Il silenzio è d’oro, afferma un aforisma che si perde nella notte dei tempi. Un proverbio che l’ex presidente Donald Trump ignora.
Nel corso di una riunione del 2021 nel suo club di golf a Bedminster, nel New Jersey, l’ex presidente si vantava di possedere un documento Top Secret che ha riconosciuto di non aver declassificato prima di lasciare l’incarico.
La conversazione è stata registrata e ieri è stata mandata in onda dalla CNN. Rivelazioni che distruggono il suo apparato difensivo. Una registrazione che prova le accuse del consigliere speciale Jack Smith per la gestione dei documenti classificati perché esplicitamente, con la sua voce, l’ex presidente nega che aveva declassificato il materiale quando ancora era alla Casa Bianca.
Clamorose rivelazioni in voce che disorientano anche i più stretti alleati dell’ex presidente e che scuotono il partito repubblicano. Tanto che questa mattina il fedele sostenitore dell’ex presidente, lo speaker della Camera Kevin McCarthy, intervenendo in un programma in onda alla CNBC, ha espresso dubbi sul fatto che l’ex presidente sia il miglior candidato del GOP per sconfiggere il presidente Joe Biden e riconquistare la Casa Bianca il prossimo anno.
Se per l’ex presidente il futuro era grigio a causa delle sue controversie legali questa registrazione lo rende ancora più oscuro.
L’audio che dura due minuti lo inchioda. Nella registrazione l’ex presidente parla di alcuni documenti classificati del Pentagono su un potenziale attacco all’Iran e, scherzando con il suo staff, Trump afferma che Hillary Clinton avrebbe inviato le carte segrete a Anthony Weiner.
L’audio di due minuti è stato pubblicato dalla Cnn e dal New York Times e documenta la conversazione che Trump ha sempre smentito. Secondo quanto ha raccontato l’ex capo del suo staff, in quell’occasione Trump aveva mostrato ad alcune persone, tra cui un scrittore e un editore, che non erano autorizzati a vedere i file del Pentagono, tutta una serie di documenti top secret.

“Questi sono i documenti”, dice nell’audio, mentre sta discutendo dei piani d’attacco del Pentagono. E aggiunge che “sono altamente riservati”, confermando di essere a conoscenza della delicatezza dei documenti che aveva portato via dalla Casa Bianca, alla fine del suo mandato.
“Hillary – afferma la voce di una donna dello staff dell’ex presidente – avrebbe stampato tutto”. “No – risponde Trump, scatenando le risate – le avrebbe mandate a Anthony Weiner”, l’ex parlamentare democratico, marito della sua assistente Huma Abedin, finito in disgrazia per le foto dei suoi genitali mandate ad una minorenne.
Il dialogo contenuto nella registrazione fa riferimento allo scontro che Trump aveva avuto con l’allora capo di stato maggiore congiunto Mark Milley, contrario all’ipotesi di attaccare l’Iran e spaventato dall’idea che Trump, dopo la sconfitta elettorale, volesse lanciare un conflitto su larga scala.
Pochi giorni fa, in un’intervista a Fox News, l’ex presidente aveva smentito che tra i file che aveva portato via dalla Casa Bianca ce ne fossero alcuni legati all’Iran e aveva negato di aver parlato di documenti delicati nell’incontro avvenuto nel suo golf club di Bedminster, in New Jersey. “Non avevo documenti importanti – ha detto – non c’era niente di riservato. Erano solo ritagli di giornali, riviste e articoli”.

Trump, in un post pubblicato sulla sua piattaforma, Truth, ha commentato la pubblicazione dell’audio. “Lo squilibrato procuratore speciale (si riferisce a Jack Smith, che supervisiona l’inchiesta federale) – scrive l’ex presidente degli Stati Uniti – lavora insieme al dipartimento Giustizia e all’Fbi per diffondere illegalmente una registrazione e una trascrizione su di me, che in realtà mi assolve”. “Questa continua caccia alle streghe – aggiunge – è un’altra interferenza sulle elezioni. Sono imbroglioni e banditi”.
Donald Trump è il primo ex presidente degli Stati Uniti della storia a rispondere ad accuse federali. A suo carico 37 capi d’accusa per la gestione dei documenti “classificati” oltre alle accuse di intralcio alle indagini e di cospirazione. Trump si è dichiarato non colpevole.
Dei 37 capi d’accusa, trentuno sono legati all’aver portato via dalla Casa Bianca documenti che andavano consegnati ai National Archives, gli Archivi di Stato; cinque riguardano il tentativo di ostacolare la giustizia e trattenere documenti “riservati” e due sono relativi a false dichiarazioni rese alla Fbi dallo stesso Trump e dal suo aiutante, Walt Nauta.
Questa mattina nel tribunale federale di Miami l’avvocato di Nauta ha detto al magistrato Edwin G. Torres che il suo cliente non poteva prendere parte all’udienza perché a causa del maltempo il suo volo era stato cancellato. Il magistrato ha rinviato il procedimento al 6 luglio. L’avvocato di Nauta, che non è abilitato a rappresentare il suo cliente in Florida, ha chiesto più tempo, ma il giudice Torres è stato inflessibile.
La prima udienza del processo è fissata per il 14 agosto nella corte federale della South Florida a Fort Pierce. Un mese prima, il 14 luglio, ci sarà un’udienza preliminare per discutere sul modo in cui verranno gestite le informazioni classificate e per nominare un “responsabile della sicurezza delle informazioni classificate”.