È morta a 90 anni Dianne Feinstein, la senatrice democratica che per tre decenni ha rappresentato la California a Capitol Hill. Ex sindaca di San Francisco, Feinstein era la decana dei senatori democratici, anche se negli ultimi mesi era stata spesso assente a causa dei problemi di salute, confinata su una sedia a rotelle. A febbraio era stata ricoverata per un’infezione da herpes zoster, che con il morbo di Parkinson l’aveva lasciata gravemente debilitata. Da allora non aveva più potuto essere presente al Senato, e la sua assenza aveva rallentato l’approvazione di alcune procedure legislative. Per questo motivo negli ultimi mesi molti colleghi democratici avevano cominciato a chiedere pubblicamente le sue dimissioni.
Diane Feinstein negli anni ’70 era stata presidente del consiglio comunale di San Francisco quando il sindaco era Joe Moscone e il consigliere comunale Harvey Milk, entrambi uccisi in un attentato. Ma anche Diane Feinstein venne presa di mira dai killer. Fu fortunata perché la bomba che era stata piazzata sotto la sua auto dal Nuovo Fronte di Liberazione Mondiale, un gruppo anticapitalista di sinistra noto per aver effettuato attentati in California negli anni ’70, esplose prima che salisse a bordo della vettura. Un attentato che le diede notorietà e le fece guadagnare la carica di sindaca di San Francisco, mantenuta per dieci anni. Moglie di un celebre cardiochirurgo di San Francisco, venne eletta al Senato la prima volta nel 1992, in quello che era stato soprannominato “l’anno delle donne”, con l’elezione insieme a lei delle colleghe democratiche, Patty Murray, Carol Moseley Braun e Barbara Boxer, quest’ultima sempre eletta in California.
Era una “nuova democratica” prima che il termine fosse coniato, guidava i compromessi e gestiva con successo le pressioni interne del partito. Ha promosso misure severe contro la criminalità. Dal momento in cui arrivò al Senato, si distinse per la sua volontà di oltrepassare i confini del partito. Nel 1994 presentò il disegno di legge che vietava le armi d’assalto semiautomatiche di tipo militare e lo fece passare all’approvazione del Senato. Quando la legge decadde nel 2004, i sostenitori dei diritti delle armi riuscirono a bloccare i suoi tentativi di ripristinarla. Dopo la sparatoria alla scuola elementare di Sandy Hook, in cui un giovane con disturbi psichici ha ucciso a colpi di fucile 26 persone, tra cui 20 alunni della prima elementare, Feinstein ha tentato più volte di mettere nuovamente fuorilegge la vendita di queste armi, senza riuscirci.

Come capo del Comitato di Intelligence del Senato invece, Feinstein ha guidato la riforma dei metodi di interrogatorio della Cia vietando l’utilizzo di metodi di tortura. La scomparsa della Feinstein ora riduce la maggioranza al Senato a 50 seggi, fino a quando il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, non nominerà la sua sostituzione temporanea. Newsom ora è sotto forte pressione affinché nomini rapidamente un sostituto e dovrà muoversi rapidamente. Il senatore democratico Tim Kaine ha affermato questa mattina che la situazione politica in rapida evoluzione crea l’imperativo per Newsom di trovare velocemente un sostituto. La composizione del Senato lo impone. Il partito repubblicano ha 50 membri al Senato, mentre il partito democratico ne ha 47. Tre senatori indipendenti si riuniscono con i democratici, e data la parità il voto di Kamala Harris, come presidente del Senato, dà di fatto la maggioranza. In queste ore sembra inevitabile la chiusura dei finanziamenti per le attività di governo, la cui scadenza è fissata per la mezzanotte di sabato. All’inizio di questa settimana il Senato ha avanzato un disegno di legge bipartisan per il proseguimento del finanziamento, sperando di evitarne la chiusura, ma le resistenze repubblicane conservatrici alla Camera hanno impedito finora che il disegno di legge arrivasse al voto. Non è chiaro ora se Mitch McConnell, il leader della minoranza al Senato, utilizzerà l’assenza di Diane Feinstein come leva per sostenere lo speaker della Camera Kevin McCarthy ad ottenere concessioni dai democratici per le future spese.
Inoltre la scomparsa della senatrice a soli quattro mesi dalle primarie complica questo ciclo elettorale. Il Segretario di Stato della California ha convocato oggi una riunione per determinare i tempi per una elezione speciale. Newsom sa che deve accelerare i tempi rispetto alle cinque settimane che gli ci sono volute per nominare Alex Padilla al seggio del Senato di Kamala Harris dopo le elezioni presidenziali del 2020. In passato il governatore della California si era impegnato a nominare una donna afroamericana come una sostituta ad interim piuttosto che nominare la parlamentare Barbara Lee, l’unica donna nera che si era candidata alle primarie per il seggio della Feinstein.
Mesi fa il popolare congressman di Los Angeles Adam Schiff aveva detto che stava prendendo in seria considerazione di candidarsi per il seggio di Diane Feinstein, così come anche l’altra parlamentare Katie Porter. Ma né Barbara Lee, né Adam Schiff, né Katie Porter hanno detto di essere disposti a coprire temporaneamente il seggio di Diane Feinstein fino alle elezioni del 2024. In un recente sondaggio dell’UC Berkeley/Los Angeles Times, Barbara Lee ha ottenuto il 7% dei consensi, superata da Barbara Porter con il 17% e da Adam Schiff con il 20%.

Lo stesso sondaggio ha rilevato che la preferenza di Newsom per una nomina temporanea al seggio della Feinstein non rispecchia l’opinione pubblica. Alla domanda su cosa dovrebbe fare Newsom se Feinstein si fosse dimessa, il 51% dei probabili elettori intervistati ha affermato che il governatore non dovrebbe solo scegliere un “rimpiazzo”, ma qualcuno pronto a candidarsi per un intero mandato al Senato nelle elezioni del 2024.
Di Dianne Feinstein, i colleghi ricordano la sua moderazione, la sua forza nel convincere gli avversari politici, la sua caparbietà e la sua integrità. “La senatrice Feinstein non si è mai tirata indietro da una battaglia per quello che è giusto. Allo stesso tempo, era sempre disposta a lavorare con chiunque, anche con coloro con i quali non era d’accordo, se questo significava migliorare le vite dei californiani o il miglioramento della nostra nazione”, ha scritto in una nota il suo staff. Al Senato, la sua sedia al Congresso è stata coperta con un telo nero. Il leader della maggioranza Chuck Schumer l’ha definita “una delle persone migliori che abbia mai graziato il Senato e il Paese con la sua presenza”.
Il presidente Joe Biden l’ha ricordata come una “un’apripista, una potente voce dei valori americani”. Ha poi aggiunto che Feinstein è stata “spesso l’unica donna nella stanza, Dianne è stata un modello per molti americani e ha avuto un profondo impatto sulle giovani leader” per le quali ha infranto il soffitto di cristallo. L’ex speaker della Camera e sua stretta amica, Nancy Pelosi, ha scritto su X: “Ho il cuore infranto nell’apprendere della scomparsa della mia cara amica Dianne Feinstein. La sua leadership indomita e instancabile ha fatto una magnifica differenza per la nostra sicurezza nazionale e personale, per la salute del nostro popolo e del nostro pianeta e per la forza della nostra democrazia”.
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