Waco è la città del Texas che ricorda all’America quanto il Paese sia disunito. E qui ieri sera, con lo spettro del rinvio a giudizio che aleggia su di lui, Donald Trump ha chiamato a raccolta i suoi sostenitori che, sin dalle prime ore della mattina, sono accorsi in gran numero per ascoltarlo.
“I nostri avversari hanno fatto di tutto per fermarci – ha detto – ma hanno fallito. Nel 2024 vinceremo e renderemo di nuovo libera l’America. Quando sarà finita questa elezione io sarò presidente degli Stati Uniti, e voi sarete vendicati”. E paragona le inchieste che lo incalzano allo “spettacolo horror della Russia stalinista”.
L’ex presidente ha lanciato il primo attacco al sistema giudiziario, definito “corrotto” in riferimento alle inchieste che potrebbe portarlo all’incriminazione per il pagamento in nero, nel 2016, della pornostar Stormy Daniels che minacciava di rivelare la loro storia.
Il ritorno dell’ex presidente ai mega raduni arriva mentre è alle prese con la giustizia a New York per la vicenda dei soldi pagati alla porno attrice Stormy Daniels nel tentativo di non rivelare la loro relazione mentre era in campagna elettorale. E poi in Georgia per i suoi tentativi per ribaltare le elezioni che aveva perso, e a Washington da Jack Smith, lo Special Counsel nominato dall’Attorney General, che indaga sul suo ruolo per la vicenda dei documenti riservati nascosti a Mar-A-Lago, sui tentativi di ribaltare l’esito elettorale del 2020 e sull’insurrezione del 6 gennaio 2021. Una valanga di procedimenti giudiziari che potrebbero portarlo in prigione. L’unica scappatoia per l’ex presidente per rinviare l’appuntamento con la giustizia è quello di essere rieletto alla Casa Bianca e rimandare di almeno quattro anni le possibili incriminazioni. Così si è candidato con largo anticipo e ha lanciato la sua campagna elettorale.
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Ha deciso di cominciare da Waco sperando di ripetere i mega-raduni delle sue campagne del 2016 e del 2020, ma anche per mobilitare la piazza. Nei giorni scorsi l’ex presidente ha fatto commenti sempre più bellicosi sulle indagini che lo coinvolgono, e ha sollecitato i suoi sostenitori a protestare.
Waco è un teatro perfetto per l’ex presidente che è riuscito a portare i gruppi più estremisti dell’America nel mainstream politico riuscendo a motivare suprematisti bianchi ed estremisti antigovernativi, così come populisti di destra, cristiani evangelici e nazionalisti cristiani che formano la sua base elettorale. E questa sera si rivolge a loro, in uno Stato che è sempre stato terreno fertile per movimenti politici di estrema destra.
A una decina di miglia da questa città il 28 febbraio del 1993 gli agenti dell’FBI, e la polizia del Texas, presero d’assalto una fattoria-fortino in cui si vivevano una settantina di seguaci di un culto religioso noto come Branch Davidians, una setta cristiana insulare guidata da David Koresh, profeta apocalittico che credeva di essere l’unica persona in grado di interpretare il significato della Bibbia. Ovviamente, con l’Antico Testamento nella mano destra, fucile a tracolla e pistola nella fondina per formare l’Esercito di Dio.

Le autorità intervennero sia perché una ventina di bambini che erano parte della comunità non andavano a scuola e c’era il sospetto di maltrattamenti, sia perchè gli agenti del Bureau of Alcohol Tobacco and Firearm avevano notato l’acquisto di una quantità eccezionale di armi e munizioni da parte dei Davidiani. Quando la polizia andò a visitare la fattoria-fortino gli agenti furono presi a fucilate. Da li, dopo 51 giorni di assedio e trattative, fu lanciata un’incursione che provocò la morte di 76 persone, tra cui 20 bambini e quattro agenti federali. Una tragedia che per l’estrema destra è vista come un micidiale e abusivo esempio del potere federale. Uno di loro, Timothy McVeigh, due anni dopo si vendicò facendo esplodere un camioncino carico di esplosivo a Oklahoma City, sotto un palazzo che ospitava numerosi uffici federali, uccidendo 170 persone e ferendone quasi 800.
In una dichiarazione scritta, l’ufficio elettorale di Trump ha affermato di aver scelto Waco perché il Texas è uno stato primario del Super Tuesday. “Questo è il luogo ideale per avere tanti sostenitori da tutto lo stato e dagli stati vicini a partecipare a questo storico raduno”. In effetti un democratico non ha vinto in Texas dal 1994 (ed era un democratico conservatore, il vice governatore Bob Bullock). Un candidato presidenziale democratico non è riuscito a vincere in questo Stato dai tempi di Jimmy Carter nel 1976.
E poi mentre Trump affronta le possibili incriminazioni, in Texas trova la solidarietà dei politici locali. I repubblicani del Lone Star non sono mai stati noti per essere meticolosi su queste cose. L’Attorney General del Texas, Ken Paxton, è stato rieletto a novembre scorso nonostante fosse sotto accusa in un caso di frode in titoli. E come Trump, Paxton nega tutto e parla anche lui di caccia alle streghe e afferma che le indagini sono un tentativo del “Deep State” “lo stato profondo” tanto caro ai QAnon, per screditarlo. Nessuna sorpresa quindi se questa sera è accanto all’ex presidente.