Colpo di scena: i Promessi Sposi sono stati scambiati. Harry sposa Giggino e Matteo Meghan. Ma non sono scambisti. Bisognava salvare la patria degli italiani all’estero, l’Inghilterra, e Matteo si è sacrificato. Certo, preferiva unirsi a Giggino, ma la ragion di stato ha avuto la meglio. Da gigione qual è, invece Giggino è contentissimo di diventare principe, teme solo che lo ius primae noctis venga esercitato da Filippo, il principe consorte della regina Elisabetta, per diritto di anzianità. La dote che Giggino porta all’Inghilterra sono spaghetti e giovani italiani a volontà. Si è già fatto incidere lo stemma pentastellato su un anello da mignolo e sta facendo le prove generali camminando impettito, a Montecitorio, per il corridoio dei Passi Perduti con il mignolo orizzontale, mentre pronuncia come un mantra: “Io sarò la storia”.

Sì, purtroppo è un matrimonio di interesse, ma l’Inghilterra aveva bisogno di legarsi all’Italia, altrimenti finiva alla deriva. Infatti dopo la dichiarazione del Financial Times che a Roma arrivavano al governo i nuovi barbari, Harry si è dovuto sacrificare. E’ l’unico che ci rimette e da tanto piangere ha gli occhi rossi come i capelli. Si sente lo schiavo del regno.
Meghan è rimasta stregata dalla virilità che sprigiona Matteo, il quale si è inorgoglito parecchio di fregare la sposa a un principe inglese e Mattarella li ha già imbarcati su un volo di prima classe per le Hawaii, dove gli ha prenotato un romantico cottage sotto il vulcano in eruzione. La regina Elisabetta è stata felice di dividere le spese della luna di miele.
Del resto il matrimonio tra Matteo e Giggino non s’aveva da fare: non era neppure un matrimonio riparatore, non essendoci una sposa incinta. Sarebbe stato un matrimonio rappezzato. Così invece un barbaro per ciascuno non fa male a nessuno.
Gli italiani sono molto contenti che all’ultimo momento si sia trovato il modo di disfarsi di quel gigione. Alla corte inglese avrà un suo perché. L’etichetta la imparano anche i somari. Finalmente gli italiani si sono resi conto di essere nel mezzo di una congiura: La congiura dei somari, appena data alle stampe da Rizzoli e scritta da Roberto Burioni, un medico e professore universitario di microbiologia e virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Un somaro – scrive Burioni – è un essere tanto babbeo da ritenersi tanto intelligente da riuscire a sapere e capire le cose senza averle studiate. Non avendo l’idea della complessità delle cose, le immagina semplicissime e quando incontra qualcuno che gli svela la sua profonda ignoranza, lo apostrofa come superbo, borioso, non rispettoso delle opinioni altrui. Il fatto è che la scienza non è democratica perché la velocità della luce non si decide per alzata di mano”.
E il matematico Piergiorgio Odifreddi, che ha insegnato matematica della politica alla Cornwell University, ha decretato che La democrazia non esiste, intitolando così il suo ultimo libro, pure edito da Rizzoli. Ospite della Fiera del Libro di Torino, ha spiegato che “anche in politica bisogna fare un sacco di conti perché, se ci sono delle condizioni che non possono stare insieme, la democrazia non esiste. E’ bene capire di cosa parliamo, quando parliamo di democrazia. I discorsi in politichese sono sempre stupidi. Ma, come diceva Napoleone, in politica la stupidità non è un handicap. Già Aristofane nella commedia “Le rane” scrive che il politico cattivo scaccia quello buono. Vi siete mai chiesti come mai i vincitori del reality Grande Fratello sono sempre persone di mediocre qualità? Alla seconda puntata si vede subito chi è bravo e potrebbe dar fastidio facendo coalizioni: viene eliminato. Nel campo della politica è la stessa cosa: sopravvivono solo i mediocri. Ecco il motivo dei candidati che dobbiamo votare. I mediocri rappresentano la media che per sua natura è mediocre”.
La celebrazione del matrimonio principesco si è rivelata un flop: ai sudditi inglesi Giggino non è piaciuto, nonostante indossasse uno splendido toupet di lunghi capelli cinesi naturali. Dicevano che aveva lo sguardo da pesce lesso. E che a loro il pesce non piace. Soprattutto quando sembra un somaro. De gustibus non est disputandum. Dio salvi, Giggino, dalla perfida Albione. Mala tempora currunt.