Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Politica
September 30, 2022
in
Politica
September 30, 2022
0

Ginni Thomas alla Commissione 6 gennaio: ‘Nel 2020 Biden vinse con brogli’

Nella conversazione con gli inquirenti ha negato che suo marito fosse a conoscenza dei suoi messaggi con il capo dello staff della Casa Bianca

Massimo JausbyMassimo Jaus
Ginni Thomas alla Commissione 6 gennaio: ‘Nel 2020 Biden vinse con brogli’

Ginni Thomas - wikimedia

Time: 4 mins read

“In casa nostra c’è una regola di ferro: non si parla dei casi giudiziari in discussione alla Corte Suprema”. Con queste parole Ginni Thomas, la moglie del magistrato Clarence Thomas, uno dei nove togati della massima corte giudiziaria degli Stati Uniti, ha aperto la lunga conversazione, durata più di 4 ore, avuta di persona con i parlamentari della Commissione d’Inchiesta della Camera che indaga sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio. 

Mercoledì scorso di sarebbe dovuta tenere una ultima audizione pubblica della Commissione, ma è stata rimandata perché i parlamentari della Florida, a causa dell’uragano, non potevano prendere parte alla sessione. Ad oggi ancora non è stata fissata una nuova data. 

Gli inquirenti avevano chiesto a Ginni Thomas di comparire volontariamente dopo aver appreso che aveva avuto un lungo scambio di email con John Eastman, l’avvocato conservatore che ha elaborato la strategia complottista per cercare di dare un’apparente trama legale al tentativo di annullare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020 facendo pressioni sull’ex vicepresidente Mike Pence affinché eliminasse unilateralmente i voti dei Grandi Elettori di alcuni Stati.

Mike Pence e Donald Trump – The White House

Ginni Thomas ha anche inviato e-mail ad alcuni legislatori repubblicani del Wisconsin e dell’Arizona giorni dopo le elezioni presidenziali, spingendoli a nominare una falsa lista di Grandi Elettori per sostenere l’ex presidente Donald Trump. Ma non solo. Ha mandato numerosi messaggini telefonici a Mark Meadows, l’ex capo di gabinetto di Donald Trump, esortandolo a trovare un modo per ribaltare il risultato delle elezioni. 

Durante la lunga conversazione avuta con gli inquirenti ha negato che suo marito fosse a conoscenza dei suoi messaggi con il capo dello staff della Casa Bianca dell’ex presidente Trump.

Ginni Thomas è una dei fondatori del Tea Party, il movimento conservatore all’interno del partito Repubblicano, sostenitrice di Trump, leader del Council for National Policy, un gruppo cristiano conservatore, ha ripetutamente affermato che le sue attività politiche non ponevano alcun conflitto di interessi con il lavoro del marito. 

Dopo la sconfitta di Donald Trump il Council for National Policy è stato uno dei motori della propaganda delle false notizie sulle irregolarità del voto. La Thomas che prese parte al comizio davanti al Campidoglio, preludio all’assalto del Congresso, il giorno prima fece da mediatore tra le differenti fazioni della destra per trovare unità nel sostegno di Trump e il giorno del raduno postò un appello su Facebook: “Dio vi benedica ribellandovi o pregando”.

Police in riot gear stand by during the ‘Justice for J6’ protest on Capitol Hill in Washington, DC, USA, 18 September 2021 – ANSA/EPA/MICHAEL REYNOLDS

“Come tante coppie sposate, condividiamo molti degli stessi ideali, principi e aspirazioni per l’America. Ma abbiamo le nostre carriere separate e anche le nostre idee e opinioni. Clarence non discute del suo lavoro con me e io non lo coinvolgo nel mio lavoro”, ha detto Thomas al Washington Free Beacon in un’intervista pubblicata a marzo.

Il giudice Thomas è stata l’unica voce dissenziente quando la Corte Suprema ha deciso a gennaio di consentire alla Commissione d’Inchiesta del Congresso l’accesso ai diari presidenziali, ai registri dei visitatori, alle bozze dei discorsi e alle note scritte a mano relative agli eventi del 6 gennaio 2021.

“So che mio marito era completamente all’oscuro dei miei messaggi con Mark Meadows fino a quando questo comitato non li ha divulgati alla stampa mentre era ricoverato in ospedale”, ha detto Thomas nella sua dichiarazione.

