Non finisce di stupire il neoeletto parlamentare repubblicano George Santos. Sempre più bizzarro, sempre più risentito, rabbioso, e fuori dalla realtà. Ora è persino censurato da Twitter, che ha bloccato il suo account questa mattina.
I leader del partito lo hanno confinato in due commissioni secondarie, mentre lui aveva espresso il desiderio di andare in quella per i servizi finanziari e per gli affari esteri della Camera, sottolineando il suo “background di 14 anni di attività nei mercati dei capitali” e il suo “background multiculturale come essere umano”. Farà parte invece delle Commissioni Small Business Administration e National Weather Service.
Richieste che evidenziano come viva fuori dalla realtà, con la commissione etica della Camera che indaga sulla lunga lista di bugie raccontate ai suoi elettori e con gli inquirenti di contea, statali e federali che hanno lanciato indagini sui finanziamenti elettorali da lui ottenuti. E con le autorità brasiliane che lo ricercano per un libretto di assegni rubato e per i successivi assegni emessi con firma falsificata. Vicenda che era stata accantonata dopo che di lui si erano perse le tracce in Brasile e che ora è stata riaperta data la sua improvvisa notorietà.
Questa mattina è andato a New Hyde Park, prima visita fatta da quando ha prestato giuramento, al tempio hindu di Shri Saneeswara e ha postato le foto su un tweet. Ultimo messaggio prima di essere sospeso.

A Washington il neo congressan sta ricevendo un’accoglienza gelida dai colleghi repubblicani della Camera. Il rappresentante James Comer lo definisce un “cattivo ragazzo”; Il rappresentante Michael McCaul lo chiama “impostore”. Una manciata di altri repubblicani alla Camera lo hanno invitato a dimettersi, chiarendo che sono tutt’altro che entusiasti di averlo con loro.
Nonostante questa ostilità, Santos insiste sul fatto che possa ancora essere un membro effettivo del Congresso. “Non volermi è una loro prerogativa”, ha detto a Matt Gaetz nel podcast “War Room” di Steve Bannon, l’ex guru politico di Donald Trump, quando gli è stato chiesto se abbia intenzione di dare le dimissioni.
“Sono andato a Washington per servire le persone, non i politici e i leader di partito, e farò proprio questo, e l’ho fatto per tutte le prime due settimane – sia che si trattasse di votare per lo speaker o che sia stato l’ultima settimana in cui abbiamo lavorato alla legislazione nel mio ufficio”. Le misure che Santos ha co-sponsorizzato includono un disegno di legge per imporre limiti di mandato per i membri del Congresso e una risoluzione per mettere sotto accusa il segretario per la sicurezza interna Alejandro Mayorkas.
La controversia su Santos ha creato una divisione all’interno della Conferenza Repubblicana alla Camera, con molti parlamentari che si sono schierati contro di lui. Almeno sette hanno chiesto le sue dimissioni, cinque dei quali sono legislatori al primo mandato che rappresentano New York. Ma lo zoccolo duro degli estremisti di destra invece lo difende.
Muto lo speaker Kevin McCarthy, sempre più prigioniero degli ultras, che non risponde a chi gli domanda se lo forzerà a dimettersi per tutte le sue bugie. Anche la presidente della House Republican Conference, Elise Stefanik, la repubblicana di più alto rango nella delegazione di New York, ha rifiutato di chiedere a Santos a dimettersi.
La lunga lista di controversie di Santos spazia dal suo curriculum al presunto furto di migliaia di dollari, da una raccolta fondi per un cane malato (cosa che Santos nega), alle domande persistenti sulle sue finanze elettorali relative alla sua azienda. Alla sua religione, alla sua laurea in legge, alla madre morta l’11 settembre, e alle sue attività finanziarie maturate in una azienda che è sotto indagini per truffa.
Secondo quanto riferito, gli investigatori locali e federali stanno esaminando le sue finanze. “Non so come abbia superato il processo, essendo un tale bugiardo. Non so perché il suo avversario non abbia fatto uscire tutte queste cose prima delle elezioni di Midterm. E perché i dirigenti locali del partito non hanno selezionato un altro candidato”, ha detto il parlamentare repubblicano Michael McCaul alla CNN.