Accordo raggiunto al Senato tra venti parlamentari, dieci democratici e dieci repubblicani, per varare una serie di misure restrittive sull’acquisto delle armi.
Non si tratta della riforma radicale voluta dal presidente Joe Biden, ma di un primo passo sostanziale che fa breccia nel granitico muro dei repubblicani, contrari a qualsiasi cambiamento delle leggi attuali sulle armi.
Il piano prevede sia finanziamenti per gli accertamenti sulla salute mentale di chi vuole acquistare un’arma da fuoco, che l’aumento delle misure di sicurezza per le scuole e sovvenzioni agli Stati per attuare leggi su “allarme rosso”, misure che consentono alle autorità di confiscare pistole e fucili a persone ritenute pericolose, se queste persone, o le loro famiglie, si rivolgono alla polizia.
Tra i provvedimenti ci sarebbe anche il controllo dei precedenti penali a livello nazionale, incluse le condanne subite dai minorenni, per chiunque voglia acquistare un’arma. Particolare attenzione anche ai partner domestici che hanno subito denunce per violenze o minacce di violenza.

La proposta, che deve essere ancora finalizzata, non è aesattamente altezza della riforma voluta dalla Casa Bianca perché esclude il divieto della vendita delle armi d’assalto. E non è neanche lontanamente simile al pacchetto di misure sulle armi approvato alla Camera la scorsa settimana, che vietava la vendita di armi semiautomatiche a persone sotti i 21 anni, e proibiva anche la vendita dei caricatori di grande capacità, ampliando le “legge allarme rosso” a livello federale e non lasciandola come iniziativa ai singoli Stati.
Tuttavia, nonostante le limitazioni, si tratta di un passo importante date le profonde divisioni politiche sul modo in cui affrontare la violenza armata considerando i ripetuti tentativi falliti al Senato, dove i repubblicani da anni impediscono qualsiasi cambiamento alle leggi attuali.
Il sostegno di 10 repubblicani alla proposta annunciata questa mattina è importantissimo perché permette di superare l’ostruzionismo del GOP. Tuttavia, gli stessi senatori hanno avvertito che il loro consenso non è finale fino al completamento della stesura della legge. L’annuncio dell’accordo è stato fatto nel sesto anniversario della sparatoria di massa in una discoteca gay di Orlando, in Florida, dove un uomo ha ucciso 49 persone.
“Oggi annunciamo una proposta bipartisan per proteggere i bambini americani, mantenere le nostre scuole più sicure e ridurre la minaccia di violenza in tutto il nostro Paese” hanno affermato i 20 senatori in una dichiarazione congiunta. “Le famiglie hanno paura ed è nostro dovere preparare un disegno di legge che aiuti a ripristinare il loro senso di sicurezza e protezione nelle
comunità”. La proposta concordata in extremis deve essere tradotta in testo legislativo, e qusto può diventare un processo molto più arduo anche perché la lobby delle armi si è messa in
movimento.

In passato nonostante l’iniziativa dell’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg che ha donato 50 milioni di dollari per i candidati alla Camera e al Senato che votavano per il controllo delle armi, la NRA è riuscita a prevalere. Il senatore Chuck Schumer di New York, il leader della maggioranza, si è impegnato a mettere in votazione l’ccordo una volta completata la legislazione, definendolo “un buon primo passo per porre fine alla persistente inazione e all'”epidemia di violenza armata che ha afflitto il nostro paese.”
Il fatto che un gruppo così grande di senatori abbia raggiunto un’intesa di principio per la riforma già dimostra che siamo in un momento storico sostiene T. Christian Heyne, vicepresidente per la politica di Brady United Against Gun Violence, “Sembra un primo passo fondamentale per quella che spero sarà una nuova era nella prevenzione della violenza armata”. Heyne ai microfoni di Cnn ha affermato che eliminare le scappatoie che bloccavano l’intervento della polizia nel sequestrare le armi a quanti erano stati denunciati per violenze domestiche è stata a lungo una delle priorità della sua organizzazione.
John Feinblatt, il presidente di Everytown for Gun Safety, ha affermato che se queste proposte arriveranno ad essere convertite in legge, rappresenterebbero il più significativo atto legislativo sulla sicurezza delle armi negli ultimi 26 anni in America.
Alcuni Democratici alla Camera si sono detti cautamente ottimisti riguardo alle misure che sono state in grado di attirare il sostegno bipartisan al Senato. Le discussioni sono state guidate dai senatori Christopher S. Murphy, democratico del Connecticut e John Cornyn, repubblicano del Texas nella cui circoscrizione è avvenuta la strage di Uvalde. Ora diventa una corsa contro il tempo per trasformare l’accordo in legge prima che il senato si sciolga per il 4 di luglio.