Le trattative tra democratici e repubblicani per alzare il tetto del debito procedono. I “tecnici” di entrambi i partiti stanno negoziando per cercare di trovare un compromesso per evitare il default.
Prima della riunione dello Studio Ovale che si è tenuta nel primo pomeriggio, gli assistenti di Biden e dello speaker della Camera Kevin McCarthy hanno discusso i requisiti per due programmi chiave che forniscono cibo e aiuti in denaro alle famiglie.
“Stiamo lavorando ha detto McCarthy lasciando la Casa Bianca con accanto il leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell. “Un meeting molto utile. Speriamo di trovare un accordo bipartisan” ha detto Hakeem Jeffries, il leader della minoranza democratica alla Camera a cui ha fatto eco il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer che ha affermato che l’unico modo per risolvere l’impasse è quello di trovare un compromesso tra i due partiti.
“L’America non può andare in default. Se dovessimo farlo, sarebbe catastrofico. Sarebbe devastante per l’America e francamente per il mondo intero” afferma il presidente Joe Biden. Ci sarebbe una “recessione” e “la nostra economia crollerebbe davvero”, ha proseguito Biden, secondo cui ciò “avrebbe un impatto profondo sul modo in cui viviamo. Ci troveremmo in una posizione in cui non saremmo più visti come leader mondiali a livello economico. E non possiamo permettere che accada”. Secondo il presidente, “nessuna persona seria” può pensare che questa possa essere “un’opzione”.
Entrambe le parti hanno concordato sulla necessità di un’azione urgente. Si lavora quindi peer trovare un compromesso in extremis. Nonostante il frenetico fine settimana di trattative, al momento non c’è un accordo su come risolvere l’impasse.
Il capo della Casa Bianca che la settimana prossima prenderà parte al vertice del G7 ad Hiroshima, ha tolto le soste in Australia e Papua Nuova Guinea, per tornare a prendere parte ai negoziati. Secondo ABC News una fonte che conosce i piani di Biden ha detto che tornerà prima dal suo viaggio all’estero domenica. Biden aveva anche in programma di andare a Sydney per incontrare i leader di India, Giappone e Australia, noti collettivamente come Quad.
Biden e McCarthy hanno poco tempo per concludere un accordo. Lunedì, il Dipartimento del Tesoro ha ribadito il suo avvertimento che potrebbe rimanere a corto di denaro per pagare tutte le bollette già dal 1° giugno.

La scorsa settimana, i consulenti tecnici di entrambe le parti hanno discusso una serie di questioni, tra cui limiti di spesa, nuovi requisiti di lavoro per alcuni programmi di benefici per gli americani che hanno un basso reddito e modifiche ai permessi energetici in cambio dei voti per alzare il limite.
Un simile stallo del 2011 sempre per alzare il limite del debito ha portato a un declassamento storico del rating del credito degli Stati Uniti, innescando una svendita di azioni e aumentando i costi di indebitamento del governo.
L’attuale stallo ha scosso gli investitori, portando il costo dell’assicurazione dell’esposizione al debito del governo degli Stati Uniti a livelli record. Un sondaggio Reuters/Ipsos completato lunedì ha rilevato che tre quarti degli americani temono che un default avrebbe un pesante tributo sulle famiglie come la loro.
Dietro le quinte i funzionari dell’amministrazione e quelli repubblicani lavorano alacremente alla ricerca dell’accordo. Per cercare di facilitare un’intesa, un piccolo gruppo di democratici moderati ha anche assicurato a McCarthy che lo sosterrà nel caso in cui un accordo sul tetto del debito causasse una ribellione fra le fila dei conservatori e una richiesta per una sua rimozione da Speaker. Un’apertura, è la convinzione, che potrebbe spingere il leader dei repubblicani alla camera a maggiori concessioni nella consapevolezza di un suo futuro politico sicuro.
Finora fredda sul tema Wall Street inizia, ora a vacillare sotto il peso di trattative ancora lontane da una soluzione, temendo il ripetersi del 2011 quando S&P tagliò il rating degli Stati. Mentre gli investitori cercano riparo nei titoli di Big Tech, ritenuti fra i pochi a poter navigare un default, gli amministratori delegati delle grandi aziende si uniscono all’allarme lanciato da Yellen. In una lettera aperta mettono in guardia Biden e il Congresso sulle “potenziali disastrose conseguenze” di un default. “Non risolvere l’attuale impasse potrebbe facilmente tradursi in conseguenze ancora più negative. Anche se l’economia americana è forte, l’inflazione elevata ha creato stress sul sistema finanziario. Un default – avvertono – indebolirebbe la nostra posizione nel sistema finanziario mondiale”.