Nella mia vita ho fatto ben 17 traslochi, e spesso nei miei trasferimenti mi sono entusiasmata per la capacità dell’uomo di avanzare, progredire … in molti settori, dalle architetture alle infrastrutture, dall’arte all’innovazione tecnologica. Manchi per alcuni anni da un posto e lo ritrovi moderno, al passo con i tempi.
In Italia questo non accade.
Sarà la burocrazia, la stanchezza della classe dirigente, la mancanza di una vera prospettiva. Alla fine nella maggior parte del Paese tutto rimane immutato. Nulla cambia, regola che ben si applica anche alla politica: ogni anno, nel mese di dicembre, arriva la legge di bilancio, ed ogni anno, con tenacia e speranza, provo a presentare emendamenti finalizzati a garantire, anche ai connazionali che vivono all’estero, ovunque siano, risultati concreti che possano perlomeno alleviare le molteplici difficoltà che devono affrontare quotidianamente. Io sono ben consapevole che parliamo di quasi 6 milioni di italiani, ovvero il 10% di quanti risiedono in Patria.
Sono passati gli anni, si sono succeduti i Governi ed in particolar modo, quest’ultimo, il Governo Conte bis, ha ignorato questi concittadini.

Posso anche comprendere che la maggior parte dei miei colleghi non abbiano la fortuna di conoscere direttamente questa magnifica realtà. Sono conscia che io, viceversa, anche quale unica residente negli USA da 30 anni, ho avuto modo di apprezzare la grande risorsa che noi rappresentiamo per il nostro “sistema Paese”. Non solo ne siamo i migliori testimonial nel mondo ma compriamo i prodotti italiani all’estero, dando forza al Made in Italy, abbiamo portato la cultura e i valori italiani in ogni parte del mondo, ed in particolare, qui in USA, abbiamo fatto in modo che il nome Italia fosse sinonimo di “bello e buono,” oltre che simpatico. Termini e contenuti che tutti ci riconoscono però – purtroppo c’è sempre un però in Italia – quando si tratta di prestare un’attenzione concreta, venendo incontro alle nostre esigenze, restano le parole (di apprezzamento) e spariscono i contenuti (ovvero azioni concrete e reali in favore degli italiani nel mondo).
Quando provi a ricordare che la Comunità italiana all’estero deve essere trattata con pari dignità, rispetto a quella residente sul territorio nazionale, i Governi, con mille sorrisi, fanno orecchie da mercante. Quello che è successo in questa legge di bilancio.
Brevemente vi voglio illustrare quanto accaduto quest’anno durante l’iter parlamentare.
Premetto che questo Governo è “incollato” alla poltrona con la unica finalità di esercitare il potere, senza la visione di servizio al cittadino. Per questo sono disposti a tutto, molto spesso a discapito dei cittadini italiani, anche e soprattutto di quelli residenti all’estero.
Un Governo, vale la pena ricordarlo, retto da due partiti (PD e 5 Stelle), che fino al giorno prima di allearsi se ne dicevano di “cotte e di crude”, chiamandosi “ladri e mafiosi”. Ben lo ricordo, quel giorno l’Aula ospitava le scolaresche, e purtroppo presente c’era anche la classe di terza media di mio figlio. Vergogna!

Oggi, viceversa, pur di rimanere al Governo, accettano qualsiasi compromesso e non certo in favore del popolo. Una vergogna che si è evidenziata allorquando hanno bocciato in blocco tutti gli emendamenti presentati pur di finire prima per andare in vacanza !
A tal proposito mi preme ricordare che ho presentato 10 emendamenti in Commissione bilancio, per migliorare quella parte della legge legata agli italiani all’estero. Respinti in blocco, assieme a tutti gli altri emendamenti dell’opposizione ! Un bell’esempio di dialogo democratico !
Mai vista una cosa del genere, dove si CANCELLA il lavoro di un ramo del Parlamento ! Si è impedito alla Camera di emendare questa manovra economica che ritengo sbagliata sia per gli italiani all’estero che per l’Italia in generale ! Come non definirlo un attacco alla DEMOCRAZIA ?
Per quanto ci riguarda, quali residenti all’estero, questo conferma quanto dicevo in premessa, ovvero la rimozione delle nostre esigenze dall’agenda del Governo.
Anche se hanno accolto il mio Ordine del Giorno che richiama il Governo a prestare ascolto alle richieste dei nostri pensionati che vivono all’estero, il giudizio complessivo sulla manovra economica di fine anno non può che essere negativo.
Posso quindi definire un gesto di buon senso l’impegno a fare in modo che i pensionati italiani all’estero, che tornano in Italia per le vacanze, possano riattivare l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale. Sottolineo quanto il “turismo di ritorno”, che si potrebbe generare, sia un volano di sviluppo economico che, solo da poco, alcune istituzioni italiane stanno prendendo in considerazione.
Se ci sarà più contatto tra chi vive all’estero e chi vive sul territorio nazionale, sarà possibile sviluppare una vera e propria coscienza civica rispetto al fenomeno dell’emigrazione e del suo significato per l’Italia. Se gli italiani all’estero torneranno con maggiore frequenza nei luoghi di origine, saranno una presenza che si porrà all’attenzione delle Comunità locali e dei loro amministratori. Comprenderanno, così, che l’attenzione verso gli italiani all’estero non è solo un obbligo costituzionale o una questione affettiva ma, ancora di più, una opportunità di crescita !
Parte del mio lavoro è sempre stato e continuerà ad essere l’ impegno a far conoscere di più ai miei colleghi la bellezza delle Comunità italiane nel mondo, in modo che, conoscendo la realtà, la possano sostenere adeguatamente all’interno del Parlamento.
Nel frattempo il miglior augurio per il 2020 è che si possa tornare al voto, a prescindere dagli interessi personali ma nel solo interesse del Paese.
Noi Italiani all’estero guardiamo con amore alla nostra Madrepatria che merita, più che mai, una politica più responsabile, una visione, una prospettiva ed azioni concrete che rimettano in moto il Paese! Speriamo che il 2020 possa segnare la data di tale ripresa che porti benessere a tutti! Auguri!