Secondo autogol dei repubblicani alla Camera. Lo Special Prosecutor David Weiss, che supervisiona le indagini su Hunter Biden, ha testimoniato oggi davanti alla Commissione Giustizia, presieduta dal parlamentare Jim Jordan, di avere la massima autorità nel caso respingendo le esplosive accuse dei repubblicani secondo cui l’indagine è stata condizionata dalle interferenze della Casa Bianca e dal Dipartimento di Giustizia.
David Weiss è lo US Attorney nominato da Donald Trump nell’ufficio del Delaware che recentemente è stato nominato Special Counsel dal ministro della Giustizia Merrick Garland.
È stata la prima volta che un procuratore speciale ha testimoniato davanti a una commissione della Camera nel mezzo di un’indagine. Ha accettato l’insolita apparizione dopo le fortissime pressioni dei repubblicani.
Già il mese scorso, un’altra commissione della Camera, quella presieduta dal repubblicano James Comer dell’Oversight Committee che ha aperto le indagini per un possibile impeachment del presidente Joe Biden accusandolo di affari poco chiari con il figlio, aveva visto la clamorosa testimonianza dai suoi stessi periti Bruce Dubinsky, testimone esperto in contabilità forense; Eileen O’Connor, ex assistente procuratore generale presso la divisione fiscale del Dipartimento di Giustizia; e Jonathan Turley, professore alla George Washington University Law School, i quali avevano detto che non c’erano prove a sostegno delle accuse.

Oggi nella sua dichiarazione David Weiss ha detto ai legislatori che non avrebbe risposto a domande che avrebbero potuto interferire con le indagini. “Sono, e sono stato, l’unica persona che ha preso le decisioni in questo caso”, ha detto ai parlamentari.
Weiss ha detto di essere tenuto a seguire le linee guida e i processi del Dipartimento di Giustizia, nonché la legge federale mentre svolge le sue indagini. Ma questi requisiti “non hanno interferito con la mia autorità decisionale”, ha detto ripetendo poi che nessuno al Dipartimento di Giustizia, compresi gli inquirenti federali o i dirigenti dell’ufficio delle tasse hanno ostacolato le indagini.
Beffati dalle loro stesse fantasiose immotivate accuse i parlamentari repubblicani della Commissione lasciando l’aula dove era avvenuta la testimonianza l’hanno descritta come “noiosa” e “una perdita di tempo” poiché il procuratore federale era vincolato dalle regole del Dipartimento di Giustizia che limitano la sua capacità di parlare di un’indagine in corso.
L’intervista si è concentrata sulla testimonianza di un agente dell’Internal Revenue Service, l’ufficio delle tasse, che ha affermato che con Weiss le indagini su Hunter Biden sono state lente e mal gestite. Weiss ha negato la circostanza affermando che “le indagini si basano sulle prove e sulla legge. Le considerazioni politiche non hanno avuto alcun ruolo nel processo decisionale”, ha affermato.

== FOR NEWSPAPERS, INTERNET, TELCOS & TELEVISION USE ONLY ==
Weiss ha aggiunto che non c’era il bisogno di richiedere lo status di Special Counsel fino ad agosto, quando le pressioni politiche sulla vicenda sono aumentate, e quando lo ha fatto presente gli è stato rapidamente concesso dall’Attorney General Merrick Garland. Come prassi impone alla fine delle sue indagini preparerà un rapporto che sarà reso pubblico.
Altri due US Attorney di Washington e della California hanno testimoniato nelle ultime settimane di non aver impedito a Weiss di indagare nei loro distretti, anche se hanno rifiutato di collaborare con lui alle indagini.
Da cinque anni gli inquirenti federali indagano su Hunter Biden. Indagini che l’ex Attorney General William Barr aveva avviato rifiutandosi di nominare uno special prosecutor come gli chiedeva Donald Trump.
Il figlio del presidente è stato alla fine incriminato per l’acquisto illegale di una pistola.
A luglio, si era arenato il tentativo di patteggiamento con Weiss messo in campo dagli avvocati di Hunter Biden, il quale si sarebbe dichiarato colpevole di due violazioni fiscali (non aver pagato le tasse nel 2017 e nel 2018), mentre avrebbe ammesso l’acquisto illegale di un’arma.