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May 25, 2022
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Primarie: la Georgia respinge i candidati di Trump

L'ex presidente si rifà in Alabama e Arkansas. Test durissimo a novembre

Massimo JausbyMassimo Jaus
Trump sempre più inguaiato tra messaggi fumanti e dichiarazioni suicide

Donald Trump (Illustrazione Antonella Martino)

Time: 4 mins read

E’ un luogo comune nella politica americana che tutte le elezioni sono solo e sempre locali. Il voto nelle primarie di martedì ne è stato la prova. L’elettorato promuove o boccia, con il voto, la qualità della vita che lo Stato gli offre. Nel caso delle primarie sceglie i candidati che interpretano meglio le loro visioni. I grandi ideali vengono accantonati se le strade non sono pulite, se i servizi pubblici non funzionano, se le scuole non insegnano le materie approvate dal board scolastico locale.

Nel quadro politico americano non ci sono solo democratici o repubblicani. Gli Indipendent sono i più forti. Nell’ultimo sondaggio Gallup condotto a metà aprile Democratici e Repubblicani si bilanciano, rappresentano il 28% ciascuno dell’elettorato, mentre gli Indipendent sono il 42%. E sono loro a fare la differenza.

David Perdue

Dal Texas alla Georgia non sono mancate le sorprese e la più amara per l’ex presidente Donald Trump è stato il fallimento del suo candidato a senatore David Perdue.

In Georgia l’ex giocatore di football della NFL Herschel Walker, che è sceso in campo forte del sostegno di Trump, ha ottenuto la nomination del GOP per sfidare l’8 novembre il senatore democratico Raphael Warnock. La vittoria di Walker è arrivata nonostante le numerose accuse di presunti trattamenti abusivi nei confronti delle donne. Nelle primarie democratiche Warnock ha sconfitto l’attivista Tamara Johnson-Shealey, ma resta uno degli incumbent del Senato più vulnerabili.

Il governatore in carica Brian Kemp nonostante tutti gli insulti di Donald Trump ha facilmente battuto David Perdue. A Novembre, Kemp si scontrerà nuovamente con l’attivista per i diritti di voto, la democratica Stacey Abrams, che sta cercando di diventare la prima governatrice nera del paese. La Abrams cercherà di trarre vantaggio anche da eventuali divisioni storiche da parte repubblicana. Trump ha più di una volta suggerito ai suoi sostenitori MAGA di non votare per Kemp perché non lo difese abbastanza nel voto del 2020.

Il Segretario di Stato, Brad Raffensperger, anche lui nel libro nero dell’ex presidente, ha battuto il congressman Jody Hice che era stato scelto da Trump per cercare di spodestarlo perché si era rifiutato di “trovare” abbastanza voti per annullare il margine di vittoria di Biden. La vicenda è finita alla procura distrettuale e le indagini sono ancora in corso per stabilire se l’ex presidente ha commesso o meno un reato.

La congresswoman Marjorie Taylor Greene, ha sconfitto facilmente cinque sfidanti in una primaria che ha evidenziato come la base politica di un parlamentare e il resto del Paese siano in disarmonia. Greene ha battuto tutti gli altri sfidanti ottenendo  il 70% dei voti. La congresswoman è stata spogliata dei suoi incarichi in commissione nel 2021 a causa del suo sostegno alle teorie complottiste e razziste dei QAnon e gli appelli alla violenza contro i legislatori democratici. Trump l’ha chiamata “la mia guerriera al Congresso”.

Marjorie Taylor Greene all’AmericaFest lo scorso dicembre (Gage Skidmore from Surprise, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons)

L’establishment del GOP ha anche ottenuto almeno una vittoria parziale in Alabama, dove la repubblicana Katie Britt ha ottenuto un solido vantaggio alle primarie per il seggio del Senato. La Britt è l’ex capo di gabinetto del senatore Richard Shelby che ha annunciato il suo ritiro dalla politica. La Britt non ha superato la soglia del 50% delle preferenze e dovrà fare ora il ballottaggio con il congressman Mo Brooks che inizialmente era stato approvato da Trump ma in seguito l’ex presidente lo ha “scomunicato”. Sempre in Alabama, Kay Ivey governatrice repubblicano ha ottenuto facilmente la riconferma. A novembre sfiderà la vincitrice del ballottaggio democratico tra Yolanda Flowers e Malika Sanders-Fortier.

Ken Paxton

In Texas, l’Attorney General in carica Ken Paxton ha respinto la sfida lanciatagli da George P. Bush, rampollo della famosa famiglia di ex presidenti. Per la sinistra del Partito Democratico, il voto di ieri si è incentrato principalmente in questo Stato dove c’è stato il ballottaggio nel 28° distretto tra il Congressman in carica Henry Cuellar e la sfidante Jessica Cisneros, una delle favorite della sinistra, grazie al sostegno del senatore Bernie Sanders e di quello della congresswoman Alexandria Ocasio-Cortez. Cuellar, al contrario, è forse il democratico più conservatore rimasto alla Camera. I conteggi non sono finiti e Cuellar è in vantaggio. Se Cuellar si confermerà sarà un duro colpo per la sinistra dem, che deride il congressman definendolo “il Joe Manchin della Camera”. Il solo fatto che la corsa sia così serrata sta aggravando le divisioni democratiche. La speaker Nancy Pelosi e il Majority Whip della Camera James Clyburn hanno sostenuto Cueller, facendo infuriare la sinistra.

In Arkansas Sarah Huckabee Sanders, l’ex addetta stampa di Trump alla Casa Bianca, ha vinto facilmente le primarie del GOP per la carica di governatore. La Sanders è la favorita per vincere le elezioni generali di novembre e assumere lo stesso incarico un tempo ricoperto da suo padre, Mike Huckabee.

In Minnesota Jeffrey Ettinger, un ex amministratore delegato di Hormel Foods, ha vinto la nomination democratica nel 1° distretto del Minnesota per finire il mandato del defunto Congressman Jim Hagedorn. In campo repubblicano il risultato è ancora incerto. L’ex funzionario del dipartimento dell’agricoltura Brad Finstad deteneva uno stretto vantaggio dal 38% al 37% sul rappresentante statale Jeremy Munson ma i candidati erano 10 e sarà necessario un riconteggio.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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