Irriverente, caustico, offensivo, l’ex presidente Donald Trump, bombardato dai procedimenti giudiziari, rilancia le sue bugie ai microfoni del suo amico Sean Hannity di Fox News che ha organizzato un Town Hall in Iowa. Lo stato visitato solo il giorno prima dal suo diretto rivale alle primarie repubblicane Ron DeSantis.
Un vecchio repertorio di lamentose bugie e nuovi insulti. L’ex presidente afferma di essere perseguitato dalla giustizia, che i procedimenti giudiziari sono solo scuse per cercare di fermare la sua corsa alla Casa Bianca, che le elezioni in cui è stato sconfitto da Joe Biden erano truccate e “che tutti lo sanno”. Sui documenti portati via dalla Casa Bianca dice “Non ne so niente. Tutto quello che so è questo: tutto quello che ho fatto era giusto”. Continua a dire che lui, da solo, può decidere di togliere il segreto ai documenti top secret. Della vicenda dell’audio ora all’esame degli inquirenti in cui afferma di essersi portato via il piano preparato dal Pentagono per invadere l’Iran, dice di non saperne nulla. Accuse false fatte da inquirenti corrotti.
Non si salva nessuno, neanche quelli che una volta erano i suoi più stretti alleati come la sua ex portavoce Kayleigh McEnany, che ora è una invitata di pietra ai programmi di Fox News, definita dall’ex presidente “una timida” dopo che nei giorni scorsi aveva scherzato con una serie di tweet con Marc Thiessen, columnist del Washington Post e studioso di politica del think tank superconservatore American Enterprise Institute, il quale aveva definito Trump “uno svitato inaffidabile”.
Whether you like or dislike (milktoast) @kayleighmcenany is irrelevant. This post by Donald demonstrates he is petty, unhinged and totally unfit for political office. If you don’t agree, there is something very seriously wrong with you! Smash the ❤️ if you agree and #rt pic.twitter.com/5Xi1fIwFcZ
— Michael Cohen (@MichaelCohen212) May 31, 2023
“DeSantis sarà un secondo per poco, poi sarà il terzo o il quarto”, afferma ridendo l’ex presidente. Sugli ex governatori Chris Christie e Asa Hutchinson dice “Non capisco che cosa vogliono”. Acidi commenti in una platea a lui devota che ha applaudito ogni sua cattiveria verbale.
Minimizza le sue traversie giudiziarie raccontando ai suoi osannanti sostenitori che le indagini e le accuse sono solo un tentativo per fermarlo.
Ma anche se il suo pubblico acconsente e condivide le sue affermazioni, la macchina della giustizia non si ferma. Ogni giorno saltano fuori nuovi particolari sui suoi tentativi per cercare di ribaltare il risultato elettorale, sui dossier top secret che aveva tentato di nascondere nella sua residenza di Mar A Lago, sui suoi tentativi di bloccare al Congresso, il 6 gennaio 2021, la certificazione elettorale della vittoria di Biden, sui soldi pagati in nero a Stormy Daniels e Karen McDougal per nascondere la loro relazione. Ma anche i soldi versati a un portiere della Trump Tower, che accusava l’ex presidente di avere un figlio segreto, “tacitato” con il pagamento di 30 mila dollari. Tutti soldi prelevati dalla sua holding, la Trump Organization, nascosti nella contabilità come spese legali, mentre era in campagna elettorale per le presidenziali del 2016.
L’indagine svolta dal District Attorney di Atlanta sulle sue interferenze nel tentativo di convincere i funzionari statali “a trovargli i voti per vincere” si è ampliata per includere altri casi simili, altre sollecitazioni che l’ex presidente e i suoi alleati avrebbero fatto ai segretari di Stato di altri stati dell’Unione. “Un segnale – scrive il Washington Post – che i pubblici ministeri stanno istruendo un caso tentacolare secondo le leggi della Georgia sulla criminalità organizzata”.
DRILL, BABY, DRILL! pic.twitter.com/i7LCFm1ZCq
— Trump War Room (@TrumpWarRoom) June 2, 2023
Il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, ha avviato le sue indagini più di due anni fa per esaminare i tentativi di Trump e dei suoi alleati per ribaltare la sua stretta sconfitta del 2020 in Georgia. Nel corso dell’inchiesta giudiziaria, dopo numerose testimonianze, il procuratore distrettuale ha più volte affermato pubblicamente che avrebbe potuto utilizzare lo statuto RICO, quello usato per perseguire le organizzazioni criminali che hanno più ramificazioni nel racket, sostenendo che i tentativi di ribaltare l’esito elettorale in più Stati siano paragonabili a un piano criminale tentacolare.
Nei giorni scorsi Fani Willis ha cercato informazioni relative alla campagna elettorale di Trump che aveva assunto due società investigative private per trovare le frodi elettorali. Alla fine delle indagini, quando le prove sui brogli non sono state trovate, la campagna elettorale di Trump ha nascosto i risultati delle indagini fatte dagli inquirenti privati. A questo filone è interessato anche il consigliere speciale Jack Smith perché la campagna elettorale dell’ex presidente ha continuato a chiedere contributi ai suoi sostenitori affermando che i fondi sarebbero serviti per svelare le frodi elettorali ben sapendo che le frodi non c’erano state.
L’indagine di Fani Willis è separata da quella del Dipartimento di Giustizia condotta Jack Smith anche se alcune parti delle inchieste si sovrappongono. Willis ha detto che renderà pubblica la decisione del gran giurì speciale quest’estate.
Buone notizie, invece, per Mike Pence. L’ex vicepresidente che si era accorto dopo una ricerca più accurata che aveva portato via dal suo ufficio documenti che per errore non erano stati mandati agli Archivi Nazionali, è stato prosciolto dagli inquirenti federali. Molto probabilmente attendeva questo passo prima di annunciare la sua candidatura alle primarie repubblicane per la Casa Bianca.