La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre è stata chiara: Joe Biden non ha concesso e né concederà la grazia al figlio Hunter.
“C’è la possibilità che il presidente finisca per graziare suo figlio?”, ha chiesto la giornalista di Fox News Mark Meredith durante il briefing quotidiano. “No”, ha risposto Jean-Pierre.
Quando Meredith ha provato a fare un’altra domanda sulla vicenda, la portavoce si è irrigidita: “Ho appena detto no, ho appena risposto”, e ha subito dato a parola a un altro giornalista.
La Costituzione americana concede ai presidenti il potere di graziare i crimini federali: Biden potrebbe dunque facilmente porre fine al turbolento caso giudiziario che coinvolge il figlio.
L’unico presidente nella storia degli Stati Uniti ad aver graziato un parente stretto è stato Bill Clinton, che nelle ultime ore prima di lasciare il suo incarico nel gennaio 2001 cancellò la condanna del fratellastro più giovane Roger, avvenuta a metà degli anni ’80, per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina.
Nel dicembre 2020, l’ex presidente Donald Trump ha invece graziato l’immobiliarista del New Jersey Charles Kushner 15 anni dopo la sua condanna per contributi illegali alla campagna elettorale, evasione fiscale e manomissione di testimoni. Il figlio di Kushner, Jared, è sposato con la figlia maggiore di Trump, Ivanka.
Oggi, sempre durante il briefing, Jean-Pierre ha ribadito che Hunter non ha ricevuto alcun “trattamento di favore” dal Dipartimento di Giustizia. “Il DOJ è indipendente, il presidente rispetta lo stato di diritto, Biden lo dice da quando è presidente così rimarrà sempre”.
Uno dei più stretti collaboratori americani di Hunter, Devon Archer, dovrebbe testimoniare lunedì davanti alla Commissione di Vigilanza della Camera per raccontare di come il primogenito del presidente mettesse regolarmente in vivavoce il padre, allora vicepresidente, durante gli incontri con i suoi partner stranieri.