Lui nega tutto, ma nessuno gli crede. Neanche il suo portavoce Luke Ball, che nella sua lettera di dimissioni, composta da una sola riga, sbatte la porta e se ne va. Matt Gaetz, il 38enne congressman repubblicano della Florida, uno dei più stretti tirapiedi dell’ex presidente Donald Trump, lotta per la sua sopravvivenza politica, ma forse anche per non finire in prigione, dopo che nei giorni scorsi il New York Times ha pubblicato la notizia che su di lui pende una indagine federale per aver avuto rapporti sessuali con una minorenne.
I suoi colleghi, solo ora dopo che è scoppiato lo scandalo, dicono di non essere tanto sorpresi. Secondo la Cnn Matt Gaetz faceva orgogliosamente vedere agli altri parlamentari nei corridoi del Congresso le foto e i video delle sue “conquiste” nude.
L’indagine era partita nel 2018. L’Fbi stava indagando su un’altra vicenda di corruzione e sesso in Florida che con lui, inizialmente, non aveva nulla a che fare. Gli agenti indagavano su un caso in cui era invischiato Joel Greemberg, un politico repubblicano locale che aveva vinto le elezioni per ricoprire la carica di “Tax Collector” della contea di Seminole in Florida. Secondo il quotidiano Orlando Sentinel, alcuni impiegati dell’ufficio statale avevano notato che ogni tanto, dall’ufficio della motorizzazione della Contea, situato nello stesso palazzo dove c’era l’ufficio di Greenberg, “sparivano” delle patenti di guida. Sul registro elettronico il numero mancante veniva registrato come “carta difettosa”. Questa segnalazione però dopo un paio di settimane scompariva dai computer e alla patente veniva dato nome ed indirizzo che nei registri non figuravano. Il responsabile della motorizzazione chiamò gli agenti e le indagini cominciarono.
Non ci volle molto per scoprire, grazie alle telecamere di sicurezza, che di notte Greenberg andava in questi uffici. Ma non solo. Si scoprì che il neoeletto tax collector aveva una fedina penale non proprio pulita: era stato condannato per traffici sessuali ed era indagato da un altro ufficio federale per aver illegalmente sottratto soldi da alcune donazioni. Poi era accusato di corruzione, minacce e per aver preso tangenti a quanti chiedevano licenze e permessi nella contea. Inoltre, chiedeva ad alcuni commercianti ed imprenditori locali, di pagare le tasse in bitcoin. Il suo telefono venne messo sotto sorveglianza perché si temeva che potesse fornire documenti di riconoscimento a potenziali terroristi. E tra le frequenti telefonate anche quelle di Matt Gaetz. I due organizzavano incontri con delle ragazze e prelevavano contanti dalle Atm per non lasciare tracce. Poiché Gaetz è un congressman come saltò fuori il suo nome l’ex ministro della Giustizia William Barr venne informato e aggiornato, sulle indagini.
Dalle registrazioni – scrive il magazine Rolling Stone – Gaetz e Greenberg ebbero numerosi incontri con alcune ragazze contattate on line, compensate con il contante prelevato dalle atm. Alcune volte si drogavano con ecstasy. Una delle ragazze era minorenne e il rendez vous sessuale ebbe luogo in un altro Stato. Da qui l’avvio della indagine dell’Fbi.
Il Washington Post rileva che ogni volta che alla Casa Bianca Mat Gaetz veniva invitato, William Barr andava dall’altra parte della sala. Il Daily Beast scrive che alla cerimonia organizzata da Donald Trump tenuta nel Rose Garden per la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema, William Barr rimase in piedi, in disparte, perché il suo posto era accanto a quello di Gaetz.
Il giovane congressman era considerato uno degli astri nascenti del partito repubblicano. Eletto al Congresso nel 2016 si era fatto subito notare per il suo il disegno di legge in cui chiedeva l’abolizione dell’EPA, l’agenzia per la protezione ambientale, affermando che le piccole aziende non sono in grado di sostenere i costi delle politiche sancite dall’ente federale.
Ferreo difensore di Donald Trump, era diventato uno dei più crudeli ambasciatori delle menzogne dell’ex presidente sulle elezioni truccate da Biden e vinte con gli inganni. Ma non solo. Andò in Wyoming a fare campagna elettorale contro la sua collega repubblicana Litz Cheney poiché nel processo di impeachment dell’ex presidente la parlamentare aveva votato a favore dell’incriminazione. Trump lanciò una scomunica contro di lei giurando che quel voto contro di lui le sarebbe costato caro.
Gaetz nega le accuse: “I sospetti a mio carico sono dolorosi quanto falsi. Ritengo ci siano persone nel dipartimento della Giustizia che vogliono criminalizzare la mia condotta sessuale, nonostante io fossi celibe. Non nego di aver contribuito alle spese di donne che ho frequentato quando non avevo una relazione stabile. Ho pagato per biglietti aerei e stanze d’albergo. Sono stato un partner generoso, ma nessuna delle accuse che circolano nei miei confronti sono vere. Nelle ultime settimane io e la mia famiglia siamo diventati vittime di un’estorsione criminale organizzata da David McGee, un ex funzionario del Dipartimento di Giustizia che ha chiesto 25 milioni di dollari minacciando di infangare il mio nome. Abbiamo collaborato con le autorità federali in questa vicenda e mio padre ha persino indossato un microfono su indicazione dell’FBI per catturare questi criminali”. Oggi David McGee, che è stato fino a dieci anni fa un funzionario del Dipartimento della Giustizia e ora fa l’avvocato in Florida, ha citato in giudizio per calunnia il congressman.
A difendere Matt Gaetz si è immediatamente schierata la congresswoman dei QAnon, Marjorie Taylor Green. “Sono come le accuse fatte a Trump sulle sue collusioni con la Russia propaganda dei media. Le indiscrezioni non sono verità”. E con lei si sono schierati i QAnon che in Matt Gaetz vedono un loro paladino e per questo accusano i democratici e l’élite di Hollywood, “che sono realmente coinvolti nel traffici sessuali di minorenni – scrive Vice che riporta le loro dichiarazioni sul Vice News diffuso su Youtube – infangare MAGA e i suoi Patriottici difensori non ha fine”.