Era stato sconfitto alle elezioni di Midterm, ma non accettava di aver perso e, come Donald Trump, gridava ai quattro venti che era stato battuto solo con i brogli elettorali, anche se la sua sconfitta era stata più che sonora. Il rivale, il democratico Miguel Garcia, aveva ottenuto il 74% dei voti. Ma lo stesso sfogava la sua rabbia urlando che aveva perso con i brogli. Quando anche le urla, e poi le dimostrazioni per strada contro i politici eletti, non avevano prodotto risultati, è passato all’azione, sparando sulle case dei rivali.
Solomon Peña candidato sconfitto alla Camera statale del New Mexico ha pagato quattro suoi amici per colpire con i proiettili le finestre e le porte d’ingresso delle case abitate dai suoi antagonisti politici. La polizia ha annunciato il suo arresto lunedì sera. Nessuno è rimasto ferito nelle sparatorie.
Battuto nella sua corsa elettorale per il distretto 14 della Camera Statale, è stato arrestato ad Albuquerque, accusato di aver pagato 500 dollari a quattro uomini per bersagliare con i proiettili le case di due legislatori statali e due assessori di contea.
“Riteniamo che sia stato lui ad organizzare queste sparatorie” ha dichiarato il capo della polizia di Albuquerque Harold Medina, il quale ha aggiunto che Peña a novembre – dopo aver perso le elezioni – si era avvicinato a uno dei legislatori e ad alcuni assessori della contea nelle loro case, senza invito, con documenti che secondo lui indicavano che c’erano stati brogli e che lui era stato battuto in modo fraudolento. Qualcuno aveva chiamato la polizia per allontanarlo. Se ne era andato ma continuava a minacciare.
Solomon Peña, a former Republican candidate for the New Mexico House of Representatives, is arrested for allegedly paying four other men to shoot at the homes of local Democratic officials. pic.twitter.com/LgG8qTA0ud
— Mike Sington (@MikeSington) January 17, 2023
Le indagini hanno confermato che “queste sparatorie erano effettivamente motivate politicamente”, ha detto lunedì il sindaco di Albuquerque Tim Keller. ” Solomon Peña è un noto razzista e negazionista che in città tutti conoscono. Un disadattato pluricondannato che spinto dalla rabbia di aver perso ha usato la violenza” ha detto Keller.
Oramai mettere in dubbio senza nessuna prova l’autenticità dei risultati elettorali, è diventato il ritornello dei repubblicani sconfitti sin da quando l’ex presidente Donald Trump è stato battuto da Joe Biden alle elezioni presidenziali e ha iniziato a propagare le falsità secondo cui le elezioni sono state vinte con i brogli. Affermazioni che hanno alimentato la rabbia – e le minacce di violenza – contro i funzionari pubblici locali in molti Stati dell’Unione sfociate poi nel tentativo insurrezionale del 6 gennaio 2021.
Peña dovrà affrontare le accuse relative alle quattro sparatorie: una avvenuta il 4 dicembre a casa di uno degli assessori della contea di Bernalillo, Adriann Barboa. A seguire quella dell’8 dicembre a casa del nuovo presidente della Camera statale Javier Martinez. Poi è stata centrata dai proiettili l’11 dicembre la casa di un altro assessore della contea di Bernalillo Debbie O’Malley; e infine è stata centrata dalle pallottole il 3 gennaio la casa della senatrice statale Linda Lopez.
The Honorable Javier Martínez has just been elected to be the Speaker of the House of Representatives of the State of New Mexico! @JavierForNM #nmleg @NMHouseDems #nmhd29 #newmexicotrue pic.twitter.com/cj9cmcwQFn
— Representative Joy Garratt, NM HD29 (@joyousgarratt) January 17, 2023
In questa sparatoria la polizia ha trovato le prove che lo stesso Peña ha partecipato al raid e “ha premuto il grilletto di almeno una delle armi utilizzate”, ha detto il vice comandante della polizia di Albuquerque Kyle Hartsock. In un comunicato stampa rilasciato dalla polizia c’è scritto che in quest’ultimo attentato “Una delle armi, un AR 15 si è inceppata e più di una dozzina di colpi sono stati sparati da un’altra persona che ha usato una pistola”. Gli agenti avevano trovato due armi da fuoco non specificate in una Nissan Maxima di proprietà di Peña durante un blocco stradale subito dopo la sparatoria del 3 gennaio. Un bossolo rinvenuto nell’automobile corrispondeva a quelli trovati sulla scena dell’altra sparatoria in cui era stata colpita la casa del presidente della Camera Javier Martinez l’8 dicembre, ha detto la polizia.
Ancora non è chiaro agli investigatori se coloro che sono sospettati di aver effettuato le sparatorie, oltre a Peña, fossero “a conoscenza di chi fossero gli obiettivi o se stessero solo sparando su commissione”, ha aggiunto il capo della polizia.
Peña era una vecchia conoscenza degli agenti di Albuquerque. Aveva precedenti penali dal 2007 per furto con scasso, ricettazione. Molteplici accuse di corruzione o intimidazione di un testimone sono state ritirate dal pubblico ministero. Era stato condannato a 14 anni ottenendo una riduzione della pena per il tempo scontato prima del processo, scontandone solo nove. Dopo la condanna gli era stato ordinato di sottoporsi a cure per abuso di alcol e sostanze stupefacenti e di ricevere consulenza per la salute mentale. A causa della sua condanna aveva perso il diritto di voto. Che aveva riacquistato solo nel 2021 – l’anno in cui ha completato il regime di semi libertà.
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