Justin Jones, uno dei due parlamentari democratici espulsi la settimana scorsa dalla Camera statale del Tennessee, ha ripreso il suo posto pochi giorni dopo che la maggioranza repubblicana lo aveva cacciato per le proteste in aula in cui chiedeva, insieme ai colleghi Justin Pearson e Gloria Jonson, un maggiore controllo sulla vendita delle armi. Una protesta maturata dopo la strage nella scuola di Nashville in cui sei persone, tra cui tre bambini, sono state uccise.
Ieri pomeriggio, subito dopo che il suo seggio è stato ufficialmente dichiarato vacante, il Metro Council di Nashville lo ha immediatamente rinominato per ricoprire la carica ad interim fintanto che non si terranno le elezioni straordinarie.
Jones e il suo collega Justin Pearson sono neri, mentre Gloria Johnson è bianca e non è stata espulsa dal parlamento anche se tutti e tre erano gli animatori della protesta. Pearson, potrebbe essere riconfermato domani in una riunione della Commissione della contea di Shelby. Sia Jones che Pearson hanno detto che si ricandideranno alle elezioni.
Fuori dal parlamento alcune centinaia di dimostranti manifestavano contro la censura imposta dalla maggioranza repubblicana.
Gloria Johnson, che è bianca, non è stata espulsa per un solo voto. I legislatori repubblicani hanno giustificato la divisione dei voti dicendo che Johnson ha avuto un ruolo minore nella protesta. La parlamentare però ha affermato che la razza è stata probabilmente il fattore per cui i suoi colleghi afroamericani sono stati espulsi, ma non lei. Una tesi contestata dai legislatori repubblicani. Fatto sta che in 157 anni solo due parlamentari statali sono stati espulsi dalla Camera di Nashville: uno per corruzione nel 1980 e un altro per molestie sessuali nel 2016.
Republicans may think they won today in Tennessee, but their fascism is only further radicalizing and awakening an earthquake of young people, both in the South and across the nation.
If you thought youth organizing was strong, just wait for what’s coming. Gen Z don’t play https://t.co/gPwoFI7uib
— Alexandria Ocasio-Cortez (@AOC) April 6, 2023
I leader del GOP hanno affermato che le espulsioni non avevano nulla a che fare con la razza e invece erano necessarie per evitare di creare un precedente che una minoranza non può imporre l’agenda dei lavori alla maggioranza. Il fatto è che quando i parlamentari chiedevano misure restrittive per l’acquisto delle armi d’assalto i loro microfoni venivano spenti e nessuno poteva sentire la loro voce. Allora si sono presentati in aula con tre megafoni e quando il loro microfono non è stato attivato hanno cominciato a parlare con l’altoparlante.
L’episodio è ben presto diventato un caso politico. Il presidente Joe Biden in una dichiarazione ha sottolineato che l’espulsione di parlamentari impegnati in “proteste pacifiche” è “scioccante, antidemocratica e senza precedenti”. Biden ha quindi affermato che i repubblicani, invece di discutere “la questione nel merito” hanno scelto di “punire, mettere a tacere ed espellere” i rappresentanti eletti del popolo del Tennessee.
Jones aveva detto nei giorni scorsi di essere stato chiamato da un collega “nero presuntuoso”, mentre altri rappresentanti repubblicani sono arrivati a definirlo una “disgrazia”. “Questo è un ambiente molto ostile, ma ciò che è più importante, è ostile alla democrazia”, ha aggiunto Justin Jones il quale ha confermato di essere stato arrestato 14 volte per le sue proteste in cui chiedeva la rimozione di una statua di Nathan Bedford Forrest, generale confederato e membro del Ku Klux Klan. “E alla fine – ha concluso – la statua è stata rimossa”.
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