I repubblicani hanno nominato il congressman Mike Johnson per a carica di speaker della Camera. Una scelta fatta poche ore dopo che il capogruppo della maggioranza alla Camera Tom Emmer, aveva ritirato la sua candidatura dopo che 36 parlamentari dell’ala trumpiana del prtito gli avevano comunicato che non gli avrebbero dato il voto.
Non era chiaro se Johnson potrà fare meglio di Tom Emmer, poiché una quarantina di deputati repubblicani alla Camera hanno affermato di non essere propensi a sostenerlo. Johnson ha ottenuto 128 voti nella votazione ma 44 repubblicani hanno votato per altri.
Johnson, 51 anni, è un avvocato ed ex presidente del gruppo conservatore Republican Study Committee. Cristiano evangelico, alleato di Donald Trump, Johnson è stato il promotore alla Camera del movimento per respingere la validità della vittoria elettorale di Joe Biden. Membro della commissione Giustizia, è uno stretto alleato di Jim Jordan. Domani mattina la candidatura di Johnson sarà messa ai voti alla Camera. Ma difficilmente riuscirà ad ottenere i 217 voti necessari per la nomina di speaker perché l’ala moderata del partito non sarebbe intenzionata a votarlo. Un’altra prova che nella maggioranza repubblicana regna l’anarchia. La minoranza dopo aver bloccato la candidatura a speaker di Tom Emmer del Minnesota, che ricopre la terza carica del partito alla Camera, il quale era stato scelto dalla maggioranza dei parlamentari del GOP per essere nominato speaker, sta imponendo ora il suo candidato.
Il partito di maggioranza è squarciato dalle lotte intestine e dopo tre settimane dalla rimozione di McCarthy finora non sono stati in grado di eleggere un leader.
Si era visto sin dall’inizio che lo stretto margine della vittoria di Emmer sul congressman Mike Johnson della Louisiana metteva in luce come i buoni propositi di trovare l’unità per la nomina dello speaker erano solo… propositi. La bocciatura di Emmer e la successiva nomina di Johnson che Emmer ave battuto, mette in evidenza l’aspra divisione del partito.

Questa mattina alla prima votazione i repubblicani che si erano candidati alla carica di speaker erano nove. Alla quinta, erano rimasti solo in due: Emmer aveva superato Mike Johnson con 117 voti contro 97, ma in una votazione separata successiva, 26 repubblicani hanno chiaramente indicato che non intendevano votare per Emmer che si era riunito con i suoi colleghi di partito che si oppongono alla sua candidatura per capire cosa gli sarebbe servito per ottenere il loro sostegno. Vista l’impossibilità di ottenere il loro voto, Emmer ha deciso di ritirare la candidatura.
I 26 parlamentari del Freedom Caucus, legati a Donald Trump, hanno bloccato la sua elezione accusandolo di non aver sufficientemente sostenuto l’ex presidente e di aver votato per certificare la vittoria di Joe Biden.
Trump durante l’intervallo del processo che si sta celebrando a New York, subito dopo che Emmer aveva ottenuto la maggioranza dei voti da parte dei suoi colleghi, ha postato un suo messaggio su Truth Social bocciando Emmer affermando che è un “RINO” (Republican In Name Only) e un “globalista” che va “combattuto” fino in fondo.
“Ho molti amici meravigliosi che vogliono diventare speaker della Camera, e alcuni sono davvero grandi guerrieri. RINO Tom Emmer, che non conosco bene, non è uno di loro”, ha scritto Trump. “Non ha mai rispettato il potere dell’approvazione di Trump, o l’ampiezza e la portata di MAGA: MAKE AMERICA GREAT AGAIN!” “Mi ha combattuto fino in fondo, e in realtà ha trascorso più tempo a difendere Ilhan Omar, che a me: è totalmente fuori contatto con gli elettori repubblicani”, ha continuato Trump. “Credo che ora abbia imparato la lezione, perché dice di essere completamente pro-Trump, ma chi può mai esserne sicuro? È cambiato solo perché è quello che serve per vincere? Il Partito repubblicano non può correre questi rischi, perché non è lì che si trovano gli elettori di America First. Votare per un RINO globalista come Tom Emmer sarebbe un tragico errore!”
E subito gli irriducibili legati a Trump, come Troy Nehls del Texas, che da giorni propone Trump per la carica di speaker, ha detto che non voterà per Emmer. Con lui anche il deputato Jim Banks. “Non posso accettare di mettere uno dei membri più moderati dell’intera conferenza repubblicana come speaker”, ha detto Banks. “Ciò tradisce i valori conservatori per i quali sono stato eletto e mandato qui a difendere. Siamo al punto di partenza”, ha detto Nehls, commentando come i suoi compagni di partito abbiano negato la carica di speaker a Jim Jordan da lui definito “stella” dei conservatori.
Entrambi Banks e Nehls hanno detto continueranno a votare per Johnson.
Il deputato Matt Gaetz della Florida, il leader dell’estrema destra che ha progettato la defenestrazione di McCarthy, ha detto che Johnson sarebbe stato molto meglio di Emmer. La deputata Marjorie Taylor Greene ha detto che

voleva da Emmer le garanzie che avrebbe portato avanti le indagini di impeachment su Biden.
Dai dem c’è sempre la proposta di aiutare i repubblicani ad eleggere lo speaker. “Siamo pronti, disposti e in grado di trovare un terreno comune bipartisan”, ha detto nei giorni scorsi il leader della minoranza Hakeem Jeffries aggiungendo che i democratici potrebbero fornire i voti per eleggere lo speaker e modificare le regole per rendere più difficile rimuoverlo dalla carica. Ma questo sarebbe possibile solo se il nuovo speaker concedesse più seggi ai democratici nelle commissioni e l’impegno di portare in aula proposte con il sostegno bipartisan, compresi gli aiuti all’Ucraina, a Israele e un accordo per mantenere le proposte di bilancio approvate da Kevin McCarthy quando era speaker della Camera.