“Ho corso due volte e ho vinto due volte: potremmo rifarlo”.
È un Donald Trump in forma quello che, dal palco della conferenza dei conservatori del Cpac, torna a parlare di una sua possibile candidatura nel 2024.
L’ex presidente cavalca per due ore i grandi classici della propaganda ripetuti dal 2020: dalle elezioni rubate all’America in declino invasa dai migranti, passando per la sua “offerta rifiutata” di inviare la Guardia Nazionale il 6 gennaio e le costanti persecuzioni cui è sottoposto, ad esempio la Commissione d’Inchiesta che lavora proprio sull’assalto a Capitol Hill.
Tra i cavalli di battaglia, però, spunta anche una nuova idea, abolire il Dipartimento dell’istruzione. Dopo aver conquistato il sondaggio informale del Cpac con il 69% delle preferenze, seguito a distanza con il 24% dal governatore della Florida Ron DeSantis, Trump ha attaccato la Speaker della Camera Nancy Pelosi per il viaggio a Taiwan. “É una donna che porta caos”, ha detto.

Un accusa poi anche al compagno di partito, il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell, definito il “politico più odiato d’America”. Critica a tutto campo Joe Biden e le sue politiche, soprattutto quelle economiche con le quali gli Stati Uniti rischiano di passare da una recessione a una depressione. “Siamo un paese del terzo mondo in molti sensi”, dice.
“Il ritorno dell’America inizia a novembre (con le elezioni di midterm), e proseguirà nel 2024. Continueremo a batterci e ci riprenderemo il Paese”, aggiunge Trump fra gli applausi attaccando di nuovo l’establishment che, con le sue indagini in corso, vuole “farmi del male perché così non posso più rappresentarvi. Se restassi in silenzio gli attacchi contro di me si fermerebbe subito, ma non posso farlo perché amo questo paese”.
“Non faccio questo per me ma per voi – ha concluso – Per me è un onore farlo perché se non lo faccio rischiamo di diventare una nuova versione del Venezuela, dell’Unione Sovietica o di Cuba”.
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