Il conto alla rovescia negli USA segna solo 7 giorni per conoscere l’esito delle elezioni che decideranno non solo le sorti dell’America, ma anche quelle del mondo. Donald Trump, ancora con un consistente svantaggio secondo i sondaggi, non molla e corre da uno swing state all’altro. Martedì, è andato prima in Michigan e poi in Wisconsin e Nebraska. Nei tre Stati, i casi di Covid-19 sono in vertiginoso aumento, secondo Johns Hopkins. Ma intanto, raduno dopo raduno, tweet dopo tweet, Trump incoraggia i suoi sostenitori e tutti gli altri a smettere di parlare del coronavirus. Per lui, la pandemia non è un grosso problema, i vaccini sono in arrivo e se le persone si ammalano, la maggior parte di loro sopravviverà come hanno fatto Trump e la sua famiglia. Intanto il numero degli infetti cresce in tutti gli Stati Uniti. I casi totali hanno superato gli 8,6 milioni e si sono registrati oltre 225.000 morti.
Il vicepresidente Mike Pence ha programmato invece di parlare martedì in North Carolina e South Carolina.
Lunedì sera alla Casa Bianca si è tenuta la cerimonia privata per il giuramento della nuova giudice della Corte suprema Amy Coney Barrett, colei che porterà la più alta corte ancora più a destra. La conferma della Barrett è stata un’occasione d’oro che Donald Trump non si è lasciato sfuggire. Ma forse, questa nomina, a pochi giorni dal voto, potrebbe avere anche un effetto boomerang. La cattolica conservatrice Amy Coney Barrett, che ha preso il posto della liberale Ruth Bader Ginsburg, potrebbe influenzare i diritti delle donne, su temi delicati come quello dell’aborto, e tra quelle di loro ancora indecise, vedendosi toccate nel loro personale interesse, potrebbero decidere di votare per il democratico Biden.
Nel frattempo il candidato alla Casa Bianca Joe Biden, in vantaggio secondo i sondaggi, se la prende con più calma, e martedì ha tenuto un comizio in Georgia. La vicepresidente di Biden, Kamala Harris, ha programmato invece, di parlare in Nevada, dove la maggior parte degli elettori vota in anticipo e i democratici sono in dura lotta per mantenere lo stato blu.
Lo sfidante democratico è fortemente sostenuto dall’ex presidente Barack Obama, che martedì, ha mostrato tutta la sua vena oratoria attaccando Donald Trump. Gli ex presidenti generalmente restano fuori dai riflettori, in particolare la loro parte attiva nelle campagne elettorale si fermava ad una dichiarazione di appoggio del candidato scelto dal partito. Ma Barack Obama e sua moglie, l’ex first lady Michelle, con il loro atteggiamento hanno ribadito che queste elezioni non sono come le altre, che la posta in gioco è molto più importante che la Casa Bianca. L’ex presidente durante il suo discorso ad Orlando ha attaccato Trump sulle sue lamentele riguardo al coronavirus: “È geloso della copertura mediatica del Covid” ha detto. “Ho vissuto alla Casa Bianca per un po’, sapete, è un ambiente controllato. Si possono prendere misure preventive per evitare di ammalarsi”.
Obama ha poi contestato il record di lavoro di Trump, che ha paragonato sfavorevolmente al suo. “A Donald Trump piace affermare di aver costruito questa economia, ma voglio solo ricordarvi che l’America ha creato 1,5 milioni di posti di lavoro in più negli ultimi tre anni dell’amministrazione Obama-Biden rispetto ai primi tre anni dell’amministrazione Trump. Questo è un dato di fatto; cercatelo. E questo prima che Trump potesse incolpare la pandemia. In effetti, ha ereditato la più lunga serie di crescita occupazionale nella storia americana, ma proprio come tutto il resto che ha ereditato, ha sbagliato tutto”.
Obama ha aggiunto: “Il danno economico che ha inflitto per aver fallito la risposta alla pandemia significa che sarà il primo presidente da Herbert Hoover a perdere effettivamente il lavoro”.
Intanto secondo real clear politics, che fa la media dei maggiori poll, Joe Biden è ancora in vantaggio con uno spread di +7.4, ma la distanza con Donald Trump si sta accorciando, e se anche questa volta arrivasse il colpo di scena? Donald Trump insomma non molla, e i democratici non possono rilassarsi: tra 7 giorni si vedrà a cosa hanno portato i giri senza sosta della “trottola” Trump tra gli stati ancora in bilico.