Tutto ha inizio da alcuni numeri. Dopo le elezioni politiche di settembre 2022, la Procura di Roma si mobilita e apre un’indagine sul voto degli italiani all’estero.
Il motivo è una strana incongruenza tra i dati demografici nordamericani e quelli italiani. Andrea Di Giuseppe, oggi Deputato alla Camera con Fratelli d’Italia, rivela come su 437.802 nominativi di potenziali elettori, 55.490 avessero tra 70 e 79 anni, 45.441 tra 80 e 89 anni, 21.427 fino a 98 anni e 2.218 da 99 anni in su.
Un dato fuori statistica, visto che i centenari italiani, su una popolazione di quasi 60 milioni, sono poco più 20 mila (dati Istat aggiornati al 2022).
Da lì, il dubbio. Considerati i precedenti brogli elettorali, che ad esempio dopo le elezioni del 2018 hanno portato in Sudamerica alla decadenza del Senatore Adriano Cario (MAIE) in favore dell’esponente del PD Fabio Porta oggi seduto alla Camera, si inizia a temere che anche in Nord America la chiamata alle urne sia stata contraffatta. Forse facendo ricevere i plichi a persone decedute che risultano ancora in vita nei registri dell’AIRE.
Chiusi i seggi pochi giorni prima del 25 settembre, dalle schede della circoscrizione Nord-Centro America emerge una situazione molto diversa rispetto a quella riscontrata in Italia. il Partito Democratico chiude al primo posto alla Camera con il 38,31% dei voti, seguito dal centrodestra con il 36,48% e dal MAIE con 9,79%. Al Senato, il PD ottiene addirittura il 40,42%, il centrodestra il 34,84% e il MAIE il 9,37%.
C’è poi, oltre alla questione elettorale, anche quella delle pensioni. L’Inps ogni anno spedisce all’estero 326.000 assegni per un totale di 1.4 miliardi di euro. Quanti di questi finiscono nelle mani sbagliate?
Allarmati dai dati insoliti, abbiamo contattato direttamente i Consolati, chiedendo i loro dati demografici e ricevendo risposta da New York, Detroit, Los Angeles e Houston.
Prima dei numeri, occorre fare una precisazione. Gli uffici consolari spediscono il plico elettorale a tutti i connazionali compresi nell’elenco provvisorio dei residenti inviato dal Ministero dell’Interno.
Non esiste un obbligo normativo, ma i Consolati che ci hanno risposto hanno specificato come, prima dell’invio in stampa e la spedizione dei plichi elettorali (e nonostante la tempistica ristretta), abbiano di loro spontanea volontà effettuato ulteriori controlli per correggere o aggiornare gli elenchi secondo le ultime variazioni.
Capita spesso, infatti, che gli italiani all’estero non comunichino agli uffici i loro cambi di residenza o, in altri casi, la morte di un parente. In mancanza di queste informazioni, è difficile che i rappresentanti dello Stato possano conoscere le vicende che riguardano i connazionali, anche perché, stando alle leggi locali, i consolati non possono chiedere informazioni d’ufficio alle autorità.

Discorso diverso, però, è quello che riguarda gli ultracentenari. Per prassi, chi arriva a spegnere più di cento candeline viene cancellato dai comuni italiani dalle rispettive anagrafi per “presunta irreperibilità”. Nell’elenco degli elettori non sono perciò mai compresi gli ultracentenari, a meno che non siano loro stessi a dare notizia dell’esistenza in vita e a chiedere di ricevere la scheda.
Pertanto, per le elezioni politiche del 25 settembre 2022 (basate sull’elenco aggiornato al 31.12.2021), gli ultracentenari ammessi al voto e quindi presenti nelle liste elettorali sono cittadini italiani che non avevano ancora compiuto cento anni al 31.12.2021 o che li avevano compiuti ma che risultavano effettivamente in vita dopo una recente verifica.
A New York, dove gli iscritti AIRE sono poco più di 100.000, gli ultracentenari sono risultati essere 115. 29 quelli a Los Angeles, 17 a Detroit e 15 a Houston. Numeri leggermente leggermente più alti rispetto all’Italia (0,1% sul totale rispetto allo 0,03% italiano), ma comunque molto più in linea rispetto allo 0,51% dichiarato da Di Giuseppe. Numeri piccoli, che apparentemente sembrano simili tra loro, mentre in realtà il dato riferito dal Deputato di Fratelli d’Italia è cinque volte superiore rispetto a quello comunicato dai Consolati.
Se le statistiche di Di Giuseppe sono corrette, dove si concentrano allora questi ultracentenari accorsi in gran numero alle elezioni del 2022? Nei cosiddetti “Fly over States”, quelli su cui di solito si vola sopra per passare da un lato all’altro della costa?