Anche offrire una bottiglietta d’acqua ad un anziano in fila sotto il sole di Atlanta d’ora in poi sarà reato. Le cassette speciali dove depositare le schede elettorali sono state ridotte del 300 per cento. Per poter votare ai seggi nel 2022 occorreranno nuovi documenti di riconoscimento emessi dallo stato. Gli orari delle urne sono stati ridotti in alcuni distretti e in molti casi viene abolita la domenica come giornata del voto anticipato, che solitamente favorisce la partecipazione della popolazione di colore che sceglie di recarsi a votare dopo le funzioni religiose.
La Georgia torna al centro della battaglia politica americana. Questa volta non per difendere il diritto elettorale, ma di fatto per restringerlo, anche se i regolamenti esistenti hanno dimostrato che non ci sono stati tentativi di brogli o manipolazioni.
Con 100 voti contro 75 alla camera e 34 contro 20 al senato, il governatore repubblicano Brian Kemp, diventato bersaglio di Trump nel voto speciale del 5 gennaio perché si è opposto all’accusa di frode, si è affrettato a firmare il nuovo e controverso provvedimento legislativo. Diventerà probabilmente un modello anche per altri stati conservatori come Texas, Iowa, Arizona e Florida, con lo scopo di frenare l’ondata del voto di colore che in molti stati conservatori ha spinto Joe Biden alla vittoria.
Il caso Georgia rimane esemplare. Con l’utilizzo delle schede postali e dei seggi anticipati, nel 2020 la comunità di colore ha risposto all’appello dell’attivista Stacey Abrams, stabilendo un record decisivo di affluenza. I democratici sono riusciti a conquistare i due seggi del Senato, che hanno dato a Biden il controllo anche della Camera alta.
Il partito repubblicano è stato sopraffatto e spiazzato dall’atteggiamento ambiguo del presidente Trump, che ha praticamente invitato al boicottaggio. Il governatore Kemp, che aveva denunciato le pressioni trumpiane, con questa nuova legge spera di ottenere un solido vantaggio proprio nelle elezioni del 2022, quando si ricandiderà contro la sua acerrima rivale Stacey Abrams.
Park Cannon, una deputata democratica dello stato che ha bussato più volte alla porta dell’ufficio del governatore per assistere alla firma della legge controversa, è stata arrestata in diretta dagli agenti della sicurezza.
Adesso, al Congresso cresce la pressione, affinché Camera e Senato a Washington approvino una disposizione federale che vieti le restrizioni dei diritti dei votanti ai seggi e nelle altre manifestazioni di voto.
Kemp è interessatissimo alla nuova legge e, anche se Trump continuerà a non appoggiarlo, difende il provvedimento controverso dicendo: “Non è punitivo nei confronti della gente di colore e non è razzista… Mette solo ordine e uniformità nel sistema di voto dei vari distretti della Georgia e semplifica i conteggi….”.
I democratici sono insorti e continuano a dimostrare. Accusano i legislatori repubblicani di essere regrediti ai giorni di “Jim Crow” e alle sue leggi sulla segregazione razziale rimaste in vigore fino al 1965, soprattutto negli stati del sud. Anche il presidente Biden ha definito il nuovo provvedimento “malato e anti americano…”.
La lezione del 2020 però, grazie al movimento messo in piedi dalla Abrams per allargare la base elettorale dei neri e delle minoranze spesso escluse, ha dimostrato che votare è possibile. Ci vorrà più sacrificio e attenzione, ma votare è possibile. Anche per la gente di colore, nonostante i repubblicani abbiano reso l’ingresso alle urne meno facili restringendo i luoghi, complicando le procedure e riducendo i tempi del voto anticipato.
Esprimere la propria scelta si può e si potrà. In Georgia, come in Texas o in Florida. Per farlo occorrerà però non disertare i seggi e sfruttare le giornate del voto anticipato. Sarà necessario attrezzarsi e registrarsi in tempo, anche per esercitare il voto per corrispondenza. E se serve un nuovo documento di identità, gli elettori dovranno essere messi nelle condizioni di procurarselo. Anche i neri e gli asiatici.
Sarà più complicato, è vero, ma se ci sono riusciti nel 2020, possono farlo anche nel 2022.
Joe Biden una cosa è riuscito a fare. Ha portato al voto un’enorme quantità di giovani, che gli hanno fatto tagliare per primo il traguardo. Gli elettori americani sono in crescita e questo è un bel segno per la democrazia. Biden ha avuto 7 milioni di voti in più di Trump. E quando saranno stati processati e puniti gli estremisti filo trumpiani che hanno assalito il Congresso il 6 gennaio, un altro brutto incubo americano sarà stato superato.