Biden le ha già detto più volte “Nancy fatti più in là… Non ti agitare adesso ”. Nessuno vuole, il presidente degli Stati Uniti per primo, che la speaker della Camera vada in visita ufficiale a Taiwan ad agosto. Ma lei (anche se alla fine rinuncerà) continua a ripetere il suo fraseggio durissimo contro Pechino, senza però confermare la missione.
Le autorità cinesi hanno fatto sapere che se davvero la “Nancy d’acciaio” atterrerà nell’isola, i caccia militari di Pechino scorteranno il suo aereo fin sulla pista penetrando per la prima volta i cieli della capitale dell’Isola ribelle.
Spiazzato dall’insolito passo politico della leader democratica, in un momento di forte tensione fra Pechino e Washington, lo stesso Pentagono oltre a scoraggiare fortemente la visita di Nancy ha fatto sapere che, se il volo avvenisse, anche i jet supersonici americani si alzeranno per proteggere la leader della Camera. Senza nascondere che questa mobilitazione nel sud Pacifico non prevista, che coinvolgerà non solo aerei ma anche mezzi navali e satelliti, potrebbe facilmente portare ad un incidente dalle conseguenze esplosive e imprevedibili per l’intera regione asiatica.
Dopo mesi di delicata preparazione, Joe Biden e Xi Jinping hanno in programma un summit telefonico, che tratterà di tariffe, manovre nel Pacifico, rapporti troppo stretti con la Russia di Putin, grano, energia e ambiente. ll viaggio della Pelosi a Taiwan viene visto dai cinesi come una grave provocazione e una violazione del concetto di “una sola Cina” che Pechino è pronta a difendere anche con la forza.

Non si è ma vista una tensione verbale così alta tra La Casa Bianca e il regime comunista di Xi. Il viaggio dei parlamentari americani, anche se potrebbe essere bipartisan proprio in funzione anti cinese, non ha di fatto alcuna agenda politica da offrire a Taipei e gli stessi militari americani, molto preoccupati, sostengono apertamente che potrebbe essere altamente controproducente, perché verrebbe vista solo come un soffiare sul fuoco dell’indipendentismo.
“Ogni discussione su questo potenziale viaggio è prematura, ma se la presidente della Camera o altri chiedessero la nostra protezione – dice il generale Mark Milley capo di stato maggiore americano – noi la forniremo a tutti i livelli…”. Senza dilungarsi troppo, il presidente Biden, che si è completamente rimesso dal Covid, ha commentato ieri mattina: ”Credo che ll momento sarebbe decisamente sbagliato”.
Nancy Pelosi, considerata un’abile calcolatrice politica, per ora non si sbilancia. Si potrebbe trattare solo di “tanto rumore per nulla…”, ma voler mantenere alta la tensione con Pechino in questa fase, potrebbe ritardare non poco il recupero di credibilità tra i due paesi che Donald Trump ha completamente azzerato dopo una prima infatuazione con Xi Jinping a Mar-a-Lago. L’ultimo viaggio di un membro dell’amministrazione americana a Taiwan risale al 2020, quando atterrò l’allora segretario della Sanità di Trump Alex Azar che all’ultimo momento aveva sostituto un ministro di maggior peso.
Allora la Cina si infuriò, ma non si spinse a tanto. Adesso, invece, il portavoce del ministro degli Esteri dice: “Se gli Stati Uniti si spingono oltre la linea di fondo della Cina, si faranno carico d tutte le conseguenze che ne deriveranno”.
È probabile che Nancy Pelosi, questa volta, nel suo viaggio in Asia si accontenti di arrivare ad agosto solo in Giappone.