Hunter Biden passa all’offensiva. Dopo più di due anni dal misterioso ritrovamento del suo laptop in un negozio di riparazioni dei computer a Wilmington in Delaware di proprietà di Mac Isaac, l’avvocato del figlio del presidente Biden ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di indagare su alcuni stretti alleati dell’ex presidente Donald Trump che hanno avuto accesso e diffuso dati personali presi dal laptop portato a riparare.
In una lettera separata, gli avvocati di Hunter Biden hanno anche chiesto al conduttore di Fox News Tucker Carlson di ritrattare e scusarsi per quelle che dicono essere affermazioni false e diffamatorie fatte ripetutamente su di lui, inclusa l’insinuazione senza prove che avesse accesso non autorizzato a documenti riservati trovati su casa di suo padre.
La richiesta di un’inchiesta penale, che arriva mentre Hunter Biden è indagato dal Dipartimento di Giustizia per evasione fiscale, non significa che i pubblici ministeri federali apriranno un’indagine o intraprenderanno qualsiasi altra azione. Ma rappresenta comunque un cambiamento della sua strategia e una rara risposta pubblica da parte del figlio del presidente e del suo team legale da anni al centro degli attacchi da parte dei repubblicani e dei media di Rupert Murdoch.
Nella lettera inviata al procuratore generale del Delaware, Kathy Jennings, gli avvocati di Hunter Biden accusano il proprietario dell’officina di riparazioni di computer John Paul Mac Isaac di accesso non autorizzato al laptop e di averne distribuito il contenuto al New York Post per una storia pubblicata nelle settimane precedenti le elezioni del 2020. Mac Isaac ha affermato in un libro di memorie di aver ricevuto il laptop nel suo negozio da Hunter Biden nel 2019. La lettera chiede indagini su Garrett Ziegler, John Paul Mac Isaac, Robert Costello, Rudy Giuliani e Stephen Bannon. Un gruppo di ricerca gestito da Garrett Ziegler, un ex assistente del consigliere della Casa Bianca di Trump, Peter Navarro, ha pubblicato su un sito web e-mail e documenti presi dal laptop di Hunter. Secondo Politico, Ziegler ha detto di aver ricevuto la copia del portatile da Rudy Giuliani e Bernard Kerik, l’ex capo della polizia di New York City e socio di Giuliani.
La lettera cita passaggi del libro di Mac Isaac in cui il tecnico dei computer ha ammesso di aver esaminato il materiale privato e sensibile dal laptop di Biden, incluso un file intitolato “income.pdf”. Nota che Mac Isaac ha inviato una copia dei dati del laptop all’avvocato di Giuliani, Robert Costello, che a sua volta li ha condivisi con Giuliani, uno stretto alleato di Trump che all’epoca fomentava insieme a Bannon teorie inverosimili nel tentativo di screditare Biden. Giuliani ha fornito le informazioni a un giornalista del New York Post, che per primo ha scritto del laptop.
Hunter Biden non ha mai acconsentito all’accesso o alla condivisione di nessuna delle sue informazioni personali in quel modo, afferma il suo avvocato. La lettera al Dipartimento di Giustizia è stata indirizzata al suo massimo funzionario della sicurezza nazionale, Matthew Olsen. Cita possibili violazioni degli statuti che vietano l’accesso non autorizzato a un computer o a comunicazioni elettroniche archiviate, nonché il trasporto di dati rubati attraverso i confini statali e la pubblicazione di dati personali riservati con l’intento di intimidire o minacciare. Nella lettera si chiede inoltre ai pubblici ministeri di indagare se qualcuno dei dati sia stato manipolato o manomesso in alcun modo.
La commissione House Oversight ha programmato un’udienza per l’8 febbraio che dovrebbe concentrarsi sul laptop. L’udienza si terrà il giorno dopo che Biden avrà pronunciato il suo discorso sullo stato dell’Unione.