Dopo la lunga riunione Bennie Thompson, il presidente della Commissione d’Inchiesta, ha detto ai giornalisti che Ginni Thomas ha risposto ad “alcune domande”. “Stiamo ancora lavorando e siamo contenti che sia venuta”. Ha anche ribadito la donna è ancora convinta che le elezioni presidenziali del 2020 siano state vinte con i brogli “Anche se non ha dato nessun particolare, o prova, su come questi brogli sarebbero avvenuti”.

Thompson ha affermato che il comitato prevede di mettere insieme un rapporto intermedio a metà ottobre e finalizzerà il rapporto entro la fine dell’anno, dopo le elezioni di metà mandato di novembre. I due repubblicani del comitato, Liz Cheney e Adam Kinzinger, lasceranno entrambi il Congresso a gennaio. Cheney ha perso le primarie nel Wyoming battuta da uno sfidante sostenuto da Trump e Kinzinger ha deciso di non candidarsi per la rielezione. Un’altra parlamentare, la congresswoman Elaine Luria, sta affrontando in Virginia una dura battaglia per la rielezione contro il repubblicano Jen Kiggans.

Vice chair and Republican Representative Liz Cheney of Wyoming
ANSA/EPA/MICHAEL REYNOLDS

Nei giorni scorsi, prima che Ginni Thomas avesse accettato di essere interrogata dalla Commissione d’Inchiesta, era saltata fuori nuovamente sui media la notizia della “dimenticanza” del marito nella compilazione dei moduli con la sua dichiarazione dei redditi. I giudici federali sono legalmente tenuti a rivelare le fonti di reddito anche dei loro coniugi, ma Clarence Thomas non ha rivelato alla Commissione Etica del Dipartimento della Giustizia più di $ 680.000 del reddito di sua moglie per la sua attività di lobbysta dal 2003 al 2007.

Come riportato dal Los Angeles Times nel 2011, Thomas aveva selezionato una casella che diceva “nessuno” in una sezione della sua divulgazione che chiedeva informazioni sul “reddito coniugale non da investimento”.

La professoressa Michele Bratcher Goodwin che insegna Etica Legale alla Irvine School of Law della University of California ha condiviso un articolo del Los Angeles Times su Twitter lunedì e ha taggato Common Cause, il gruppo di sorveglianza che inizialmente aveva reso nota la mancata dichiarazione di Thomas di rivelare il reddito di sua moglie. 

Solo nel 2011, il giudice Thomas ha modificato 13 anni di rapporti di divulgazione per includere i dettagli delle fonti di reddito di Ginni Thomas. Nel documento si legge che Ginni Thomas oltre che per la Heritage Foundation ha lavorato anche per l’Hillsdale College nel Michigan e la leadership repubblicana della Camera.

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Sposato, 4 figli. Studia antropologia della musica alla Adelphi University. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga. Married, 4 children. Studies Anthropology of Music at Adelphi University.

DELLO STESSO AUTORE

Former President Jimmy Carter Receiving Hospice Care at Home

Complotto contro Carter: con l’ex presidente in fin di vita escono i testimoni

byMassimo Jaus
Il Kentucky è diventato il “santuario delle armi”

Il Kentucky è diventato il “santuario delle armi”

byMassimo Jaus

A PROPOSITO DI...

Tags: commissione 6 gennaioDonald TrumpGinni ThomasStati Uniti
Previous Post

Consiglio di Sicurezza ONU: Russia isolata su annessioni Ucraina, ma Mosca mette il veto

Next Post

La guerra è finita o appena cominciata? Il discorso di Putin e l’effetto domino

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Trump convocato dalla Commissione 6 gennaio: atteso in aula il 14 novembre

Trump sarà rinviato a giudizio: manca solo il “dove” e il “quando”

byMassimo Jaus
Tracollo di First Republic Bank nel pre-trading a Wall Street

Mercati americani nervosi: il crollo delle banche fa paura

byMassimo Jaus

Latest News

Former President Jimmy Carter Receiving Hospice Care at Home

Complotto contro Carter: con l’ex presidente in fin di vita escono i testimoni

byMassimo Jaus
Credit Suisse spaventa l’Europa, fuga su bond e oro

Il valzer delle banche in crisi: anche UBS compra Credit Suisse

byPaolo Cordova

New York

Thinking Outside the Box on Affordable Housing in New York City

Thinking Outside the Box on Affordable Housing in New York City

byEric Adams
A New York Consolato e IIC si illuminano con i colori dell’Italia

Conclusa la Prima Edizione del Premio New York di Poesia “Italiani per il futuro”

byLa Voce di New York

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post
Cremlino, domani l’annessione dei territori ucraini

La guerra è finita o appena cominciata? Il discorso di Putin e l’effetto domino

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?