“Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti… in Forza Italia”. Immagino si siano detti i deputati Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carraro, intonando la canzone di Modugno. E così continuo: fra poco rischiano di perdere i somari e come potrebbero fare ancora i briganti? Se non possiedi un somaro non vai in Parlamento. Ma per comprare un somaro ci vogliono voti. E Berlusconi non riesce a comprare voti con tutti i soldi che ha. Perché è vecchio, ha un piede nella fossa e nessun delfino; perfino Toti, che è solo un orsetto di gomma, l’ha abbandonato. Scappiamo, scappiamo!
Ergo, sono corsi ad offrire i loro servigi al giovinastro Salvini, facendogli credere che avrebbero attaccato la diligenza forzista e rubato i voti di Silvio per darli a lui. Ma avete mai visto dei somari attaccare una diligenza? Sono solo degli animali, nel senso che per assicurarsi il loro rancio sono pronti a fregare, oltre agli italiani, pure chi finora li ha nutriti.
Politici mercenari: la professione più antica del mondo, se si considera che, quando vendi l’anima, vendi il corpo. Nel 1994 Silvio era entrato con il portafogli traboccante nel bordello e aveva scritturato somari, briganti e p…, li aveva vestiti e calzati e si era convinto pure lui che l’abito facesse il monaco. Ora si sente tradito e versa qualche lacrimuccia, ma non sta seduto lungo il fiume ad aspettare il loro cadavere. No, il tempo è denaro: ha già infilato la punta della sua scarpa di cuoio umano nella soglia del governo semiaperta da Zingaretti. Il quale dopo un anno che vede solo Cinque Stelle, adorerebbe vedersi pure tutti i canali di Mediaset. Ma la Lega ha detto no all’emendamento governativo volto a proteggere Mediaset da acquisti francesi, dimostrando che vuole attaccare la diligenza forzista su tutti i fronti: sia quello politico che quello economico.
Il Cavaliere ha immediatamente convocato le sue fedelissime ex ministre Anastasia e Genoveffa, quelle che lo difendono sempre in tv, e sta studiando come fare le scarpe nel centro destra al cow-boy Salvini. Quando l’ho visto quest’utimo, durante le elezioni americane, aggirarsi per l’Italia con la mascherina pro-Trump 2020, ho immediatamente capito che il presidente USA era spacciato: era ovvio che per lui non ci sarebbe stato un 2021.
Tra i due litiganti, la terza gode, anche perché più che una Cenerentola è un melone che non riesce ad issarsi su scarpette di cristallo e avanza a piedi piatti come un gendarme obeso. Guida i Fratelli urbi et orbi che temono di finire sotto la sovranità di Bill Gates perché compra i brevetti farmaceutici e sostengono che Conte “lascia aperte le librerie per vendere i libri dell’immunologo Burioni”, come si legge sui social. Sì meglio finire sotto Orban, che ci ha riempito il Paese di extracomunitari ungheresi fino a 15 anni fa, e non ha ancora capito cosa sia uno stato di diritto avendo avuto un’istruzione comunista. Ma tanto per i nazionalisti le libertà fondamentali non sono fondamentali. Perché l’unica libertà è non avere extracomunitari in casa propria. Peccato che i nostri sovranisti all’acqua di rose sono orbi e non vedono oltre confine quale pericolo corrano ad allearsi con dei Paesi slavi nazionalisti. Non si sono resi conto che l’Ungheria e la Polonia hanno dato il veto alla prima tranche di 20 miliardi destinata all’Italia semplicemente perché era destinata all’Italia.
Se il centrodestra si sta dividendo, i 5 Stelle si stanno disgregando, sempre per ingordigia. Nessuno dei deputati vuole mantenere la piattaforma Rousseau per sviluppare la democrazia in rete. Prendi i soldi e scappa. Ma se andiamo ad elezione dove scapperanno i somari 5 Stelle?
Sappiamo solo che Di Maio un posto lo troverà: “Il carretto passava e quell’uomo gridava: Gelati! Al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti…” Cantava Lucio Battisti, sembra ieri, ma era mezzo secolo fa.