Voglia di centro. Voglia di tornare a fare politica e abbandonare un inutile “guerra” di trincea tra opposti schieramenti che oltre ad essere improduttiva danneggia il Paese sull’orlo di una nuova recessione economica.
Da alcune settimane circolava la voce che un gruppo di politici americani, stufi dell’ossessiva polarizzazione tra repubblicani e democratici, voleva creare un nuovo partito. La conferma è arrivata oggi quando è stato lanciato “Forward”, un nuovo movimento che fa appello a milioni di elettori disincantati dall’attuale sistema bipartitico. Un messaggio molto chiaro per Washington, da mesi in una forzata immobilità per l’esigua maggioranza al Senato e per i “capricci” del senatore democratico centrista Joe Manchin che da solo è riuscito a bloccare l’agenda della Casa Bianca.
Forward sarà inizialmente co-presieduto dall’ex candidato presidenziale democratico Andrew Yang e Christine Todd Whitman, l’ex governatrice repubblicana del New Jersey che, dando insieme l’annuncio della loro iniziativa, sperano che il partito diventi una valida alternativa all’attuale situazione di immobilità politica. I leaders del partito terranno una serie di eventi in molte città questo autunno. Yang, che lo scorso anno si era candidato nelle primarie democratiche per la carica di sindaco di New York, ad ottobre del 2021, dopo che la sua candidatura era naufragata, aveva annunciato che avrebbe lasciato il Partito Democratico.
Forward è formato dalla fusione di tre gruppi politici emersi negli ultimi anni: Renew America Movement, formato nel 2021 da decine di ex funzionari delle amministrazioni repubblicane di Ronald Reagan, George H.W. Bush, George W. Bush e Donald Trump; il Forward Party, fondato da Yang e il Movimento Serve America, un gruppo di democratici, repubblicani e indipendenti il cui direttore esecutivo è l’ex parlamentare repubblicano David Jolly.
Storicamente negli Stati Uniti il terzo partito non ha avuto successo. Occasionalmente ha avuto un impatto su un’elezione presidenziale. Gli analisti affermano che nel 2000 Ralph Nader, leader del Partito dei Verdi, ha tolto abbastanza voti ad Al Gore, allora candidato democratico, aiutando il repubblicano George W. Bush a conquistare la Casa Bianca. O anche Ross Perot che nel 1992 favorì l’elezione di Bill Clinton portando via voti al presidente repubblicano George Bush.
L’aria del cambiamento è stata respirata anche al Senato dove alla fine è stato raggiunto un accordo tra il senatore democratico del West Virginia, Joe Manchin, e il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer, per far passare parte del progetto voluto dalla Casa Bianca nell’Affordable Care Act sui farmaci inclusi nel Medicare, porre fine alle scappatoie fiscali delle società, affrontare il cambiamento climatico e investire in progetti energetici. L’accordo è stato chiamato Inflation Reduction Act del 2022. Utilizzando il processo di bilancio della Riconciliazione un disegno di legge finanziario che ha il sostegno di tutti i 50 membri democratici del Senato non può essere bloccato con l’ostruzionismo del filibuster e passa, in caso di parità, con il voto decisivo del vicepresidente. I Democratici hanno fatto sapere che cercheranno di portarlo ai voti al Senato la prossima settimana.
“Dopo molti mesi di negoziati, abbiamo finalizzato il testo legislativo che investirà circa 300 miliardi di dollari nella riduzione del deficit e 369,75 miliardi di dollari in programmi di sicurezza energetica e cambiamenti climatici nei prossimi dieci anni”, hanno affermato Manchin e Schumer in una dichiarazione congiunta. “Gli investimenti saranno interamente pagati chiudendo le scappatoie fiscali dell’America più ricca. Inoltre, il programma ampliato dell’Affordable Care Act sarà esteso per tre anni, fino al 2025″, hanno proseguito.
L’annuncio ha segnato un grande passo avanti per un pacchetto importante dopo che i negoziati sembravano interrompersi poiché Manchin si è opposto alla spesa federale che potrebbe alimentare l’inflazione, sebbene abbia affermato di essere ancora aperto a un accordo.
In sintesi, il disegno di legge afferma che l’aumento dell’imposta minima aziendale al 15 percento porterà 313 miliardi di dollari e che le modifiche che consentono a Medicare di negoziare i prezzi dei farmaci produrranno un risparmio di 288 miliardi. Si prevede inoltre che un maggior controllo delle tasse da parte dell’Internal Revenue Service farà affluire alle casse federali 124 miliardi.
Inoltre 369 miliardi di dollari andrebbero all’energia e al cambiamento climatico, mentre l’estensione dei sussidi per l’Affordable Care Act costerà 64 miliardi di dollari. “Questo accordo segnerà un importante passo sulla riduzione del disavanzo federale per combattere l’inflazione, investire nella produzione e produzione di energia interna e ridurre le emissioni di carbonio di circa il 40% entro il 2030”, hanno affermato Schumer e Manchin.
In una dichiarazione, il presidente Biden ha detto di aver parlato con Schumer e Manchin e di aver offerto il suo sostegno. Manchin, che ha legami finanziari con l’industria del carbone del West Virginia, è in opposizione a coloro che nel suo partito sono favorevoli ad un’azione più radicale per il clima e ha affermato che il disegno di legge non cercherà di eliminare i combustibili fossili. “Dobbiamo smettere di fingere che ci sia un solo modo per combattere il cambiamento climatico globale o raggiungere l’indipendenza energetica “, ha affermato.
Il senatore ha detto che l’aumento dei costi energetici ha dimostrato che l’affidabilità e l’accessibilità dell’energia devono essere bilanciate con gli impatti sul clima affermando di sostenere lo sviluppo dell’energia pulita a lungo termine, ma di non voler abbandonare i combustibili fossili che potrebbero ridurre immediatamente i prezzi dell’energia.