Al vertice del G7 che si sta svolgendo in Germania nel castello di Elmau tra le Alpi Bavaresi si sarebbe raggiunto un accordo di massima tra i leader delle maggiori potenze economiche sul prezzo che i Paesi possono pagare per il petrolio russo.
Un prezzo controllato, un “price cap”, hanno detto alcuni alti funzionari al seguito della delegazione del presidente Joe Biden, per limitare ulteriormente il flusso di cassa per Mosca, abbassare i prezzi della benzina a livello mondiale e fornire maggiore stabilità ai mercati energetici. Ma soprattutto una risoluzione per indebolire ulteriormente l’economia russa che è entrata in una situazione di default sul proprio debito estero.
La Russia avrebbe dovuto portare a termine il pagamento di circa 100 milioni di dollari di interessi su due bond statunitensi entro il 27 maggio ma non l’ha fatto. Mosca minimizza e accusa l’Occidente di aver tecnicamente impedito il pagamento. Comunque sia è un segnale che l’isolamento economico al quale è stata posta dopo l’invasione dell’Ucraina sta producendo risultati. Mosca sta registrando un’inflazione superiore al 17%.
L’idea della Casa Bianca di imporre un prezzo bloccato per gas e petrolio deve essere letta anche come una misura per impedire che altri Paesi che importano petrolio o gas dalla Russia, come la Cina, possano aumentare le importazioni e così continuare a finanziare Mosca. L’Ue è pronta a discutere il “price cap” ha detto il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. L’obiettivo, ha spiegato, è “colpire la Russia e non le nostre economie”, avvertendo che bisogna capire “gli effetti collaterali” delle eventuali misure ma siamo pronti “a prendere le decisioni”.

Anche la delegazione francese ha fatto sapere che Parigi da parte sua si dice favorevole a un “prezzo massimo” del petrolio a livello di “Paesi produttori”. Un alto funzionario al seguito della delegazione americana ha detto che i leader del G-7 stanno pianificando di indirizzare i loro governi a seguire le misure proposte da Joe Biden per progettare un meccanismo per fissare il prezzo del petrolio e del gas naturale per i paesi che non partecipano all’alleanza economica. E questi Paesi sono presenti poiché il cancelliere Olaf Scholz ha invitato anche i leader di India, Indonesia, Argentina, Senegal e Sudafrica per discutere proprio della crisi energetica.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è collegato in videoconferenza per parlare della crisi alimentare innescata dalla guerra in Ucraina. La guerra impedisce ai cereali di lasciare i porti dell’Ucraina e rende il cibo più costoso a livello mondiale, con esperti e ong che avvertono del potenziale di carestie in parti dell’Africa e non solo. In videoconferenza anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha ringraziato tutti i leader del G7 per il loro sostegno che ha chiesto fornitura di sistemi di difesa antiaerea e dalla sicurezza. Il presidente ucraino ha anche insistito sulla necessità di colpire Mosca con sanzioni che ne minino ulteriormente la capacità offensiva, “sperando – ha detto – che il conflitto finisca entro la fine dell’anno”.
Zelensky spera che con le nuove armi in arrivo dagli Usa la guerra possa finire a dicembre e che il Dipartimento di Stato approvi la decisione di riconoscere la Russia come uno stato sponsor del terrorismo. Ma la Casa Bianca è molto tiepida su questa ultima richiesta.
Gli Stati Uniti invieranno invece all’Ucraina missili antiaerei a medio e lungo raggio e imporranno altre sanzioni che rendano più difficile per la Russia sostituire il suo equipaggiamento militare. La Casa Bianca ha inoltre informato che i leader del G7 hanno anche concordato un nuovo modo per finanziare lo sforzo bellico ucraino aumentando le tariffe dei dazi su circa 2,3 miliardi di dollari di merci russe.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha affermato che la principale richiesta di Zelensky era di ulteriori sistemi di difesa aerea, seguiti da un sostegno economico per aiutare il suo governo a soddisfare i suoi obblighi finanziari.
Zelensky ha anche informato i leader del G-7 su come la sua amministrazione sta utilizzando l’assistenza ricevuta fino ad oggi “per massimizzare la capacità dell’Ucraina sia di resistere alle truppe russe, sia di perseguire contrattacchi ove possibile”, ha affermato Sullivan, aggiungendo che il leader ucraino ha insistito molto affinché l’Ucraina si trovi nella posizione più vantaggiosa possibile sul campo di battaglia” nei prossimi mesi prima di intavolare serie trattative con Mosca perché “crede che prolungare il conflitto non sia nell’interesse del popolo ucraino”.
Dopo aver ascoltato Zelensky, i leader si sono impegnati in una dichiarazione a sostenere l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. Hanno detto che spetta all’Ucraina decidere su un futuro accordo di pace.
“Le relazioni con la Russia non potranno tornare a essere come prima della guerra in Ucraina”: ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al termine del secondo giorno del summit del G7. “Quando la situazione cambia, dobbiamo cambiare”, ha aggiunto Scholz secondo quanto riportano i media tedeschi.
La Casa Bianca ha anche informato i leader del G7 che Biden sta preparando un incontro telefonico con Xi Jinping nelle prossime settimane.