Martedì di ballottaggi nelle primarie in Alabama, Virginia e Georgia, tre stati nei quali gli elettori hanno già votato nelle scorse settimane, ma i candidati non hanno superato la soglia del 50% dei voti e per questo si è reso necessario un secondo turno elettorale.
Alcune di queste elezioni si svolgono in distretti modificati dalle legislature statali, il jerrymandering, un modo per allargare o restringere le circoscrizioni per favorire o rendere più vulnerabili i candidati.
Le elezioni più significative si svolgono oggi per il Senato in Alabama, per due seggi alla Camera in Virginia e in Georgia, uno Stato ad alta concentrazione repubblicana che però è divisa tra trumpiani e ortodossi. E per il sindaco di Washington, DC.
Gli elettori repubblicani in Alabama sono confusi. In questo Stato l’ex presidente Donald Trump è ancora molto popolare e inizialmente aveva appoggiato la candidatura del Congressman Mo Brooks, suo fedelissimo sostenitore e apostolo propagandatore delle bugie elettorali. Poi Trump ha avuto un ripensamento e ha deciso di appoggiare Katie Britt, la più stretta collaboratrice del senatore Richard Shelby che è andato in pensione. I sondaggi mostrano Katie Britt con un vantaggio di più di 10 punti.

In Virginia, i repubblicani hanno ridisegnato i distretti elettorali. La congresswoman democratica Elaine Luria dovrà affrontare il prossimo novembre il candidato che vincerà oggi il ballottaggio tra Jen Kiggans, che ha il sostegno della leadership repubblicana e Jarome Bell, che ha l’appoggio di Trump. Anche i confini del collegio elettorale dell’altra congresswoman democratica Abigail Spanberger sono stati allargati includendo un’area di tendenza repubblicana dove oggi si sfidano Bryce Reeves, senatore dello stato, Crystal Vanuch, presidente del Consiglio dei supervisori della contea di Stafford, Derrick Anderson e Yesli Vega, vice sceriffo.
In Georgia due repubblicani neri puntano ai seggi alla Camera, ma anche in questo caso l’apparato statale ha modificato i confini elettorali delle circoscrizioni. Così il congressman democratico Sanford Bishop a novembre dovrà affrontare il vincitore della sfida tra Jeremy Hunt, ex capitano dell’esercito, laureato a West Point, evangelico conservatore e Chris West, un ufficiale della Guardia Nazionale dell’Aeronautica sostenuto da Trump.
Ma l’ex presidente ha dato anche il suo appoggio in un altro distretto a Vernon Jones, un politico democratico che ha appoggiato Trump nel 2020 e poi, dopo la scomunica del partito democratico, è diventato un repubblicano. In questo Stato c’è la forte rivalità tra Trump e l’establishment repubblicano. Il governatore Brian Kemp ha sostenuto l’altro repubblicano nel ballottaggio, Mike Collins, il quale ha accusato Jones di aver molestato sessualmente una donna.
Infine a Washington, la capitale federale. Il sindaco in carica, la democratica Muriel Bowser, ha ricevuto la sfida da tre suoi compagni di partito: Robert White, James Butler e Trayon White. La candidata repubblicana, Stacia Hall, non ha rivali. La città di Washington, la cui circoscrizione elettorale è stata separata nel 1975 da Alexandria e Georgetown, non ha mai avuto un sindaco repubblicano.