Donald Trump non ci sta e si appella. Ha impugnato l’ordinanza con cui gli è stata imposta una penale di 10 mila dollari al giorno per non aver rispettato i tempi per la consegna dei documenti richiesti dal procuratore generale di New York che indaga sulle finanze della Trump Organization. Il “tassametro” è scattato dopo che martedì il giudice Arthur Engoron ha preso atto del mancato rispetto delle disposizioni già concordate ed ha emesso l’ordinanza esecutiva. Ora però, poiché Trump ha presentato ricorso contro la decisione del magistrato, la holding dell’ex presidente non effettuerà i pagamenti fino a quando la corte d’appello deciderà.
L’ufficio del procuratore generale di New York Letitia James sta svolgendo le indagini sulla Trump Organization per capire se la società dell’ex presidente ha frodato le istituzioni che gli hanno concesso dei crediti e le autorità fiscali che facevano affidamento sui rendiconti finanziari della società.

L’attorney General ha chiesto al giudice Engoron di multare Trump per non aver rispettato i termini di un atto di citazione presentato a dicembre. L’avvocato di Trump, Alina Habba, ha affermato di aver cercato e trovato documenti da fornire agli investigatori ma non erano quelli richiesti dagli inquirenti dell’ufficio dell’Attorney General.
Martedì, prima di emettere l’ordinanza esecutiva, il giudice ha affermato che l’avvocato di Trump ha fornito una risposta insufficiente senza chiarire i motivi per la mancata consegna di due cellulari, di un laptop, di due schedari, calendari e altri documenti. Engoron ha detto che Trump “ha volontariamente disobbedito” e ha affermato che il mancato rispetto dell’ex presidente ha danneggiato l’indagine civile condotta da James. Trump in precedenza non aveva rispettato una prima ingiunzione per produrre questi documenti entro il 3 marzo e il suo avvocato chiese allora una proroga impegnandosi di consegnarli per la fine del mese. Ma nulla delle cose richieste è stato consegnato.
Ma c’è anche un’altra battaglia tra Donald Trump, Letitia James e il giudice Engoron che il 17 febbraio ha stabilito che l’ex presidente dovrà rispondere alle domande dell’Attorney General sotto giuramento. Una richiesta fatta dalla James la quale ha affermato che la testimonianza dell’ex presidente è essenziale dopo che l’indagine ha evidenziato che Trump avrebbe sopravvalutato il valore di beni come grattacieli e campi da golf per più di un decennio. Valutazioni poco chiare tanto che la società di contabilità, la Mazars USA, che certificava i bilanci della holding, ha interrotto i rapporti e ha dichiarato che “considerando quanto emerso dalle indagini, i rendiconti finanziari pubblicati tra il 2011 e il 2020 dalla Trump Organization e compilati da Mazars stessa non sono da considerarsi affidabili”. Le argomentazioni orali per questo appello sono previste per l’11 maggio. Insieme alla ingiunzione per la testimonianza di Trump, l’ufficio di James aveva emesso la richiesta dei documenti e comunicazioni relative ai rendiconti finanziari, finanziamenti e debiti per un progetto della Trump Organization per un hotel di Chicago e piani di sviluppo per la sua tenuta di Seven Springs nella contea di Westchester, e persino per le comunicazioni che l’ex presidente aveva tenuto con la rivista Forbes che annualmente stila una classifica degli uomini più ricchi di New York e che lo aveva declassato dopo che sette società della Trump Organization avevano dichiarato la bancarotta. Trump era inviperito per la bocciatura e cercava di rilanciare la sua immagine come quella di un ricco uomo d’affari, e per tutta risposta, nelle settimane scorse l’ex presidente ha citato in giudizio Letitia James alla corte federale nel tentativo di fermare le sue indagini. Di recente l’aveva etichettata come “agente del Partito Democratico” affermando che la sua indagine e quella criminale parallela del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg (un altro democratico) sarebbero “una continuazione della più grande caccia alle streghe di tutti i tempi”. Bragg ha affermato di aver ereditato tre anni fa dal suo precedessore, Cyrus Vance Jr., e che il lavoro sta continuando “senza paure o favori” nonostante un recente scossone nel team investigativo. Gli avvocati di Trump sostengono che Letitia James stia usando la sua indagine civile per avere accesso a informazioni da utilizzare contro l’ex presidente in una eventuale inchiesta penale.

Fino ad’ora, l’indagine del procuratore distrettuale ha portato solo ad accuse di frode contro la Trump Organization, e il direttore finanziario, Allen Weisselberg è stato incriminato in relazione a lucrativi benefici accessori concessi ad alcuni dirigenti della società come il pagamento dell’affitto, delle auto e delle tasse scolastiche dei figli. Sia la Trump Organization che Weisselberg si sono dichiarate in aula non colpevoli.
L’indagine di James che non è penale, copre gran parte dello stesso argomento, concentrandosi su ciò che il procuratore generale ha affermato essere una tecnica per ingannare le banche, gonfiando il valore delle proprietà date come beni collaterali per ottenere i prestiti e riducendo contemporaneamente il valore di questi stessi beni di fronte alle autorità fiscali per pagare meno tasse.