea editoriale del giornale.
Nel luglio 2020, più di 280 giornalisti del Journal e membri dello staff del Dow Jones hanno scritto una lettera al nuovo editore Almar Latour per criticare la “mancanza di controllo dei fatti e di trasparenza nelle pagine delle opinioni e il suo evidente disprezzo per le prove”, aggiungendo che “gli editoriali spesso fanno affermazioni che sono contraddette dagli articoli del quotidiano”. Rupert Murdoch, che di anni ne ha 92, ha lasciato solo pochi mesi fa il timone del suo impero editoriale e per decenni è stato la dimostrazione delle tesi di Olshanky sui “Super Agers”. Che l’invecchiamento non è più come quello di una volta .