Diventa sempre più grottesca la vicenda del neodeputato repubblicano di origine brasiliana George Santos, travolto dalle accuse di aver falsificato il suo curriculum e di irregolarità finanziarie ed elettorali.
Lui continua a smentire e puntualmente dopo le sue smentite arrivano le registrazioni delle affermazioni da lui fatte. Come è successo con le rivelazioni della reporter di Msnbc Marisa Kabas, la quale ha postato una foto che lo ritrae come drag queen nel 2008. Poi, dinanzi alle fotografie che lo riprendevano vestito da donna, ha ammesso “ma di averlo fatto solo una volta in Brasile”.
Inizialmente dopo le accuse di aver truffato i suoi elettori presentando un curriculum inventato aveva ammesso di averlo solo “abbellito”. Che era stato frainteso quando aveva affermato di essere di religione ebraica con i nonni fuggiti dall’Olocausto, di avere una laurea in legge (che non ha mai preso), di aver avuto una carriera di successo presso due aziende di Wall Street (che non lo conoscono), di essere proprietario di case agli Hampton (che non sono sue).
Ma non solo. Ha detto in un comizio elettorale che la madre era morta l’11 settembre nella South Tower del World Trade Center, ma la donna in quel periodo era in Brasile in attesa che le fosse mandato il duplicato della carta verde che aveva perso. È accusato anche di truffa da un ex militare delle unità cinofile dell’Esercito dopo aver lanciato una raccolta fondi GoFundMe per fare operare il cane malato adottato dopo la fine del servizio militare. Secondo il soldato, Santos si è preso i soldi raccolti e ha chiuso la raccolta fondi. Il cane senza l’operazione è morto.

Vanity Fair pubblica un lungo colloquio che il parlamentare ha avuto con João Batista Jr. e la scrittrice-traduttrice Flora Thomson-DeVeaux che lo scorso dicembre avevano intervistato George Santos per il podcast brasiliano di Rádio Novelo Apresenta. Durante l’intervista Santos ha affermato che era così ricco che avrebbe donato il suo intero stipendio al Congresso a quattro ONG anonime.
Quando gli è stato chiesto la fonte della sua ricchezza, ha risposto: “Domanda indiscreta. Diciamo solo che al giorno d’oggi vivo comodamente.” E questo era solo l’inizio. Nel corso del podcast Santos afferma che “ci sono un totale di 300 drag show al giorno nelle scuole di New York City”. Che 20.000 donne di New York avevano ottenuto aborti “su richiesta” nel loro terzo trimestre nel 2021. Che nell’estate del 2021 è uscito da un edificio all’angolo tra Fifth Avenue e 55th Street e – “alle tre del pomeriggio”, cioè in pieno giorno – è stato aggredito da due uomini che gli hanno preso la sua borsa di lavoro, l’orologio e le scarpe prima di fuggire senza che la polizia o chiunque altro per strada se ne accorgesse.
Aggiungendo di essere stato aggredito in almeno due diverse occasioni, l’altra è stata quando è stato derubato nel Queens mentre si recava a consegnare un assegno per l’affitto arretrato. Ed infine che era l’obiettivo di un “tentativo di omicidio”. “Ho già subito un attentato alla mia vita, un tentativo di omicidio, una lettera di minaccia, dovendo avere una scorta di polizia davanti a casa mia”. Questa ultima affermazione, così come quella sulla rapina sulla Fifth Avenue, è stata trasmessa nel Rachel Maddow lunedì sera.

Gli inquirenti federali, statali e della contea di Nassau dove è il suo distretto elettorale, hanno avviato indagini. Sulla base delle sue bugie raccontate in campagna elettorale ha raccolto 700 mila dollari in donazioni.
Al sito investigativo Semafor, Santos ha raccontato di aver guadagnato i soldi attraverso una “serie di accordi” con “individui molto ricchi”. Secondo il Washington Post il neoparlamentare è strettamente legato ad Andrew Intrater, imprenditore di origine russa che in passato ha investito per conto del cugino, l’oligarca Viktor Veiselberg, sanzionato dal governo federale per i suoi stretti legami con Vladimir Putin. Al centro delle indagini degli inquirenti federali i 700 mila dollari delle donazioni.
Lo speaker della Camera Kevin McCarthy ha detto martedì che sostiene Santos fintanto che il Comitato etico della Camera non accerterà che il parlamentare ha infranto la legge.
Discussion about this post