Con Lloyd Austin, segretario alla Difesa Usa, “è stato un confronto molto utile e proficuo, a tutto campo” ha detto oggi al Pentagono il suo omologo italiano Lorenzo Guerini: primo ministro della Difesa straniero ad approdare a Washington dopo la crisi afghana.
“Abbiamo parlato di molte cose – ha spiegato – di Afghanistan, naturalmente, ma anche di temi quali il Mediterraneo, il Medio Oriente, la cooperazione tra i nostri due Paesi sotto il profilo militare e industriale“. L’Italia ha inoltre ribadito agli Stati Uniti la collaborazione nel quadro di una crescita della competizione globale e “fermezza” nel tutelare la sicurezza, anche nel campo del cyber crimine, pur portando avanti il “dialogo con Russia e Cina“.
L’Italia è favorevole a un “rafforzamento della difesa europea” anche in ambito Nato. Guerini ha ricordato l’importanza dell’impegno della diplomazia internazionale per arrivare a una pacificazione dell’Afghanistan. Dall’incontro al Pentagono sarebbe emerso il riconoscimento degli Stati Uniti al “ruolo dell’Italia” non solo nella regione dell’Asia centrale, ma dal Libano alla Libia.
“Ho trovato da parte del segretario alla Difesa americana la piena disponibilità a trovare tutte le forme di cooperazione, di collaborazione e di lavoro comune per poter raggiungere l’obiettivo di completare l’opera di evacuazione nelle forme che le leadership dei nostri Paesi troveranno. Io credo che il G20 possa essere uno strumento utile” ha aggiunto il ministro della Difesa parlando a Rainews dopo l’incontro. Sull’Afghanistan, Guerini ha sottolineato che “l’attenzione deve restare molto alta. Andrà verificato l’atteggiamento del nuovo regime afgano, ma sicuramente non potremo permetterci, e non se lo potrà permettere la comunità internazionale, che l’Afghanistan torni ad essere un luogo sicuro per i terroristi“. “Su questo – ha detto Guerini – credo che la volontà della comunità internazionale si manifesterà in maniera molto determinata“.
Servirà “attenzione alta” per il rischio di infiltrazioni del terrorismo nelle operazioni di accoglienza dei profughi afghani in Italia, ma resta un “dovere” aprire le porte del Paese e dell’Europa, ha detto il ministro: “L’Europa – ha aggiunto – dovrà fare la propria parte. Noi stiamo facendo la nostra“.
Da parte sua, il segretario alla Difesa Usa ha riferito di aver parlato di nuove “partnership” con l’Italia nel mondo. “Abbiamo speso del tempo – ha aggiunto – a parlare della nostra cooperazione in Africa e in Medio Oriente. Siamo grati al contributo che l’Italia sta dando alla pace e alla sicurezza in quelle aree“. Austin ha inoltre spiegato che gli Stati Uniti stanno “esplorando altre aree dove possiamo approfondire la nostra cooperazione“. “Siamo particolarmente grati all’Italia per ospitare, temporaneamente, gli evacuati afghani nella base di Sigonella. E’ testimonianza del valore della nostra lunga collaborazione. Continueremo a consultarci in futuro con l’Italia, e con gli altri alleati Nato, e tutta la comunità internazionale, sull’Afghanistan” ha aggiunto Austin. “L’Italia – ha continuato – è uno dei nostri alleati più stretti e avete accolto sempre in modo speciale le nostre forze armate. Io stesso ho lavorato al fianco dei militari italiani nel corso della mia carriera. E nutro un enorme rispetto per il contributo e le capacità che l’Italia porta nei nostri sforzi congiunti“. (AGI)