Il processo civile intentato dall’Attorney General di New York, Letitia James, nei confronti dell’ex presidente Donald Trump si terrà regolarmente lunedì prossimo, 2 ottobre. La Appellate Division di New York ha respinto la richiesta di rinvio avanzata dagli avvocati di Trump che avevano accusato il giudice Arthur Engoron di essersi erroneamente rifiutato di archiviare la maggior parte delle accuse.
In una breve ordinanza, un collegio di cinque giudici della Appellate Division, una corte d’appello di medio livello, ha negato la mozione presentata dagli avvocati di Trump di rinviare il processo. Hanno inoltre revocato l’ordine del 14 settembre del giudice David Friedman di sospendere il processo in attesa di prendere in esame la mozione di Trump. Il giudice Friedman faceva parte del gruppo dei cinque magistrati che ha esaminato la richiesta degli avvocati di Trump.
I magistrati della Appellate Division hanno reso la loro decisione due giorni dopo che il giudice della corte statale Arthur Engoron aveva stabilito che Trump e la sua azienda di famiglia avevano persistentemente e fraudolentemente sopravvalutato i beni immobili e il loro patrimonio al fine di ottenere da banche e da istituti finanziari condizioni migliori su prestiti e assicurazioni.
Trump era stato citato in giudizio a settembre dello scorso anno da Letitia James, che aveva accusato lui, i suoi figli adulti, la Trump Organization e altri di “frode sconcertante” nel modo in cui erano state valutate le sue proprietà.
James ha chiesto almeno 250 milioni di dollari di sanzioni, il divieto contro Trump e i suoi figli Donald Jr ed Eric e la Trump Organization di gestire attività commerciali a New York.

Questa vicenda giudiziaria dell’ex presidente non è correlata alle quattro accuse penali che Trump deve affrontare, inclusa quella per aver tentato di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020.
Trump ha più volte accusato Letitia James, che è una democratica, di essere politicamente motivata nel presentare queste accuse mentre cerca di riconquistare la Casa Bianca. Trump aveva citato in giudizio pure Engoron il 14 settembre, cercando di ritardare il processo e accusandolo di aver voluto ignorare una sentenza di giugno della corte d’appello che, secondo l’ex presidente, richiedeva di il proscioglimento del caso perché per molte delle accuse erano scaduti i termini per l’incriminazione.
Engoron, nella sua decisione nel “summary judgment”, una procedura che si usa nel processo civile con cui si evita la parte dibattimentale quando le prove e le testimonianze convalidano le accuse, ha scritto che la sua decisione è basata “su prove conclusive” che Trump aveva sopravvalutato le sue proprietà fino a 2,2 miliardi di dollari.
Nel processo civile il giudice, o i giurati, emettono il verdetto in base alla preponderanza delle prove, mentre nel processo penale il verdetto è emesso con la formula “oltre ogni ragionevole dubbio”. Le prossime udienze, in cui sono stati chiamati a testimoniare più di 100 testimoni, saranno solo per stabilire l’ammontare delle penalizzazioni.

Il giudice Engoron ha anche ordinato la cancellazione dei certificati che consentono ad alcune delle attività di Trump di operare. Ciò potrebbe costringere Trump a cedere il controllo a un curatore delle sue proprietà tra cui la Trump Tower di Manhattan, un edificio per uffici a Wall Street, i campi da golf e la sua tenuta di famiglia nella periferia della contea di Westchester, New York.
Tra i testimoni anche Donald Trump e i suoi figli adulti così come l’ex direttore finanziario della Trump Organization Allen Weisselberg e il controller Jeffrey McConney. Ma ci saranno anche Michael Cohen, l’ex avvocato personale e faccendiere di Trump, che l’ex presidente ha abbandonato al suo destino dopo che si era scoperto che aveva effettuato i pagamenti a Stormy Daniels, la pornoattrice che minacciava di raccontare particolari scabrosi della sua relazione con Trump pochi giorni prima delle elezioni del 2016. E testimonierà pure la figlia di Trump, Ivanka, che è stata scagionata dalle accuse a giugno.
Il primo testimone che Letitia James chiamerà a deporre è l’ex contabile di Trump, Donald Bender, della Mazars USA, che l’anno scorso ha interrotto i suoi rapporti d’affari con Trump dopo aver appreso delle indagini dell’Attorney General. Durante il processo penale del 2022 della Trump Organization con l’accusa di aver aiutato alcuni dirigenti a evadere le tasse, Bender ha testimoniato che Trump ha riportato ingenti perdite nelle sue dichiarazioni dei redditi, inclusa la perdita complessiva di oltre 1 miliardo di dollari tra il 2009 e il 2010. Testimonieranno anche i dirigenti della Deutsche Bank, l’unico istituto di credito americano che dava prestiti a Trump dopo le numerose condanne per bancarotta. I rapporti tra la Deutsche Bank e Trump sono stati esaminati, ma mai chiariti, durante le indagini condotte da Robert Muller. I grandi clienti delle Deutsche Bank sono gli oligarchi russi legati al Cremlino.
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