Un lunedì di fuoco per le vicende giudiziarie di Donald Trump.
A Washington il magistrato federale Tanya Chutkan ha stabilito che il processo in cui l’ex presidente è stato imputato per aver tentato di ribaltare la sconfitta alle elezioni del 2020 comincerà il 4 marzo 2024. Un giorno prima del “Super Tuesday”, quando gli elettori repubblicani in 15 Stati decideranno se sia il caso di ridargli la possibilità di tornare alla Casa Bianca.
E sempre questa mattina in Georgia, nel tribunale federale di Atlanta, Mark Meadows, l’ex capo di gabinetto di Trump, per 3 ore e 40 minuti ha testimoniato nel procedimento da lui avviato in cui ha chiesto alla magistratura federale di avocare il suo processo per toglierlo dalla giurisdizione del procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis.
Per questa vicenda Meadows e Trump sono stati rinviati a giudizio, insieme ad altre 17 persone, accusati di aver organizzato un complotto per cambiare il risultato delle elezioni del 2020. Secondo l’accusa una serie di reati concatenati, preparati in combutta da più persone, con una strategia criminale ben finalizzata, che è sfociata con l’incriminazione di associazione a delinquere che ricade nei parametri della legge antiracket RICO, Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, le norme che si usano per combattere le criminalità organizzata. Non è stata ancora fissata la data del processo per questo procedimento ad Atlanta.
Dopo Meadows sul banco dei testimoni è salito il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, che ha confermato la telefonata da lui registrata dall’ex presidente in cui gli chiedeva di “trovare gli 11 mila 780 voti” per vincere l’elezione nello Stato. Telefonata che era iniziata con Mark Meadows che poi gli ha passato al telefono Donald Trump. Raffensperger, che è repubblicano, ha confermato la sconfitta elettorale di Donald Trump alle elezioni del 2020 e ha ricostruito il colloquio con l’ex presidente. Non è chiaro quando verrà annunciatala decisione.

Domenica, uno degli avvocati di Donald Trump, Alina Habba, intervistata da Fox News ha affermato, senza nessuna prova, che il fitto calendario legale di Trump è in realtà “uno sforzo coordinato per impedirgli di essere rieletto”. Sostenendo poi che sia Fani Willis che Jack Smith dovrebbero essere a loro volta indagati, affermando che “hanno aspettato intenzionalmente” per accusare Trump mentre è in testa nei sondaggi delle primarie repubblicane.
Tema peraltro sostenuto anche questa mattina nell’aula del tribunale di Washington dall’avvocato di Trump John Lauro, il quale ha detto che sta valutando la possibilità di presentare un ricorso sostenendo che le accuse mosse dallo Special Counselor Jack Smith, nominato dall’amministrazione Biden, sarebbero una ritorsione per l’indagine federale su Hunter Biden, il figlio del presidente Biden, che era stata aperta durante l’amministrazione Trump.
Il primo processo che Donald Trump avrebbe dovuto affrontare era stato fissato per il 25 marzo a New York. In questo caso l’ex presidente è stato accusato di aver nascosto un pagamento in denaro a una porno star durante le fasi finali della sua campagna elettorale nel 2016. Il giudice Chutkan ha detto che per stabilire un calendario processuale si sarebbe consultata con il giudice di New York e con il District Attorney di Manhattan per risolvere la sovrapposizione delle date.
Un terzo processo è previsto per il 20 maggio 2024 con accuse federali in Florida. Per questa vicenda Trump è accusato di aver nascosto documenti riservati dopo aver lasciato la Casa Bianca e avrebbe tentato di ostacolare la giustizia.
Non è stata ancora fissata la data del processo per il quarto procedimento penale, quello della Georgia. Il procuratore della contea di Fulton, Fani Willis, aveva chiesto la data del 4 marzo, ma ora, dopo la decisione del giudice Chutkan, sarà spostato.
Tre dei 19 imputati in Georgia, Kenneth Chesebro, Sidney Powell e John Eastman, hanno chiesto il “rito veloce ”una procedura ammessa che concede agli imputati di risolvere in tempi brevi le loro pendenze giudiziarie. Gli avvocati di Trump si sono opposti. Un fatto questo che evidenzia disaccordi. Una svolta pericolosa per l’ex presidente perché già alcune delle persone rinviate a giudizio si sono lamentate pubblicamente degli scarsi aiuti economici da parte di Trump che non li ha aiutati a fronteggiare le ingenti spese legali in cui sono rimasti intrappolati per averlo aiutato.

Giovedì scorso, dopo che Trump aveva lasciato Atlanta dopo essersi costituito nella prigione della contea di Fulton, la sua squadra elettorale ha iniziato a monetizzare la sua foto segnaletica. Negli appelli per la raccolta fondi durante il fine settimana, Trump con una lettera in cui ha richiesto fondi elettorali ai suoi sostenitori affermando che la persecuzione da parte dell’amministrazione Biden nei suoi confronti è simile alla tirannia che gli Stati Uniti hanno respinto nella loro battaglia per l’indipendenza. La campagna di Trump ha detto di essere riuscita a raccogliere 7,1 milioni di dollari da quando l’ex presidente è stato arrestato giovedì. Ma i fondi sono solo per la sua difesa. Trump ha detto che solo per il suo ex avvocato Rudy Giuliani avrebbe preso parte a due raccolte fondi per le sue spese legali.
Il dramma politico e il circo mediatico che circonda i vari processi offusca la gravità di ciò che sta accadendo. L’ex presidente nega tutte le 91 accuse contro di lui, si vittimizza e nasconde il gigantesco problema costituzionale creato: primo ex presidente ad essere accusato penalmente, favorito nelle primarie del suo partito per ottenere la nomina a candidarsi alle presidenziali del 2024 che potrebbe vincere anche se dovesse essere condannato. Una situazione paradossale anche per gli Stati Uniti!